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Intervista a Ines Salazar

Redazione Liricamente, 19/07/2012

In breve:
Nel prossimo mese di agosto, dal 3 all'8 agosto, a Montecosaro (MC) si terrà una masterclass di perfezionamento in canto lirico con il soprano Ines Salazar, organizzata dall'Accademia Lirica "Anita Cerquetti". Una grande voce, una grande personalità e una grande fede sono le tre doti che hanno portato una giovane ragazza venezuelana a calacare i palcoscenici più importanti di tutto il mondo, a fianco dei più grandi artisti di tutti i tempi. Cinque sorelle e due genitori straordinari le hanno trasmesso i valori veri della vita che, con tanto calore e molta simpatia, ha saputo raccontarci in questa sentita intervista.


Nel prossimo mese di agosto, dal 3 all'8 agosto, a Montecosaro (MC) si terrà una masterclass di perfezionamento in canto lirico con il soprano Ines Salazar, organizzata dall'Accademia Lirica "Anita Cerquetti".
Una grande voce, una grande personalità e una grande fede sono le tre doti che hanno portato una giovane ragazza venezuelana a calacare i palcoscenici più importanti di tutto il mondo, a fianco dei più grandi artisti di tutti i tempi. Cinque sorelle e due genitori straordinari le hanno trasmesso i valori veri della vita che, con tanto calore e molta simpatia, ha saputo raccontarci in questa sentita intervista.

Ines Salazar, soprano1) Gent.ma Sig.ra Ines Salazar, innanzitutto grazie per aver accolto il nostro invito e per la disponibilità a tenere questa breve intervista. Come prima domanda vorremo chiederle quali sono stati i suoi esordi con il canto lirico: come mai ha deciso di studiare canto, che percorso di studi ha effettuato e com'è avvenuto l'esordio della sua carriera. Quali sono poi state le tappe più importanti della sua professione?
Credo di cantare da quando sono nata, da piccola mi immaginavo con un vestito bianco, in un palcoscenico, mentre allungavo le braccia verso l'alto, era un sogno che facevo spesso, senza capirne il significato.

Faccio parte di una famiglia di cinque sorelle e tutte siamo cresciute con l'amore per la musica. Ogni festa, Natale, festa della mamma o del papà, era per noi un'occasione per poter suonare strumenti tipici venezuelani e cantare tutte insieme, tanto da organizzare dei veri e propri spettacolini da proporre a genitori, nonni o zii.

Mio padre era solito farci sentire dei vecchi dischi d'opera, e così, fra scherzi e risate, io mi cimentavo ad imitare le cantanti liriche... Alla fine eccomi ad esserne parte!
Quando la mia madrina mi portò a teatro a vedere "La Traviata" per la prima volta, ricordo che non conoscevo nemmeno una parola d'italiano, ma mi emozionai così tanto nell'ascoltare quella musica, quelle voci e nel vivere quell'atmosfera che ricordo di essermi messa a piangere e di non riuscire quasi a respirare, tanto trattenevo il rumore dei singhiozzi per non dare fastidio. Se ci ripenso è un ricordo che ora mi fa molta tenerezza.
Da quel momento il mio amore verso l'opera è iniziato a crescere sempre di più.

Ma il mio vero battesimo con la musica è stato un simpatico intricarsi di eventi.
EEro solita accompagnare mia sorella Isabel alle prove del coro del suo liceo ed io mi appassionavo ad imparare insieme a lei tutte le parti, così poi da ripeterle a casa a due voci. Ero troppo piccola per poter far parte del coro, ma ero alta, così un giorno, alla vigilia di un concerto, mancarono delle ragazze; il maestro Orlando Sandoval era disperato, non riusciva a fare il concerto senza le ragazze, così mia sorella, sapendo che io conoscevo tutti i pezzi a perfezione, mi propose come "rimedio", il maestro dopo lo stupore, decise di acconsentire, così senza nemmeno capire che succedeva, mi ritrovai ad indossare una toga del liceo Fermin Toro, a cantare in mezzo a tutti: è stata un'emozione grande.

Dopo poco tempo il maestro mi chiese di aiutarlo in altre circostanze, e da li entrai a far parte della filarmonica di Caracas. Anche della filarmonica non si poteva far parte se non si era maggiorenni, ma io all'audizione non lo dissi, ed una volta accettata, non se la sentirono di lasciarmi andare!

La mia madrina, Elvira Yajure chiese il permesso ai miei genitori, e solo così potei andare alle prove serali accompagnata da lei, che fortunatamente cantava nello stesso coro.
La maestra del coro era Manuela Velo, una donna dolcissima, sempre sorridente e gentile, mi diede i primi rudimenti di tecnica.
Un giorno, si ammalò una solista, e venne proposto a me di sostituirla, avevo una paura tremenda, anche perchè in quel concerto era presente il maestro Osvaldo Alemanno che veniva dall'Italia per tenere un corso di perfezionamento a cantanti lirici venezuelani.

Ero talmente curiosa di sentire i suoi corsi che un giorno andai a vedere, mi dissero “Ines fatti avanti, fatti sentire”, e così feci.

Il maestro decise di parlare ai miei genitori per convincerli a lasciarmi venire in Italia, era sicuro che con le caratteristiche della mia voce sarei riuscita ad entrare in Conservatorio.
Non molto tempo dopo, mi ritrovai in Italia con mia mamma e iniziai i miei studi al Conservatorio di Castelfranco Veneto.

Le difficoltà che iniziarono con quest'inizio non furono certo poche, non arrivava mai la borsa di studio che vinsi per sostenere gli studi, e quella che ottenni dal governo Venezuelano arrivò quasi alla fine del Conservatorio: la mia famiglia cercava di sostenermi con ciò che poteva, ma non era facile, e ci vorrebbero molte pagine per raccontare tutto.
Il maestro mi costrinse a partecipare a concorsi per potermi aiutare nel mio mantenimento. Non mi sentivo mai pronta, ma non avevo scelta, mi diceva se non vai adesso non farai mai nulla. Oggi, devo ringraziare la sua severità, solo così ho avuto coraggio.

Ines Salazar, sopranoHo partecipato a cinque concorsi, ne ho vinti tre e a due ho vinto il secondo premio.
Ho partecipato al concorso "Voci verdiane di Busseto" , con il quale sono entrata a far parte dell'Accademia e ho potuto studiare con il maestro Carlo Bergonzi, per poi debuttare come Gulnara nel Corsaro di G. Verdi.
Ho vinto il concorso internazionale Mario del Monaco a Castelfranco V.to, il concorso Giacomo Antonio di Cosenza, debuttando il ruolo di Amelia nel Ballo in Maschera, ho vinto il premio speciale "giovani voci", con l'unanimità della giuria nel concorso Callas di Venezia.

Tornai al conservatorio perchè dovevo fare il diploma, e grazie ai soldi guadagnati con i concorsi, ho potuto pagare i biglietti ai miei genitori i quali hanno assistito sia al diploma che al mio debutto ne Un ballo in maschera...

In tutto questo racconto avrei potuto nominare Dio tante volte, non vorrei fare la predicatrice, ma come non ringraziare Dio se è sempre presente nella mia vita!!!

Il fatto di poter avere i miei genitori in sala il giorno del diploma e al mio debutto è stato per me un grande messaggio, e il mio maggior impegno nella vita è' renderli felici e fieri di me, dopo tutto l'amore che ho ricevuto da loro, dagli amici più cari e dalla famiglia dal Bo' che in questi anni in Italia mi ha sostenuta aiutata e considerata come una figlia, seguendo la mia carriera nei teatri più importanti in Italia come La Scala di Milano, Teatro Verdi di Trieste, Regio di Torino dove ho sostituito la grande Raina Kabaivanska in Tosca, Festival di Torre del Lago, dove ebbi l'onore di cantare una bellissima produzione di Tosca con la regia di Vivien Hewit insieme a Jose Cura e Scherrill Milnes.

Ricordo, dopo la recita, la mia emozione quando entrò nel mio camerino Zeffirelli, guardandomi dritto negli occhi e facendomi tante domande: un incontro importantissimo per la mia carriera! Ancora un'altra produzione di Tosca con la regia di Simona Marchini a San Gimignano, Lucca, Pisa e altre citta italiane... fino ad arrivare alla Tosca del centenario a Roma, con Zeffirelli, Luciano Pavarotti e Placido Domingo come direttore. Poi in giro per il mondo Austria, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Stati Uniti, Cile, Venezuela, Argentina etc...etc... sia con la Tosca che con altri meravigliosi ruoli come Aida, Trovatore, Attila, Forza del destino, Macbeth, Ernani, Ballo in maschera, Requiem di G. Verdi, Bohème, Manon Lescaut di G. Puccini, Norma di Bellini, Il Belisario di Donizzetti. etc etc...

2) Chi sono stati i suoi insegnanti? Quand'è che si è sentita "padrona della sua tecnica e della sua voce?"
Ho fatto il conservatorio con il maestro Osvaldo Alemanno il quale mi diede le basi principali, devo dire che sono stata molto fortunata perchè l'inizio è importantissimo!
A Busseto all'accademia del maestro Bergonzi, dopo aver vinto il concorso "Voci verdiane", studiai un periodo con Romolo Gazzani il quale mi portò dal suo maestro Rodolfo Celletti. Loro sono stati preziosissimi.

E pochi anni fa con Manny Perez En Miami, non solo vocalmente ma anche spiritualmente! Sono veramente felice e grata a tutti!!!
Lo studio non è mai finito. Continuo a studiare come sempre, con la stessa curiosità e passione. Non mi sento mai perfetta o arrivata. Lo giuro! Cerco sempre di dare il massimo, posso uscire dopo una recita contenta di aver fatto tutto quello che potevo, o essere riuscita in qualche momento musicale o passaggio, pero mai arrivata alla perfezione, sono sempre alla ricerca di qualche cosa di speciale e unico. Siccome è impossibile, allora continuo a studiare !

Ines Salazar, soprano - Luciano Pavarotti, Tenore nei panni di Floria Tosca e Mario Cavaradossi nella Tosca di Giacomo Puccini al Teatro della Opera di Roma, diretti da Placido Domingo3) Durante la sua intensa attività ha cantato a fianco delle pietre miliari della lirica mondiale, si pensi a Luciano Pavarotti nei 100 anni della Tosca a Roma, diretta da Placido Domingo, e molti altri illustri colleghi, cosa ci può raccontare di loro?
Si, questo è meraviglioso, ma dovrei riempire pagine intere. La semplicità e umanità di Domingo in ogni momento delle prove e delle recite, la simpatia e le battute di Pavarotti, la dolcezza e umiltà di Giuseppe Giacomini, la simpatia di Giorgio Merighi, il bel ricordo di Cossuta, La Scola, e Licitra, la forza espressiva di Jose Cura, la concentrazione, serietà e i consigli di Martinucci, e la voce??? Mammamia che voci!!!! Dovrei fare una lista enorme, e tanti altri che adesso non mi vengono in mente, potrei scrivere tantissimo dei miei tenori.

4) Ha qualche aneddoto simpatico da raccontarci?
Tantissimi!!!! Per essempio Domingo, con il quale facevo le prove di Tosca al mattino in teatro a Roma, e siccome Pavarotti non c'era allora cantava lui! E mi diceva: “Ines canto piano perchè devo fare una recita questa sera a Madrid!”. Dopo la prova partiva di corsa con un aereo privato, cantava la sera a Madrid, ripartiva e al mattino dopo era li puntuale a fare la nostra prova con orchestra. Geniale! Che forza della natura. Io per cantare devo riposare, dormire... Lui fa tante cose ed è sempre pieno di entusiasmo! Poi mi diceva esattamente quello che un cantante vorrebbe sentire da un direttore: “Qui non ti stancare! Qui ti aspetto! Qui puoi fare l'acuto più lungo”... Insomma tutta la sua esperienza di cantante al nostro servizio... Grande Placido!

5) Qual è il ruolo che prediligi e/o l'autore preferito?
Non potrei, non sarebbe giusto dire solo uno, amo Tosca che mi ha dato tanto! Amo Mimì... Poi Donizetti, adoro il belcanto! Poi Bellini! E Verdi??? Cosa potrei dire di Verdi, ho amato e amo ogni ruolo che ho fatto, ognuno mi ha riempito l'anima di passione vivendo anche il personaggio fino in fondo, Aida, Trovatore, Forza del destino, Macbeth, Ernani tutti!!! Veramente non posso dirne solo uno.

Ines Salazar, soprano con Anita Cerquetti, soprano6) Ha ricevuto numerosi premi internazionali, e lo scorso anno anche il premio "Anita Cerquetti", direttamente dal grande soprano marchigiano. Ora si dedica anche all'insegnamento, e sarà infatti docente ad un corso di perfezionamento all'Accademia Anita Cerquetti di Montecosaro. Quali sono i consigli che si trova maggiormente ad elargire ai giovani cantanti? Quali valori trasmette loro?
Si, sono veramente onorata di questi riconoscimenti, poi riceverlo e abbracciare Anita Cerquetti è stata un'emozione fortissima, lei ha ancora una forza incredibile vederla ogni mattina in teatro ad ascoltare ogni concorrente, al pomeriggio, fino alla sera, in silenzio, attenta a tutto. Questo mi ha commossa veramente. Mi chiedevo a volte se stava ricordando i suoi inizi, la sua carriera nel momento in cui cantavano le più grandi. Lei come è riuscita con la sua meravigliosa voce a stare accanto a loro senza sfigurare. Con una grinta, un fraseggio, una dizione, un legato da fare invidia a molte!
E' meravigliosa, le auguro ancora tanti momenti belli e pieni d'affetto dai suoi fans e le persone di Montecosaro... Che abbia ancora tante soddisfazioni nella sua vita, perchè eègiusto si premi l'artista quando e vivo!!!

Io mi sto avvicinando con umiltà e grande attenzione all'insegnamento, non è facile, la voce è un tesoro troppo grande e unico. Per questo cerco di dare consigli chiari e senza troppi paroloni che poi non tutti capiscono. Faccio le cose che ho fatto io e che mi aiutano ancora oggi a fare il mio lavoro con serietà.
Cerco di capire la natura dei ragazzi, dipende a volte anche la provenienza, la lingua che parlano, e mentre cerchiamo insieme di trovare il modo più efficace anch'io sto imparando cose nuove. Imparo sempre. E quando si sentono dei miglioramenti e una sensazione indescrivibile, quasi da piangere!
Io mi auguro che mantengano sempre quella passione nello studio e la serietà nella carriera. Io conosco solo queste norme, non potrei insegnare il contrario.

7) Oltre ad essere una grande artista, se non sbaglio, è anche ambasciatrice Unicef. Ci parli di questa esperienza e di questo impegno.
La beneficenza l'ho vista in casa mia da quando ero molto piccola, i miei genitori hanno aiutato tanta gente, provo una gioia nell'anima e nel cuore quando posso farlo, non lo dicevo mai, mi sembrava brutto. Ricordo quando cantai la Tosca del centenario, donai tutto il mio compenso alle persone colpite dall'alluvione in Venezuela e cercavo il modo per fare arrivare a qualche istituzione il mio contributo, sempre cercando riservatezza parlai con la carissima amica e artista Simona Marchini, una vera ambasciatrice Unicef di lusso! E mi disse, “Non farlo mai più in silenzio, noi siamo artisti, abbiamo la possibilità di fare arrivare il nostro messaggio a tanta gente, muovendo le coscienze delle persone. Lo devi dire!!!

E da allora ho dato il mio granellino di sabbia. Facendo delle scuole in varie citta dell'Africa in America per una scuola di musica per bambini, in Venezuela per una associazione di bambini malati di cancro. Per i bambini down. Per i terremotati dell'Aquila, per il conservatorio dell'Aquila, per varie associazioni benefiche, in parrocchie per famiglie in difficoltà che vivono in Italia, a Roma il concerto dell'epifania per la Teleton aiutando alla ricerca.
Se potessi prenderei in adozione altri figli... Non è detto che non lo faccia quando la mia vita sarà più serena. Per adesso mi bastano due: mio figlio e il mio cane.

8) Qual è il miglior pregio di Ines Salazar? E il peggior difetto?
Pregio? Non lo so... la mia fede in Dio!!!... Si, la mia fede!!!
Il mio difetto? Credo ancora che l'essere umano sia buono, invece non è così, comunque sono fiduciosa. Ahaha!

 
 
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