ANDREA CHENIER AL TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA
Il successo della recita di Andrea Chénier di domenica 5 aprile
conclude degnamente gli appuntamenti con la lirica al Teatro Carlo Felice di
Genova, che purtroppo si vede costretto a posticipare Rigoletto e
La vedova allegra alla prossima stagione. Una manifestazione pacifica dei
lavoratori del teatro fa da contorno all'opera di Umberto Giordano,
con cambi di scena a sipario aperto, la comparsa del coro in palcoscenico nel
corso del terzo intervallo e quella degli orchestrali al termine dell'opera,
durante gli applausi finali.
La ripresa dell'allestimento di Lamberto Puggelli, con scene di Paolo
Bregni, i bei costumi di Luisa Spinatelli, luci di Luciano Novelli
e coreografie di Giovanni di Cicco è assolutamente piacevole ed
interessante, lineare e filologica, ancora attuale da un punto di vista
drammaturgico, nonostante le tre lunghe pause che distolgono l'attenzione dalla
vicenda.
Daniel Oren è direttore superbo, sempre abile nel dosare
l'intensità musicale dei singoli passaggi, forse un po' troppo chiassoso alla
conclusione di secondo atto, ma assolutamente meritevole dell'elogio di uno
spettatore proferito all'inizio dell'ultimo quadro.
Marcello Giordani, nei panni del protagonista, dona al pubblico un
personaggio interessante, ma abbastanza discontinuo nella linea di canto, tanto
da risultare debole nel registro più grave e a tratti, nelle zone più spinte,
con una voce quasi strozzata. Il suo squillo e i suoi acuti sono ampiamente
approvati dal pubblico al termine di ogni aria.
He Hui possiede pienamente tutte le caratteristiche richieste per
affrontare il personaggio di Maddalena. La sua voce di lirico
spinto è tanto forte nei centri, sicura negli acuti e salda nei gravi, quanto
delicata e toccante nei pianissimi e nei filati, particolarmente interessanti in
“Ora soave, sublime ora d'amore”. L'interpretazione de “La mamma morta”
strappa giustamente lunghissimi applausi, come pure il duetto finale “Vicino
a te s'acqueta”.
Renato Bruson, che ha da poco compiuto settantacinque anni, si conferma
uno dei migliori interpreti della lirica dei nostri tempi, certamente possiede
il fraseggio più intenso ed espressivo e una voce è ancora ben compatta nei
centri. Il suo Gérard emoziona profondamente il pubblico durante
tutto il terzo atto già da “Lacrime e sangue dà la Francia”, fino ad
esplodere in un caldissimo consenso al termine di “Nemico della Patria”.
Accanto ai protagonisti si esibiscono con successo Francesca Franci nei
panni di una commovente Madelon, Nicoletta Curiel, Mario
Bolognesi, Armando Gabba e Carlo Striuli. Completano il cast Anastasia
Boldyreva, Filippo Balestra, Alessandro Battiato, Angelo Casertano, Giovanni
Guagliardo, Angelo Nardinocchi e Claudio Ottino.
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