(Foto Amati Bacciardi per gentile concessione del Rossini Opera Festival)
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Le Comte Ory è il terzo titolo presentato dal XXX Rossini Opera Festival, in
scena al Teatro di Piazza Lazzarini nell'allestimento di Lluis Pasqual del 2003,
ancora ricco di elementi interessanti nelle scene e nei costumi anni '40, ma
abbastanza povero di nuovi spunti di regia e di riflessione.
Durante l'ultima recita di mercoledì 19 agosto Yijie Shi, nei panni del
protagonista, mostra le qualità tipiche del tenore rossiniano, con una voce
chiara, un bel vibrato, acuti ben appoggiati e gradevoli piani e mezze voci,
anche se in taluni momenti sembra scomparire sotto il peso orchestrale. Buona è
la resa del personaggio, simpatico e frizzante al punto giusto, senza ricadere
in facili ed inconcludenti gigionerie.
Maria José Moreno è interprete di altissimo livello e al suo ingresso in scena,
con aria e cabaletta, riscuote clamorosi consensi non solo da parte del
pubblico, ma si odono acclamazioni provenire anche da dietro le quinte. La linea
di canto è elegante, i piani e i filati naturali sono raffinati e mai coperti
dall'orchestra, gli acuti e i sovracuti sono ben sostenuti e la voce corre lungo
tutta la sala in ogni momento dell'opera. Il soprano spagnolo, con le giuste
dosi di stile e vigore, veste i panni di una Comtesse Adèle certamente di
riferimento.
Il paggio Isolier è interpretato da Laura Polverelli, eccellente belcantista
alle prese con il simpatico ruolo en travesti. Purtroppo l'opera non le concede
ampi brani solistici, ma le sue eccellenti capacità sono comunque rese
ampiamente anche nelle pagine d'insieme.
Lorenzo Ragazzo, colto da un malore improvviso, è sostituito dignitosamente
all'ultimo minuto da Raffaele Costantini nella parte del precettore, mentre
Roberto De Candia veste i panni del simpatico Rimbaud.
Completano il cast
Natalia Gavrilan e Rinnat Moriah.
Paolo Carignani, sul podio dell'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, dirige
con attenzione al palcoscenico e con il giusto vigore rossiniano, donando alla
commedia slancio e vitalità. Buona è la prova del Coro da Camera di Praga
diretto da Lubomir Matl.
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