Al Teatro Verdi, tutto esaurito anche per il secondo titolo della Stagione Lirica, La Traviata, in scena questo fine settimana - venerdì 16 novembre alle ore 20.30 e domenica 18 novembre alle ore 16 - opera con la quale il Teatro di Pisa apre le proprie celebrazioni per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi.
Questa Traviata è frutto di una nuova coproduzione che ha per capofila il Teatro di Pisa e che vede insieme il Teatro del Giglio di Lucca, il Teatro Goldoni di Livorno, il Festival Puccini di Torre del Lago (dove questo allestimento, lo ricordiamo, è andato in scena quest'estate), con la collaborazione di Maggio Fiorentino Formazione/Progetto Opera Futura.Â
Una Traviata che si caratterizza per il connubio fra artisti di grande esperienza e giovani interpreti.
La regia – dal taglio volutamente tradizionale nel pieno rispetto delle indicazioni di Verdi – è di Paolo Trevisi, artista di lungo corso, una carriera pluriventennale che lo ha visto fra l'altro per molti anni regista stabile dell'Arena di Verona nonché primo direttore artistico straniero del National Opera and Ballet di Pechino; sul podio il Mº Bruno Aprea, direttore che ha conquistato pubblico e critica d'Oltreoceano con il repertorio lirico italiano per eccellenza (è stato per otto anni direttore artistico e direttore principale della Palm Beach Opera in Florida) e che a Traviata è legato da una lunga consuetudine.
Le scene sono di Poppi Ranchetti, i suntuosi costumi ottocenteschi della Fondazione Cerratelli, il disegno luci è di Valerio Alfieri.
Regionale la compagine orchestrale, l'eccellente Orchestra della Toscana; Coro della Toscana preparato dal Mº Marco Bargagna; danzatori della Imperfect Dancers Company su coreografie di Walter Matteini.
Il cast annovera grandi protagonisti e giovani interpreti, alcuni selezionati dal corso di “Perfezionamento stilistico nei ruoli vocali dell'opera lirica”, inserito nell'ambito del progetto “Opera Futura” finanziato dalla Regione Toscana attraverso i Fondi Sociali Europei, progetto che ha come capofila Maggio Formazione.
Nel ruolo di Violetta Valéry, in entrambe le recite, una delle nuove stelle dell'opera, il soprano siberiano Irina Dubrovskaja il cui debutto in Italia, dopo i molti notevoli successi riscossi a Mosca, è avvenuto proprio con Violetta, nel 2008, a Ravenna, una interpretazione che le ha spalancato le porte per una immediata e meritata carriera da protagonista anche nel nostro paese.Â
Già molto affermati, ma entrambi al debutto del ruolo di Alfredo, i due tenori che si alterneranno nell'interpretazione: venerdì sera Stefano Lacolla (che il pubblico pisano ha già acclamato come Calaf nella Turandot inaugurale), domenica pomeriggio Marco Frusoni (già Rodolfo molto apprezzato nella Bohème della scorsa stagione).
Nel ruolo di Giorgio Germont si alternano il baritono Stefano Antonucci (venerdì sera), interprete di grande eleganza, protagonista di primo piano nei maggiori teatri italiani ed esteri fin dal debutto nel 1986, nelle ultime stagioni particolarmente incline ai principali ruoli verdiani baritonali, e il più giovane Luca Grassi (domenica pomeriggio) , vincitore nel 1997/98 del concorso «Città di Roma» che lo portò a debuttare proprio questo ruolo, e ancora Germont in molti prestigiosi allestimenti, fra cui quello diretto da Maazel per la riapertura del Gran Teatro la Fenice di Venezia.
Gli altri interpreti sono Sandra Buongrazio (Flora), Lara Rotili e Carla Madrid Sanabria (in alternanza nel ruolo di Annina), Angelo Fiore (Gastone), Italo Proferisce e Salvatore Grigoli (in alternanza sia nel ruolo del barone Douphol che in quello del Marchese d'Obigny), Juan José Navarro e Gabriele Bolletta (in alternanza sia nel ruolo del dottor Grenvil che in quelli del domestico e del commissario), Eduardo Hurtado (Giuseppe).
Tradizionalmente inserita nella cosiddetta “trilogia popolare” insieme al Rigoletto e al Trovatore, La Traviata ha per protagonista una donna di eccezionale intensità psicologica, Violetta Valéry, che, seppur minata dalla tisi, vive la propria vita sentimentale in libertà, spensieratezza e spregiudicatezza, mantenuta da un ricco barone, finché non si innamorerà di un giovane di buona famiglia, Alfredo Germont, ma saprà rinunciarvi, su richiesta del padre di lui, Giorgio Germont, sacrificandosi alle ragioni familiari.
Un'opera al cui centro non è un'eroina, né una nobile, ma una giovane donna dai costumi per l'epoca scabrosi, una mantenuta. Un capolavoro di notevole fascino, senza nessuna concessione alla retorica, ma anzi dal taglio intimistico; musicalmente l'ultima opera prettamente belcantista di Verdi, spartiacque fra il modello primo-ottocento ancora legato a una dimensione vocale ‘idealizzata' dell'opera e la nuova via ‘realistica', che Verdi stesso percorrerà nella seconda metà del secolo.Â
L'ispirazione per il soggetto de La Traviata, com'è noto, Verdi la trasse dal dramma di Dumas figlio La dame aux camélias, fortemente autobiografico perché ispirato alla relazione che lo stesso Dumas aveva avuto con Marie Duplessis , e l'opera fu composta su libretto di Francesco Maria Piave per il Teatro La Fenice di Venezia, dove andrà in scena – dopo una gestazione assai travagliata - il 6 marzo del 1853. Alla prima La Traviata fece fiasco. Ripresentata con alcune modifiche dell'autore e una nuova compagnia di canto il 6 maggio 1854 sempre a Venezia, ma al Teatro San Benedetto, fu un trionfo, quel trionfo che perdura a tutt'oggi e che la fa annoverare fra i capolavori del melodramma più popolari e amati.
Dopo le recite pisane, La Traviata sarà poi in scena al Teatro del Giglio di Lucca (sabato 24 novembre 2012 ore 20.30 e domenica 25 novembre 2012 ore 16.00) e al Teatro Goldoni di Livorno mercoledì 12 e giovedì 13 dicembre 2012 alle ore 20.30).
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