Il celebre dramma di Prevost musicato da Giacomo Puccini, primo grande successo del compositore lucchese, conclude la Stagione Lirica 2009-2010 del Teatro Municipale di Piacenza, con la messa in scena di uno spettacolo storico, realizzato nel 1979 al Teatro Massimo di Palermo, rivisitato da Pier Francesco Maestrini con la collaborazione di Fiorella Mariani alle scene e Davide Walker ai costumi.
L'allestimento può sembrare inizialmente polveroso, ma il rinnovo della regia lo rende ancora attuale e soprattutto suggestivo, in un mondo quello del teatro e dell'opera lirica dove talvolta l'eccesso di moderni rischia di allontanare gli spettatori dai valori e dalle passioni reali dei drammi messi in scena. La coproduzione con i Teatri Comunali di Modena e Ferrara avalla la scelta non solo culturale inizialmente optata dal palcoscenico palermitano in occasione del centocinquantenario pucciniano ma anche economica, specialmente se si tiene conto del difficile momento di crisi.
Amarilli Nizza, abile interprete dotata di spiccate doti naturali di attrice, oltre che di una voce importante e di una tecnica solida, risolve il personaggio di Manon Lescaut con estrema facilità, caricando l'esecuzione di opportuna drammaticità durante il procedere della vicenda. Pertanto appare delicata nel primo atto, più intensa nel secondo e nel terzo, fino ad essere estremamente commovente nel quarto. Una delle pagine più difficili indubbiamente il lungo duetto "Oh, sar la più bella", dove i due protagonisti si lasciano andare ad una travolgente passione, cadenzata da un emozionante canto spianato, sino al finale secondo. Ma il momento più atteso l'ultimo atto, dove Amarilli Nizza si lascia travolgere dalle sofferenze del personaggio, rese in un abile uso dei chiaroscuri e da un accentuato canto teatrale, che conducono ad una toccante "Sola, perduta, abbandonata".
Walter Fraccaro veste i panni di un Renato Des Grieux leggermente grossolano nel personaggio e poco elegante nei modi, ma la vocalità lirica spinta dotata di squillo appiana le mancanze drammaturgiche. La prima parte eseguita molto bene, anche se Donna non vidi mai passa abbastanza inosservata, ma in secondo atto che il tenore mostra appieno la sua voce e nel finale terzo, con " No! Pazzo son!" l'intensità e l'emozione raggiungono un livello decisamente alto. L'ultima parte dell'opera lo vede affiancarsi con particolare trasporto alla morente Manon di Amarilli Nizza.
Jos Fardilha inizialmente adeguato al ruolo di Lescaut, soprattutto in quanto ad accenti ed interpretazione, ma col procedere dell'opera si odono alcune inesattezze nel registro acuto e in certi punti sembra perdere leggermente l'intonazione. Gli sta accanto il bravo Alessandro Spina, perfettamente calato nella parte del vecchio Gerente de Ravoir.
Adriano Graziani, giovane tenore promettente, apre l'opera nei panni dello studente Edmondo con voce chiara e brillante, mentre Federica Carnevale si prodiga nel madrigale "Sulla vetta tu del monte erri" mostrando una bella vocalità morbida.
Completano il cast Stefano Consolini, Roberto Carli, Roberto Franci e Stefano Cescatti, guidati dalla bacchetta di Gianluca Martinenghi sul podio dell'Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna, che dirige con dovere, purtroppo senza evidenziare particolarmente gli accenti pucciniani.
Molto buona la prova del Coro Lirico Amadeus diretto da Stefano Colò. |