Anche quest'anno il Gruppo Promozione Musicale Tullio Marchetti, in collaborazione con il Comune di Fidenza, porta sul palcoscenico del Teatro Magnani il consueto concerto lirico Grandi voci in libertà. La serata è presentata dal carismatico Paolo Zoppi, il Falstaff del Club dei 27, che racconta aneddoti curiosi all'attenta platea, purtroppo decimata da una giornata fredda e nevosa.
Il primo annuncio riguarda l'indisposizione di Ines Salazar, la Tosca del Centenario, che a causa di un malessere di stagione è costretta a rinunciare alla sua partecipazione al concerto, accomodandosi nel primo palco di proscenio a sostenere i colleghi intervenuti.
Katja Lytting si prodiga in un canto sempre corretto, mostrando di possedere una linea di canto ben omogenea e acuti rotondeggianti ben sostenuti, anche se l'interpretazione è un po' fredda e distaccata. Il suo programma prevede la Habanera da Carmen di Bizet, “O mio Fernando” da La favorita di Donizetti e “Voi lo sapete o mamma” da Cavalleria rusticana di Mascagni.
Ignacio Encinas porta al Magnani tutta la sua generosità con arie verdiane da Macbeth ed Ernani, seguite da “Un dì all'azzurro spazio” da Andrea Chenier di Giordano e la celeberrima “Nessun dorma”. Probabilmente a causa del freddo e della stanchezza la sua performance non è delle migliori, ma il pubblico lo accoglie con entusiasmo.
Giuseppe Altomare torna a Fidenza dopo qualche anno di assenza e lo fa portando il suo consueto fraseggio altamente espressivo, il suo canto elegante e la sua intensità drammatica con le arie verdiane della morte di Rodrigo da Don Carlo e “Pietà, rispetto, amore” da Macbeth.
Francesco Ellero d'Artegna, che apre il concerto con l'aria della calunnia dal Barbiere rossiniano e prosegue con “Ella giammai m'amò” da Don Carlo, sembra essere affaticato e anche il duetto da I puritani, eseguito con Giuseppe Altomare, non riesce propriamente bene. È invece una pagina molto gradevole il bis con “Là ci darem la mano” da Don Giovanni di Mozart, ben interpretato accanto a Katja Lytting.
Tra gli altri brani concessi a chiusura del concerto sono “Nemico della patria” da Andrea Chenier, con il bravo Altomare, e “O sole mio” con Encinas.
L'intera serata è accompagnata al pianoforte dal valido Milo Martani.
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