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Recensione dell'Opera Ernani di Giuseppe Verdi al Municipale di Piacenza

William Fratti, 07/04/2009

In breve:
25/03/2009 - La Stagione Lirica 2008-2009 del Teatro Municipale di Piacenza prosegue con un nuovo allestimento di Ernani, quinta opera del giovane Verdi, in coproduzione con Teatro Comunale di Modena e Teatro Alighieri di Ravenna.


ERNANI AL MUNICIPALE DI PIACENZA

La Stagione Lirica 2008-2009 del Teatro Municipale di Piacenza prosegue con un nuovo allestimento di Ernani, quinta opera del giovane Verdi, in coproduzione con Teatro Comunale di Modena e Teatro Alighieri di Ravenna.


La prima rappresentazione del 25 marzo, è costellata di importanti debutti ed interessanti riprese, ma soprattutto è cornice di alti e bassi nell'esecuzione dell'opera. I divi della serata sono certamente Amarilli Nizza e Luca Salsi, entrambi a confronto con il ruolo per la prima volta.


Amarilli Nizza - Ernani
Il soprano milanese è assolutamente strepitosa e si conferma nuovamente una delle migliori interpreti verdiane attualmente in carriera nel panorama lirico internazionale. Il ruolo di Elvira è decisamente arduo, nella storia del teatro sappiamo aver messo in difficoltà molte primedonne, ma Amarilli Nizza sa risolverlo con la sua tecnica ben salda, riuscendo perfettamente sia nelle parti liriche, sia in quelle drammatiche, oltreché nelle agilità. In “Tutto sprezzo che d'Ernani” non esita nemmeno nel da capo – al contrario dei colleghi che eseguono la cabaletta una volta soltanto – e la arricchisce con alcune variazioni degne di attenzione. Non si risparmia neppure nei numerosi concertati, facendo udire la sua voce con estrema chiarezza, anche nelle note più gravi. È precisa nel canto e toccante nell'interpretazione, lasciando intravedere una certa ricerca psicologica del personaggio, mai vittima passiva, ma sempre protagonista assoluta, tanto salda in “Ah no, non sia” nell'atto di convincere Carlo al perdono, quanto decisa in “La morte che t'aspetta, o vecchio, affretterò” con il pugnale in mano puntato contro il petto del parente, ed infine commovente in “Figlia d'un Silva io sono” durante lo straordinario terzetto finale.


Luca Salsi - Ernani
Il giovane baritono parmigiano, nei panni di Don Carlo, dimostra di avere la vocalità e le qualità per affrontare al meglio i ruoli verdiani più lirici e regali, con intensità ed espressività, tanto che il suo bel fraseggio ci ricorda alcuni dei più grandi interpreti del passato. La sua voce è dotata di un bel colore e la sua tecnica gli permette di arricchire l'esecuzione con piani e pianissimi molto efficaci. È eccezionale nella difficile – ed acuta – aria “Lo vedremo veglio audace” tanto da strappare lunghi applausi ad un pubblico che, fino alla fine, si è dimostrato particolarmente freddo.


Renzo Zulian - Ernani
Purtroppo non ha altrettanto successo il debutto di Renzo Zulian in Ernani, sempre dotato di bella voce e bel colore, ma poco sicuro per tutta la durata dell'opera. Fuori intonazione all'inizio, si riprende successivamente, ma risulta chiaramente non un'incertezza tecnica, vocale, o un'indisposizione, ma un problema di parte, tanto che in certi momenti lo sentiamo sbagliare le parole del libretto o farfugliare qualcosa di incomprensibile. Sicuramente in futuro, con uno studio più accurato del ruolo, saprà dare il meglio di sé e creare un ottimo personaggio.


Infine il basso Giacomo Prestia, nel ruolo di Silva, ha una voce particolarmente possente, un'ottima emissione vocale sia nelle note più gravi che negli acuti, e una buona resa del personaggio.
Completano il cast Enzo Peroni, Maria Cioppi e Romano Franci.
La direzione di Giampaolo Bisanti, alla guida dell'Orchestra Regionale dell'Emilia-Romagna, non è delle migliori, spesso lenta e discontinua.


Nizza Zulian - Ernani


L'allestimento firmato da Massimo Gasperon è invece molto bello ed elegante, rispettoso della vicenda e del libretto, utile all'economia dell'opera, arricchito da costumi incantevoli alla vista, ma palesemente pesanti, che devono aver certamente messo in difficoltà gli interpreti gravemente vestiti. Sfortunatamente il regista veneziano è impegnato più nell'effetto visivo che nella resa drammaturgia: le scenografie magicamente evocative si impreziosiscono con ingressi, uscite e posizioni in scena dei personaggi e del coro studiate con sapienza, ma si nota chiaramente la mancanza di un'impostazione interpretativa degli attori.


Scena - Ernani


Le luci di Fiammetta Baldisseri completano felicemente la resa dello spettacolo e perdoniamo un errore tecnico accaduto durante la scena della congiura.
 

 
 
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