Mi scuso molto per il mio povero italiano, ma sono tanto arrabbiato che voglio che i vostri lettori italiani capiscano cosa prova un francese innamorato e professionista della lirica, distrutto dopo una recita indegna.
Quale vergogna, quale tristezza, provo ho male per Bizet! Proprio Carmen merita di meglio, molto meglio di questa infame rappresentazione del Teatro alla Scala e di Stéphane Lisner. (Teatro alla Scala, Mio Dio! Mi ricordo qualche Carmen della storia della lirica: Conchita Supervia, Ebe Stignani, Giulietta Simionato, Irina Arkhipova, Grace Bumbry, Fiorenza Cossotto, e oggi Claudia Marchi, tremo...).
Ma come è possibile sopportare una Carmen così brutta? Probabilmente la più brutta degli ultimi dieci anni, quando rivedo Béatrice Uria-Monzon, o Teresa Berganza, mi dico che oggi sono in un brutto sogno, e poi è meglio non parlare della calamitosa Micaela, perché qui, si tocca il fondo della mediocrità vocale, musicale, pronuncia del francese e dello stile francese, un vero disastro. Escamillo ci ha fatto molto ridere, quanto a Don José: un poco meglio, ma molto insufficiente lo stesso. Siamo a miliardi di chilometri da Mario del Monaco, John Vickers, Placido Domingo, José Carreras, senza parlare certamente di quelli che hanno fatto onore a Carmen a Parigi: José Luccioni, Alberto Lance, Guy Chauvet o Gilbert Py. In breve: uno scandalo. Se ho sentito bene: la regia ha subito una bella e calorosa fischiata. Perfetto, bravo e grazie al pubblico!
Mi rammarico pensando ai giovani cantanti di talento ai quali piacerebbe essere sul palcoscenico della Scala, ma che invece hanno dovuto subire questo triste spettacolo dal... più grande teatro lirico sulla terra.
Per quanto riguarda Baremboim, essendo uno dei più grandi Maestri del mondo, ha potuto apprezzare solo la bellezza della ragazza, ma non la bravura. In conclusione, i nostri amici milanesi del Teatro alla Scala avevano avuto molto buonsenso due anni fà, buttando fuori Roberto Alagna per la sua calamitosa prestazione di Aïda, però oggi hanno dimenticato che si sono anche dotati di un direttore di cui (per essere educati) bisogna oggi dubitare circa le sue competenze! Peccato per il capolavoro del nostro caro Georges Bizet, perchè questa sera mi sento tradito dall'immagine indegna che abbiamo dato al mondo attraverso la televisione, per fortuna il nostro patrimonio culturale attraverserà questi terribili temporali, e manderà nell'oblio questi usurpatori che sporcano per la loro misera gloria personale, ciò che abbiamo di più preziosi,i nostri geni.
(N.N. direttore artistico discografico di Mario del Monaco dal 1973, fine alla sua morte) |