Sabato 17 p.v., per la prima volta nella storia del Rosetum il sipario
del teatro milanese si apre sull'ultima operetta europea "Al cavallino bianco",
di H. Müller e E. Charell su musica di Ralph Benatzky.
Spettacolo che chiudendo l'epoca delle mitiche operette viennesi inizia quello
della grande rivista, questo "Cavallino" viene messo in scena dalla Compagnia
Stabile di Operette del Laboratorio Lirico Europeo di Milano diretta da
Daniele Rubboli.
Walter Rubboli firma la regia dell'allestimento e sarà in scena nel ruolo
del primo-cameriere Leopoldo.
Protagonista, nel ruolo dell'albergatrice Gioseffa, il soprano Tiziana
Scaciga Della Silva.
Con lei il soprano Daniela Tessore (Ottilia), il tenore Marco
Ferrari (Bellati), il baritono Diego Bellini (Sigismondo)
e gli attori Paolo Angelini, Annamaria Giovanelli, Betty
Angelini, Giovanni Mezzogori, con la partecipazione dello stesso
direttore artistico Daniele Rubboli nei panni di Zanetto Pesamenole,
industriale veneziano.
Scene e Costumi sono del Teatro Rosetum di Milano e del Teatro Cenacolo di
Lecco.
Con le risate di questa irresistibile operetta si chiude la stagione della
"piccola lirica" nel cartellone del Rosetum che riprenderà nel 2008 con un nuovo
allestimento di "La vedova allegra" sabato 9 febbraio.
Il Cartellone operistico, che quest'anno ha festeggiato i 50 anni di opere
liriche al Rosetum, prosegue invece con "Madama Butterfly" di G. Puccini
venerdì 23 novembre e chiuderà con "Otello" di G. Verdi venerdì 14
dicembre.
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La Trama
La scena è ambientata in Austria, sul lago di S. Wolfgang, dove è situato l'Hotel
Al Cavallino Bianco.
Il primo cameriere dell'Hotel, Leopoldo, ama la belle proprietaria
Gioseffa che però non lo degna di uno sguardo perché rivolge tutte le sue
attenzioni ad un giovane cliente italiano, l'avvocato Giorgio Bellati
tornato, come ogni anno, a trascorre le sue vacanze sul lago.
All'Hotel arrivano Zanetto Pesamenole, ricco industriale, e sua figlia
Ottilia, tornati in Austria per ritemprarsi, dato che hanno una causa
pendente con un certo Cogoli, industriale padovano. Sebbene il primo
incontro fra l'avvocato Bellati e la bella Ottilia, non sia dei più felici,
Leopoldo intuisce che fra i due potrebbe nascere un amore. Organizza,
pertanto, un incontro vis a vis fra Bellati ed Ottilia ma, pur
riuscendo nel suo intento, viene licenziato in tronco da Gioseffa (che
naturalmente non ha apprezzato la brillante idea di Leopoldo).
L'intraprendente cameriere è costretto a partire. Cogoli, intanto, manda al
Cavallino Bianco suo figlio Sigismondo con la speranza che si innamori di
Ottilia, in modo da finire, con un matrimonio, la causa con Pesamenole.
Sigismondo, "figlio di papà", viziato e un po' snob, si invaghisce invece di
Claretta, una ragazza con buffi difetti di pronuncia che torna "Al Cavallino
Bianco" con il padre, il buffo professor Hinzelmann, solo una volta ogni
tre anni a causa delle scarse risorse finanziarie.
L'intreccio è davvero complesso: Leopoldo ama Gioseffa,
Gioseffa ama Bellati, Bellati ama Ottilia, Ottilia
dovrebbe sposare Sigismondo che invece è invaghito di Claretta e
nel bel mezzo di queste tresche amorose arriva l'Arciduca.
Leopoldo riesce ad ottenere dal consiglio comunale che l'Arciduca
sosti per una notte Al Cavallino Bianco; Gioseffa, per ringraziarlo, lo
riassume.
Tutti si preparano ad accogliere l'Arciduca con il massimo della
cortesia, ma nel bel mezzo della festa Leopoldo fa una gran scenata di
gelosia e tutto perché Gioseffa stava "amabilmente" conversando con
Bellati.
Gioseffa si scusa con l'Arciduca che comprende e la indirizza
verso Leopoldo: "non bisogna cercare la felicità lontano quando la si ha
a portata di mano".
Il lieto fine non è lontano.
Le coppie sono ormai formate: Sigismondo e Claretta, Bellati
e Ottilia, Leopoldo e Gioseffa.
E il processo Cogoli-Pesamenole? Anche quello a lieto fine con buona pace
del buffo Zanetto Pesamenole. |