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Malattie generali e loro influenze sulla voce professionale e cantata

In breve:
Questo è il primo articolo del dossier prodotto dalla Dott.ssa Maria Elena Berioli in esclusiva solo per i lettori di Liricamente relativo alle malattie generali e le loro influenze sulla voce cantatata.
Leggi la seconda parte del Dossier

Le cause dell'alterazione della voce cantata (disodia) sono di varia natura. Di esse l'alterazione tecnica costituisce la parte non maggiormente rilevante. Nella mia esperienza professionale, solo il 35-40% è di origine disfunzionale (tecnica surmenage, malmenage) mentre il 60% circa è di origine organica, cioè da malattie a carattere generale con espressione secondaria laringea, oppure periferica secondaria e con ripercussione laringea (es. broncopatia riduzione fiato ipertono laringeo compensatorio patologia cordale).

Questo è il nodo essenziale, infatti, ignorando questi rapporti fra malattie organiche e sofferenze laringee secondarie, mentre la lesione perdura o si ripete poiché non viene effettuata una terapia causale, il cantante si inserisce in un percorso complesso e ansioso.
Cerca nuovi modi di vocalizzare (e ciò aggrava il disturbo), frequenta maestri differenti nella speranza di soluzioni straordinarie (e ciò aumenta la confusione tecnica), si sovraccarica di sostanze di ogni tipo a scopo terapeutico, talora persino accettando interventi chirurgici (in realtà superflui), senza una reale soluzione, laddove, la conoscenza degli effetti a distanza di una malattia presente o supposta (da ricercare), potrebbe far recuperare il problema con l'applicazione della terapia realmente causale.

Queste note vogliono fare chiarezza e offrire elementi di attenzione sulla questione.

Questi sono i rapporti:

Malattie generali e loro influenze sulla voce professionale e cantata

Agenti esterni come microbi e virus (Haemofilus influentiae, Klebsiella pneumonie etc.) producono infiammazioni delle Alte Vie Respiratorie (VAS), che diventano ricorrenti se associate ad alterazioni delle difese generali o locali.
Il più frequente punto di prima reazione è il retronaso da cui, discendendo, possono esserne interessati i seni paranasali, naso e faringe sino al coinvolgimento della stesa laringe.

Si stabilisce un'alterazione dell'equilibrio funzionale fra cavità di risonanza e laringe, compensato più o meno efficacemente secondo l'abilità tecnica del cantante, e ciò spesso permette di far fronte al fatto acuto; tuttavia vi corrisponde sempre un dispendio energetico maggiore con affaticabilità.
Nel perdurare e nel ripetersi delle infiammazioni delle VAS, si sviluppa uno scompenso secondario con disodia finale.
Il rischio di queste infiammazioni croniche è l'abitudine ad esse del cantante per la scarsa sintomatologia, l'assenza o l'alternanza di moderate disodie, il rischio è frequente.
Opportuni esami possono evidenziare l'infezione.

Nell'esperienza personale, il solo tampone faringeo si è evidenziato positivo con una frequenza del 40% (su un campione di nº 300) soggetti di cui molti anche asintomatici per faringite.

Negli ultimi anni stiamo assistendo allo sviluppo di virus influenzali, a carattere sempre più pandemico, ad aggressività sempre maggiore verso le vie respiratorie inferiori (trachea, bronchi) che lasciano a lungo ipersensibilità tracheali con tossi secche, insistenti, pericolose per la lesione, da contatto violento, sulle corde vocali.
Evolvono verso forme sub-croniche sottovalutate, con possibile apertura alla sensibilità allergica.

Zona di transizione è la trachea, di cui l'ogiva superiore è costituita dalla faccia inferiore delle corde vocali. Per questa ragione l'infiammazione tracheale è, fra le forme infiammatorie, una malattia altamente a rischio per la voce cantata, infatti l'attività vocale, nel corso di questa infiammazione, favorisce con particolare frequenza l'insorgenza di edemi sottocordali, dovuti alla particolare lassità del connettivo mucoso di questo settore, che più di ogni altro punto subisce la pressione sottoglottica. Essi sono di non facile diagnosi e di difficile recupero.

Si manifestano con disfonie apparentemente capricciose ma ripetute, cui non sempre corrisponde una obiettività laringea di facile lettura e quindi di terapia adeguata. Se si protraggono nel tempo possono evolvere in lesioni organiche passibili di intervento chirurgico o portare il cantante, in incertezza di prestazione, sino a sindromi ansiose.
Quadri in analogia, si possono verificare per irritazioni protratte da agenti esterni di natura fisico-chimica, quali alterazioni significative di temperatura, umidità, pulviscolo aereo dei microclimi (domicilio, albergo, aereo etc.), oppure per abitudini voluttuarie quali alcool e fumo.

Le più frequenti malattie organiche che si possono riscontrare nei cantanti sono: diatesi iperergica respiratoria, malattie del tratto gastroenterico, malattie endocrine, malattie dismetaboliche, sindrome ansiosa, malattie iatrogene, disassetto posturale. La descrizione delle singole malattie è riscontrabile in ogni trattato di clinica medica al quale eventualmente si rimanda, in questa sede sono riferiti gli aspetti più caratterizzanti la correlazione malattia-vocalità.

Malattie Organiche:

  • Diatesi iperergica respiratoria

  • M. del tratto gastro-enterico

  • Disendocrinia

  • Dismetabolismo

  • Sindrome ansiosa

  • M. Iatrogena

  • Disassettamento posturale

Diatesi iperergica respiratoria

Attualmente l'aspetto morboso di maggior frequenza è costituito dalla sindrome iperergica respiratoria.
Gli organi bersaglio interessati sono l'apparato respiratorio e di risonanza che costituiscono appunto elementi basilari della fonazione. Sia che si manifesti una allergia comunemente intesa (ai pollini, alle polveri etc.) sia che si manifesti una iperattività aspecifica (solitamente alle varianti microclimatiche), le manifestazioni possono coinvolgere i turbinati sviluppando ipertrofie mucose stenosanti oppure l'albero respiratorio con costrizione del lume bronchiolare ed ipersecrezione catarrale.

Nel primo caso diminuisce la tensione del palato molle (con possibile effetto rinolalico), si riduce lo spazio rinofaringeo e si attutiscono le sensazioni propriocettive relative al così detto “giro del suono” sostituite da una percezione di impedenza che in arco riflesso eccita l'ipertono laringeo («il cantante spinge»). Si ha insomma un effetto retroattivo delle strutture alterate che stimolano le tensioni muscolari pneumo – fonatorie.
Nel secondo caso diminuisce il flusso espiratorio come quantità e durata; ne consegue, in arco riflesso, un ipertono laringeo con gli effetti precedentemente trattati.

Considerando il notevole aumento nell'ultimo decennio della concentrazione pollinosica (è decuplicato) contemporaneo all'aumento degli inquinanti chimici urbani e domiciliari, considerando che il polmone è il filtro estremo, di enorme estensione (pari circa ad un campo da tennis), considerando che in un giorno vengono filtrati dal polmone circa 10-12 mila l. di aria, considerando infine l'esposizione a luoghi inquinati, inevitabile per un cantante (polveri di teatri, camerini, effetti scenici, abiti di scena, alberghi, aerei, etc.); considerando ancora i tempi di esposizione di un cantante, che nell'arco di breve tempo deve raggiungere località a fioriture pollinosiche subentranti o a cambi stagionali innaturali, è evidente che il suo rischio di patologia è più che raddoppiato rispetto ad un individuo generico.

Una statistica eseguita qualche anno fa, su di un campione di 1.100 cantanti, confrontato con un uguale campione, la frequenza delle sindromi allergiche ed iperergiche era pari al 34,1% rispetto all'11% del campione. Fra i cantanti l'incidenza di alterazioni organiche laringee era del 90% (forme iperergiche 26,9%; allergiche 7,2%).

Prodotti dalla dott.ssa Maria Elena Berioli, leggi anche i dossier:
- Nodulo delle corde vocali: questo conosciutissimo sconosciuto
- Chirurgia OtorinoLaringoiatrica: Cause, Criteri di indicazione e modalità di intervento


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