Il Maggio Musicale Fiorentino, come molti altri teatri italiani, inaugura la Stagione del Bicentenario con Wagner, in segno di ospitalità nei confronti del compositore tedesco, lasciando invece a Verdi il palcoscenico della prima del Maggio. Per l'occasione la scelta cade su Die Walküre, nel fortunatissimo allestimento de La Fura dels Baus del 2007. Lo spettacolo futuristico e altamente tecnologico è sempre efficacissimo e di forte impatto e il ringraziamento va a tutta la squadra, da Carlus Padrissa ad Alejandro Stadler, che riprende la regia originale, alle immagini video di Franc Aleu, alle scene di Roland Olbeter, alle luci di Peter van Praet riprese da Gianni Paolo Mirenda, ai costumi di Chou Uroz, all'impianto drammaturgico di Cesare Mazzonis, a tutti gli attori de La Fura dels Baus e a tutti i figuranti speciali.
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Protagonista indiscusso della serata è Zubin Mehta, che dirige l'Orchestra del maggio Musicale Fiorentino con la consueta precisione svizzera, attentissimo alla purezza del suono, all'intensità degli accenti, alle sfumature dei colori, al sapiente uso dei chiaroscuri, dai pianissimi ai fortissimi, guidando ogni musicista ed ogni cantante in una resa eccellente della prima giornata dell'Anello del Nibelungo.
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Brünhilde è un'insoddisfacente Jennifer Wilson, che rende un'interpretazione ridotta ai minimi termini, lasciando trasparire ben poco l'amore, l'ardore e l'intensità di cui questo personaggio dovrebbe essere pervaso. Anche la vocalità, abbastanza dura e ruvida, soprattutto nel registro acuto, si accompagna più facilmente con la vecchia tradizione – che erroneamente crede che il canto wagneriano sia fatto per urlatori – piuttosto che con la lettura accuratissima di Mehta.
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Al contrario Juha Uusitalo, nei panni di Wotan, va premiato per lo spessore emotivo che dona al ruolo, intimissimo quanto toccante nei piani, nell'uso delle mezze voci e negli accenti patetici, soprattutto nei due duetti con la figlia. Volendo cercare il pelo nell'uovo, va notato che la voce è talvolta malferma negli acuti in forte.
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Morbida nell'emissione vocale ed omogenea nella linea di canto è l'elegante Sieglinde di Elena Pankratova, che dipinge un personaggio sinceramente intenso. Eccellente è l'esecuzione di primo e secondo atto, mentre sono forse leggermente dure le poche frasi precedenti alla sua uscita di scena nel terzo.
Lo stesso vale per il Sigmund di Torsten Kerl, abile nei piani e nelle mezze voci, buon fraseggiatore, ricco di chiaroscuri e appassionato nella resa del ruolo. Il solo neo di tutta l'esecuzione e una pecca proprio nella frase conclusiva della parte.
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Molto positiva è anche la prova di Daniela Denschlag nei panni di Fricka, brunita e morbida nella vocalità, autorevole ed imperativa nell'interpretazione.
Efficaci Stephen Milling nel ruolo di Hunding e Bernadette Flaitz, Jacquelyn Wagner, Pilar Vazquez, Maria Radner, Eugenia Bethencourt, Julia Rutigliano, Patrizia Scivoletto, Stefanie Iranyi nelle vesta delle valchirie, pur con qualche alto e basso. |