In breve: Oggi ricorre il quarto anniversario della morte del celeberrimo tenore Franco Corelli.
“Veniva alla ribalta con timore e devozione, come incredulo di avere tanto
fiato, tanto tesoro in gola.”
Crediamo sia la frase (di Gustavo Marchesi) che più di ogni altra possa definire
l'immensa umiltà che ha sempre contraddistinto l'uomo “Franco Corelli” di
cui oggi ricorre il 4º anniversario della morte.
Schivo, complesso e di incredibile fascino ha rappresentato una delle più grandi
realtà del Teatro lirico mondiale.
Di lui oggi ci piace ricordare non tanto la carriera luminosa , bensì il suo
percorso evolutivo; tecnico, in primo luogo, ma anche psicologico che sempre gli
ha permesso di comprendere le sfumature non solo musicali ma anche umane, dei
personaggi dacchè non c'è personaggio se non c'è “la capacità tecnica di
piegare la voce alle necessità dell'espressione”.
Il suo perfezionismo lo spinse alla ricerca continua, alla lotta incessante per
dominare la sua indocile massa vocale e mutarla da “magma incandescente a rivolo
d'argento di filature mozzafiato”
“Il canto legato non è solo un artificio tecnico, è la porta, la chiave per
entrare nel mondo dei colori e dai colori passare all'espressione che non si
possiede già agli esordi, ma che diventa frutto di ricerca. Una ricerca tecnica,
ma anche una ricerca condotta con il cuore, con il temperamento, con
l'intelligenza, con la musicalità.” - FRANCO CORELLI
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