Una coproduzione tra il Teatro Comunale di Modena, il Teatro
Municipale di Piacenza, il Teatro Comunale di Ferrara e il Teatro
Alighieri di Ravenna riporta sulle scene emiliano romagnole l'allestimento
di Carmen di Georges Bizet prodotto per il Ravenna Festival
2000 da Micha van Hoecke.
Il regista e coreografo belga mette in scena uno spettacolo suggestivo dove i
veri protagonisti sono i ballerini del suo Ensemble, di cui ci sembra doveroso
citare ogni singolo nome: Michela Caccavale, Rosa Cariulo, Viola Cecchini,
Marzia Falcon, Veronica Lombardi, Miki Matsuse, Irene Russolillo, Erica
Tamagnini, Yoko Wakabayashi, Antonio Aguila Carralero, Mauro Ferilli, Michele
Simone Francesco, Ivan Gessaroli, Illya Kun, Alessandro Pucci, Raffaele
Sicignano, Ciro Romeo.
Ognuna delle note dell'opera è coreografata, dal
preludio al tragico finale, compresi alcuni momenti di silenzio, con l'eleganza
e la raffinatezza dello stile contemporaneo, che vede le sue radici nella danza
classica, ma non si ferma ai tradizionalismi del “balletto”. La concezione
geniale di Micha van Hoecke è quella di dipingere l'intera vicenda attraverso il
movimento, raccontando la storia nel dispiegare la musica con il ballo, dove i
cantanti diventano personaggi di una sola grande coreografia.
Le scene di Nicola Rubertelli sono semplici ma funzionali, dotate di un
solo impianto che cambia volto con l'aiuto di tavoli, sedie, tappeti, ma
soprattutto con le bellissime luci di Daniele Naldi, particolarmente
commoventi nella lunga scena della lettura delle carte. I costumi di
Alessandro Lai sono forse troppo dissimili tra loro, apparentemente creati
per dare risalto ai protagonisti sempre colorati o lucenti, in contrasto con il
grigiore del coro e dei comprimari.
Julia Gertseva è artista di alto livello, con una voce di un bel timbro
scuro, chiaramente a suo agio tanto nel registro grave, quanto nel registro
acuto, musicale e ben centrata nella parte, ma resta priva dell'ardente passione
latina e la sua interpretazione fredda non colpisce particolarmente il pubblico
piacentino, che non si lascia mai andare a scroscianti applausi. I consensi che
seguono la Habanera e la Séguedille sono più amareggiati che critici.
Rubens Pellizzari, già presente più volte sul palcoscenico del Municipale
di Piacenza, si conferma essere interprete carico di calore, intensità ed
espressività, con una bella voce calda, squillante e ben salda. Unico neo è la
mancanza di eleganza, propria del repertorio francese e l'eccessiva passionalità
vocale non lo fa apparire particolarmente adatto al ruolo, non trovando il
giusto equilibrio tra la finezza e la classe che occorrono nel canto e il
trasporto e il sentimento che caratterizzano Don José.
Decisamente in linea col personaggio è l'interpretazione di Francesca Sassu,
che dipinge una Micaela dolce e sensibile, ma allo stesso tempo
convinta e sicura nelle sue azioni. La bella voce del soprano sassarese incanta
gli spettatori fin dall'inizio dell'opera, già dalle prime battute, ma
soprattutto con “Et tu lui diras que sa mère” nel duetto con Don José ed in
terzo atto con l'aria “Je dis que rien m'épouvante”, strappando lunghi applausi.
Dario Solari è un Escamillo particolarmente convincente,
anche se la sortita, per scelte di regia, non gli rende particolarmente
giustizia sotto il profilo drammaturgico. Forse manca di intensità nel registro
grave in “Toréador en garde” ma nel finale di terzo atto riesce a dare sfoggio a
tutte le qualità della sua bella voce scura e baritonale.
Katarina Nikolic affianca i protagonisti con professionalità e lascia
udire le sue doti vocali pur ricoprendo il piccolo ruolo di Mercedes,
mentre Paola Santucci, nella parte di Frasquita, è spesso
coperta dall'orchestra, dal coro e dagli altri interpreti, anche negli acuti.
Completano il cast della recita di domenica 1 febbraio 2009 Gabriele Nani,
Roberto Carli, Ziyan Atfeh e Alessandro Battiato, diretti
dall'abile bacchetta di Juraj Valcuha alla guida dell'Orchestra
Regionale dell'Emilia-Romagna. Il direttore trentaduenne dimostra di
avere un bel gesto e una buona attenzione al palcoscenico, contribuendo in prima
persona alla resa dello spettacolo.
Il Coro Lirico Amadeus della Fondazione Teatro Comunale di Modena
è guidato da Stefano Colò, mentre il Coro di Voci Bianche è
preparato da Melitta Lintner.
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