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Recensione opera I Lombardi alla prima crociata - Teatro Regio di Parma

William Fratti, 23/01/2009

In breve:
Il 13 gennaio 2008, in occasione di S. Ilario, patrono della città, al Teatro Regio di Parma è stata inaugurata la stagione lirica con I Lombardi alla prima crociata di Giuseppe Verdi. Di seguito riportiamo la recensione della replica di giovedì 15 gennaio 2008.


I Lombardi alla prima crociata, quarta opera del Cigno di Busseto, composta nell'inverno tra il 1842 ed il 1843 subito dopo il clamoroso successo di Nabucco, inaugura la Stagione Lirica 2009 del Teatro Regio di Parma, proseguendo l'ambizioso progetto di mettere in scena tutte le opere del compositore bussetano entro il Bicentenario del 2013, creandone una preziosa testimonianza su supporto DVD.

Ci piace l'allestimento suggestivo ed evocativo firmato da Lamberto Puggelli, con la collaborazione di Lorenza Cantini, scene di Paolo Bregni, costumi di Santuzza Calì e luci di Andrea Borelli, a cui già avevamo assistito durante il Festival Verdi 2003.
Il regista non desidera solamente mettere in scena un melodramma, ma portare un messaggio al cospetto del pubblico, partendo dal grido di dolore di Giselda: "No! Giusta causa non è d'Iddio la terra spargere di sangue umano. No, Dio nol vuole. Ei sol di pace scese a parlar!". E ci riesce, attraverso una scena fissa, una landa desolata dove gli uomini combattono, vivono e muoiono e tramite luci e proiezioni che seducono l'immaginario dello spettatore.

Protagonisti assoluti sono Dimitra Theodossiou, Francesco Meli e Michele Pertusi, che alla recita del 15 gennaio ricevono entusiasmanti e lunghissimi applausi, nonché acclamazioni e fervore dal pubblico.
Il soprano greco si conferma nuovamente primissima esecutrice del giovane Verdi, abbinando alle indiscusse qualità interpretative, al superbo fraseggio e all'incredibile presenza scenica, tutta l'eleganza del belcanto e l'accento verdiano che in questi ruoli sono fondamentali.

I Lombardi alla prima crociata Dimitra Theodossiou incanta il pubblico già dal primo concertato "T'assale un tremito!" e strappa numerosi applausi dopo la preghiera, cantata con tutti i piani ed i filati naturali che possono rendere questo passaggio uno dei più belli dell'opera. Ma il vero momento personale della protagonista è l'ultima scena del secondo atto, dove la Theodossiou sa impiegare un forte accento drammatico nel recitativo, una straordinaria raffinatezza nella cavatina e tutte le capacità di soprano di coloratura, con tutti gli acuti, i gravi e le agilità, nel rondò finale, ottenendo interminabili applausi da tutto il teatro, grida di consenso e una pioggia di rose bianche da un palco di proscenio. Il soprano è chiamata alla ribalta dopo la chiusura del sipario e si mostra visibilmente commossa al pubblico che la plaude.

Francesco Meli, giovane tenore belcantista, reduce da numerosi successi internazionali, già interprete dei verdiani Macduff in Macbeth, Fenton in Falstaff e Messa da Requiem, dimostra di avere l'accento, il fraseggio e l'eleganza necessari per iniziare ad affrontare altri ruoli del Cigno. La sua aria "La mia letizia infondere", ma soprattutto la seguente cabaletta, abilmente interpretate, mostrano chiaramente la sua scuola di provenienza, mentre un tono più drammatico risalta nel duetto con Giselda in terzo atto.
Meritatissima è l'assegnazione al tenore genovese del Premio Tosi, destinato dal Circolo Culturale Parma Lirica a giovani artisti che si distinguono particolarmente nelle rappresentazioni al Teatro Regio di Parma. Francesco Meli viene premiato per l'interpretazione di Così fan tutte di Mozart durante la stagione 2008.

I Lombardi alla prima crociataAltro protagonista d'eccezione è Michele Pertusi, che in questo ruolo deve fare i conti con se stesso, avendolo già sostenuto nella precedente messa in scena de I Lombardi nel 2003. Forse non riesce a superarsi, ma conferma per l'ennesima volta le sue rare qualità di interprete del belcanto, in grado di affrontare superbamente taluni ruoli verdiani, grazie alle sua tecnica vocale, alle sue doti esecutive e alla capacità di raggiungere onorevoli compromessi che sanno mettere in luce i pregi migliori della sua voce. Toccanti sono l'aria dell'eremita "E ancor silenzio" e il terzetto "Qui posa il fianco".

Accanto ai personaggi principali è la figura di Arvino, che purtroppo non ha parti di spicco, ma è fondamentale nell'economia dell'opera, poiché alla sua voce di primo tenore sono affidati tutti i concertati del primo atto, il finale del secondo, una cabaletta con coro in terzo ed il terzetto conclusivo dell'intera vicenda. Ruolo spesso affidato ad artisti comprimari, in questa occasione è invece stato assegnato a Roberto De Biasio, che ha saputo ridare a questo personaggio la giusta posizione. La sua voce squillante si nota immediatamente nei primi concertati, ma soprattutto nella frase "Sei tu l'uom della caverna" e nella seconda parte dell'opera.

Completano il cast Cristina Giannelli, Roberto Tagliavini, Gregory Bonfatti, Jansons Valdis e Daniela Pini, sapientemente guidati dalla bacchetta di Daniele Callegari, sul podio dell'Orchestra del Teatro Regio di Parma, che dona un particolare tono personale al quarto lavoro teatrale di Giuseppe Verdi, sapendo creare vigore e commovente passione al tempo stesso. Particolarmente toccanti sono il preludio per violino e orchestra e il seguente terzetto in terzo atto, che il direttore milanese e Michelangelo Mazza, spalla dell'orchestra, eseguono con grande trasporto.

Non possiamo concludere senza citare il Coro diretto da Martino Faggiani, che in questa opera si mette continuamente in mostra, alzando continuamente l'attesa fino al celebre "O Signore dal tetto natio" che strappa lunghi applausi e richieste di bis da parte del pubblico.

Galleria fotografica

(gentile concessione del Teatro Regio di Parma, foto di Roberto Ricci)

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Foto 1

FOTO 1 – Atto Primo

Foto 2

FOTO 2 – Atto Primo

Foto 3

FOTO 3 – Atto Primo - Michele Pertusi (Pagano)

Foto 4

FOTO 4 – Atto Primo - Dimitra Theodossiou (Giselda)

Foto 5

FOTO 5 – Atto secondo (Acciano) e il Coro del Teatro Regio di Parma

Foto 6

FOTO 6 – Atto secondo - Francesco Meli (Oronte), Daniela Pini (Sofia)

Foto 7

FOTO 7 – Atto secondo - Michele Pertusi (Eremita)

Foto 8

FOTO 8 – Atto secondo - Michele Pertusi (Eremita) - Roberto De Biasio (Arvino)

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FOTO 9 – Finale Atto secondo - al cento Dimitra Theodossiou (Giselda)

Foto 10

FOTO 10 – Finale Atto secondo - Dimitra Theodossiou (Giselda)

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FOTO 11 – Finale Atto secondo

Foto 12

FOTO 12 – Finale Atto secondo

Foto 13

FOTO 13 – Atto terzo - Francesco Meli (Oronte), Dimitra Theodossiou (Giselda)

Foto 14

FOTO 14 – Atto terzo - Francesco Meli (Oronte), Dimitra Theodossiou (Giselda)

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FOTO 15 – Finale Atto terzo - Michele Pertusi (Eremita), Francesco Meli (Oronte), Dimitra Theodossiou (Giselda)

Foto 16

FOTO 16 – Atto quarto Coro del Teatro Regio di Parma

Foto 17

FOTO 17 – Atto quarto

Foto 18

FOTO 18 – Finale Atto quarto - Michele Pertusi (Eremita), Roberto De Biasio (Arvino), Dimitra Theodossiou (Giselda)

Foto 19

FOTO 19 – Finale Atto quarto

 
 
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