Commento al documento: » Recensione Opera La Traviata di Giuseppe Verdi a Torre del Lago
Nome: | William Fratti | Professione: | . | Località : | Busseto | Gentile Mº Bolletta, chiedo umilmente perdono per non avere dato ulteriori specificazioni riguardo i ruoli comprimari nella mia critica. Questa è una grave mancanza e me ne scuso. Ciò non toglie che resto del medesimo avviso. E poiché scrivo critiche e non cronaca, non voglio e non oso riportare i commenti uditi da turisti tedeschi e americani, o quelli di altri giornalisti, cantanti, insegnanti di canto, direttori d'orchestra presenti in teatro quella sera. Spero solo che quelle persone abbiano avuto il coraggio di riportare il loro reale pensiero ai diretti interessati e di non fare, come accade spesso, buon viso a cattivo gioco. A tale proposito sono stato più esaustivo nella recensione della recita di Firenze. Mi ripeto: chiedo perdono di non essere sceso nei particolari anche questa volta.
Vorrei però essere più esaustivo nella mia risposta, ma prima di ciò vorrei chiarire che non sto giudicando delle persone, né voglio colpire alcun prezioso materiale umano. Il mio compito è esclusivamente quello di criticare l'esecuzione della serata. Sarà mia premura e mio grandissimo piacere scrivere di una vostra performance perfettamente riuscita quando la udrò. Teniamo ben presente che nel momento in cui si assiste e poi si critica uno spettacolo, non si conoscono i retroscena; ma nemmeno bisogna conoscerli, poiché nemmeno coloro che pagano 160 € di biglietto sanno cosa c'è dietro e gradirebbero assistere alla migliore prova possibile.
Per quanto riguarda la critica dei ruoli comprimari, innanzitutto vorrei precisare che lo stesso Verdi, a tale proposito, ha sempre dichiarato che “non esistono ruoli piccoli, ma solo piccole voci”. Ma lasciando perdere questo, lei ha parzialmente ragione: non si possono evincere da una sola frase la tecnica, il fraseggio, l'uso dei colori, le agilità e tantissime altre cose, ma certamente, anche con solo due parole, si può capire se l'impostazione e l'intonazione sono corrette.
Io non voglio mettere in dubbio che sotto ci sia un lavoro immane, logorante e stancante. Ma credo fermamente che le persone che conducono la formazione, prima di mandare degli artisti in palcoscenico, dovrebbero valutare se siano pronte o meno. A volte il pubblico si domanda se certi ragazzi siano stati buttati in scena solo perché la loro performance – trattandosi di formazione – era gratis, o per quale altra ragione. Io non voglio sparare contro la croce rossa. Voglio sparare contro chi si approfitta di voi. Spero che questo sia chiaro.
Per quanto riguarda coloro che hanno “alle spalle vicende artistiche di alto livello ed anni di durissima gavetta”, ciò non è certamente sinonimo di qualità del canto. Tutti noi sappiamo molto bene che ci sono cantanti strapagati e che lavorano nei teatri di tutto il mondo solo perché spinti da agenzie e sovrintendenti, ma non perché sono il non plus ultra della lirica. Anzi. E purtroppo ci sono tantissimi talenti a casa senza lavoro.
Concludo scusandomi nuovamente per avere generalizzato. Ma soprattutto esprimo il mio desiderio di riascoltare in futuro tutti questi giovani artisti e di apprezzarne l'esecuzione.
La ringrazio del suo commento e la saluto cordialmente.
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