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» Recensione Recital Daniela Dessì Fabio Armiliato

William Fratti, 03/11/2009

In breve:
Busseto, 26/10/2009 - Il trionfo di Daniela Dessì e Fabio Armiliato ha segnato, con grande entusiasmo e attenzione da parte di pubblico e critica, la conclusione degli appuntamenti bussetani del Festival Verdi 2009.



Il trionfo di Daniela Dessì e Fabio Armiliato ha segnato, con grande entusiasmo e attenzione da parte di pubblico e critica, la conclusione degli appuntamenti bussetani del Festival Verdi 2009.
I due artisti, per la prima volta sul piccolo palcoscenico del Teatro Giuseppe Verdi, nella serata di lunedì 26 ottobre si sono esibiti in un programma verdiano molto intenso, accompagnati al pianoforte dall'esperto Marco Boemi, che si è anche cimentato nell'esecuzione di alcuni brani musicali su temi e divertissement da Il trovatore e Aida, accanto al violoncello di Francesco Dessy e il clarinetto di Felice Clemente.
 

Daniela Dessì e Fabio Armiliato in concerto a Busseto in occasione del Festival Verdi 2009

La coppia più celebre, ma soprattutto la più amata, del panorama lirico internazionale ha aperto il concerto con le impervie “Di ladroni attorniato” da I masnadieri e “La luce langue” da Macbeth, mettendo immediatamente in mostra un indiscutibile accento verdiano, oltre a importanti doti tecniche sul passaggio.

Il tenore genovese ha poi affrontato con determinazione, impeto e trasporto “La vita è inferno all'infelice… O tu che in seno agli angeli” da La forza del destino, meritandosi gli scroscianti applausi che hanno successivamente tracciato la chiusura di ogni brano, mentre la Signora Dessì ha dato una grande prova di se stessa con “Ritorna vincitor” da Aida, con una certa profondità di colori.

La prima parte si è conclusa con il celebre duetto “Io vengo a domandar grazia alla mia regina” dal Don Carlo, opera di repertorio dei due artisti da almeno un ventennio, ma che hanno interpretato per la prima volta insieme a Tolosa soltanto nel 2005. Il fraseggio di cui si sono avvalsi i due interpreti, oltre ad una evidente qualità del suono e voci particolarmente piene, ha incantato gli spettatori che, emozionati, hanno visibilmente trattenuto il fiato durante l'esecuzione, ricevendo una vera e propria lezione di canto.

La seconda parte si è aperta con l'eccezionale interpretazione del soprano genovese in “Pace mio Dio” dal quarto atto de La forza del destino – che debutterà a Siviglia il prossimo anno – e con la lunga scena “Dio ti giocondi o sposo… Dio mi potevi scagliar” dal terzo atto di Otello. Daniela Dessì è certamente l'attuale Desdemona di riferimento, mentre Fabio Armiliato – che vestirà i panni del Moro di Venezia per la prima volta a Liegi nel 2011 – è riuscito ad interpretare il difficile duetto e la terribile aria successiva con estrema perizia ed uno squillo potente, oltre ad un'intensità e una presenza scenica particolarmente toccanti, ridonando spirito ad uno dei personaggi verdiani più amati.

I due artisti hanno concluso il lungo programma con il duetto finale di AidaLa fatal pietra… O terra addio” guadagnandosi le ovazioni del pubblico e, visibilmente stanchi, hanno comunque regalato ai numerosi spettatori la gioia di due bis, con “Libiamo ne' lieti calici” e “Parigi o cara” da La traviata, mostrando il calore umano che da sempre li contraddistingue.

Daniela Dessì e Fabio Armigliato in concerto a Busseto in occasione del Festival Verdi 2009
 
 
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