Nel prossimo mese di agosto, dal 3 all'8 agosto, a Montecosaro (MC) si terrà una masterclass di perfezionamento in canto lirico con il soprano Ines Salazar,
organizzata dall'Accademia Lirica "Anita Cerquetti".
Una grande voce, una grande personalità e una grande fede sono le tre doti che
hanno portato una giovane ragazza venezuelana a calacare i palcoscenici più
importanti di tutto il mondo, a fianco dei più grandi artisti di tutti i tempi.
Cinque sorelle e due genitori straordinari le hanno trasmesso i valori veri
della vita che, con tanto calore e molta simpatia, ha saputo raccontarci in
questa sentita intervista.
1)
Gent.ma Sig.ra Ines Salazar, innanzitutto grazie per aver accolto il nostro
invito e per la disponibilità a tenere questa breve intervista. Come prima
domanda vorremo chiederle quali sono stati i suoi esordi con il canto lirico:
come mai ha deciso di studiare canto, che percorso di studi ha effettuato e
com'è avvenuto l'esordio della sua carriera. Quali sono poi state le tappe più
importanti della sua professione? Credo di cantare da quando
sono nata, da piccola mi immaginavo con un vestito bianco, in un palcoscenico,
mentre allungavo le braccia verso l'alto, era un sogno che facevo spesso, senza
capirne il significato.
Faccio parte di una famiglia di cinque sorelle e tutte siamo cresciute con
l'amore per la musica. Ogni festa, Natale, festa della mamma o del papà, era per
noi un'occasione per poter suonare strumenti tipici venezuelani e cantare tutte
insieme, tanto da organizzare dei veri e propri spettacolini da proporre a
genitori, nonni o zii.
Mio padre era solito farci sentire dei vecchi dischi d'opera, e così, fra
scherzi e risate, io mi cimentavo ad imitare le cantanti liriche... Alla fine
eccomi ad esserne parte! Quando la mia madrina mi portò a teatro a vedere "La
Traviata" per la prima volta, ricordo che non conoscevo nemmeno una
parola d'italiano, ma mi emozionai così tanto nell'ascoltare quella musica,
quelle voci e nel vivere quell'atmosfera che ricordo di essermi messa a piangere
e di non riuscire quasi a respirare, tanto trattenevo il rumore dei singhiozzi
per non dare fastidio. Se ci ripenso è un ricordo che ora mi fa molta tenerezza.
Da quel momento il mio amore verso l'opera è iniziato a crescere sempre di
più.
Ma il mio vero battesimo con la musica è stato un simpatico intricarsi di
eventi. EEro solita accompagnare mia sorella Isabel alle prove del coro del
suo liceo ed io mi appassionavo ad imparare insieme a lei tutte le parti, così
poi da ripeterle a casa a due voci. Ero troppo piccola per poter far parte del
coro, ma ero alta, così un giorno, alla vigilia di un concerto, mancarono delle
ragazze; il maestro Orlando Sandoval era disperato, non riusciva a fare il
concerto senza le ragazze, così mia sorella, sapendo che io conoscevo tutti i
pezzi a perfezione, mi propose come "rimedio", il maestro dopo lo stupore,
decise di acconsentire, così senza nemmeno capire che succedeva, mi ritrovai ad
indossare una toga del liceo Fermin Toro, a cantare in mezzo a tutti: è stata
un'emozione grande.
Dopo poco tempo il maestro mi chiese di aiutarlo in altre circostanze, e da
li entrai a far parte della filarmonica di Caracas. Anche della filarmonica non
si poteva far parte se non si era maggiorenni, ma io all'audizione non lo dissi,
ed una volta accettata, non se la sentirono di lasciarmi andare!
La mia madrina, Elvira Yajure chiese il permesso ai miei
genitori, e solo così potei andare alle prove serali accompagnata da lei, che
fortunatamente cantava nello stesso coro. La maestra del coro era
Manuela Velo, una donna dolcissima, sempre sorridente e gentile, mi
diede i primi rudimenti di tecnica. Un giorno, si ammalò una solista, e
venne proposto a me di sostituirla, avevo una paura tremenda, anche perchè in
quel concerto era presente il maestro Osvaldo Alemanno che veniva dall'Italia
per tenere un corso di perfezionamento a cantanti lirici venezuelani.
Ero talmente curiosa di sentire i suoi corsi che un giorno andai a vedere, mi
dissero “Ines fatti avanti, fatti sentire”, e così feci.
Il maestro decise di parlare ai miei genitori per convincerli a lasciarmi
venire in Italia, era sicuro che con le caratteristiche della mia voce sarei
riuscita ad entrare in Conservatorio. Non molto tempo dopo, mi ritrovai in
Italia con mia mamma e iniziai i miei studi al Conservatorio di Castelfranco
Veneto.
Le difficoltà che iniziarono con quest'inizio non furono certo poche, non
arrivava mai la borsa di studio che vinsi per sostenere gli studi, e quella che
ottenni dal governo Venezuelano arrivò quasi alla fine del Conservatorio: la mia
famiglia cercava di sostenermi con ciò che poteva, ma non era facile, e ci
vorrebbero molte pagine per raccontare tutto. Il maestro mi costrinse a
partecipare a concorsi per potermi aiutare nel mio mantenimento. Non mi sentivo
mai pronta, ma non avevo scelta, mi diceva se non vai adesso non farai mai
nulla. Oggi, devo ringraziare la sua severità, solo così ho avuto coraggio.
Ho partecipato a cinque concorsi, ne ho vinti tre e a due ho vinto il secondo
premio. Ho partecipato al concorso "Voci verdiane di Busseto"
, con il quale sono entrata a far parte dell'Accademia e ho potuto studiare con
il maestro Carlo Bergonzi, per poi debuttare come Gulnara
nel Corsaro di G. Verdi. Ho vinto il concorso
internazionale Mario del Monaco a Castelfranco V.to, il
concorso Giacomo Antonio di Cosenza, debuttando il ruolo di
Amelia nel Ballo in Maschera, ho vinto il premio speciale
"giovani voci", con l'unanimità della giuria nel concorso Callas di
Venezia.
Tornai al conservatorio perchè dovevo fare il diploma,
e grazie ai soldi guadagnati con i concorsi, ho potuto pagare i biglietti ai
miei genitori i quali hanno assistito sia al diploma che al mio debutto ne
Un ballo in maschera...
In tutto questo racconto avrei potuto nominare Dio tante volte, non vorrei
fare la predicatrice, ma come non ringraziare Dio se è sempre presente nella mia
vita!!!
Il fatto di poter avere i miei genitori in sala il giorno del diploma e al
mio debutto è stato per me un grande messaggio, e il mio maggior impegno nella
vita è' renderli felici e fieri di me, dopo tutto l'amore che ho ricevuto da
loro, dagli amici più cari e dalla famiglia dal Bo' che in questi anni in Italia
mi ha sostenuta aiutata e considerata come una figlia, seguendo la mia carriera
nei teatri più importanti in Italia come La Scala di Milano, Teatro
Verdi di Trieste, Regio di Torino dove ho sostituito la grande Raina Kabaivanska
in Tosca, Festival di Torre del Lago, dove ebbi l'onore di cantare una
bellissima produzione di Tosca con la regia di Vivien
Hewit insieme a Jose Cura e Scherrill Milnes.
Ricordo, dopo la recita, la mia emozione quando entrò nel mio camerino
Zeffirelli, guardandomi dritto negli occhi e facendomi tante
domande: un incontro importantissimo per la mia carriera! Ancora un'altra
produzione di Tosca con la regia di Simona Marchini
a San Gimignano, Lucca, Pisa e altre citta italiane... fino ad arrivare
alla Tosca del centenario a Roma, con Zeffirelli,
Luciano Pavarotti e Placido Domingo come direttore. Poi in giro per il
mondo Austria, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Stati Uniti, Cile,
Venezuela, Argentina etc...etc... sia con la Tosca che con altri meravigliosi
ruoli come Aida, Trovatore, Attila, Forza del destino, Macbeth, Ernani,
Ballo in maschera, Requiem di G. Verdi, Bohème, Manon Lescaut di G. Puccini,
Norma di Bellini, Il Belisario di Donizzetti. etc etc...
2) Chi sono stati i suoi insegnanti? Quand'è che si è sentita "padrona
della sua tecnica e della sua voce?" Ho fatto il conservatorio
con il maestro Osvaldo Alemanno il quale mi diede le basi
principali, devo dire che sono stata molto fortunata perchè l'inizio è
importantissimo! A Busseto all'accademia del maestro Bergonzi,
dopo aver vinto il concorso "Voci verdiane", studiai un periodo con
Romolo Gazzani il quale mi portò dal suo maestro Rodolfo
Celletti. Loro sono stati preziosissimi.
E pochi anni fa con Manny Perez En Miami, non solo
vocalmente ma anche spiritualmente! Sono veramente felice e grata a tutti!!!
Lo studio non è mai finito. Continuo a studiare come sempre, con la stessa
curiosità e passione. Non mi sento mai perfetta o arrivata. Lo giuro! Cerco
sempre di dare il massimo, posso uscire dopo una recita contenta di aver fatto
tutto quello che potevo, o essere riuscita in qualche momento musicale o
passaggio, pero mai arrivata alla perfezione, sono sempre alla ricerca di
qualche cosa di speciale e unico. Siccome è impossibile, allora continuo a
studiare !
3) Durante la sua intensa attività ha cantato a
fianco delle pietre miliari della lirica mondiale, si pensi a Luciano Pavarotti
nei 100 anni della Tosca a Roma, diretta da Placido Domingo, e molti altri
illustri colleghi, cosa ci può raccontare di loro? Si, questo è
meraviglioso, ma dovrei riempire pagine intere. La semplicità e umanità di
Domingo in ogni momento delle prove e delle recite, la simpatia
e le battute di Pavarotti, la dolcezza e umiltà di
Giuseppe Giacomini, la simpatia di Giorgio Merighi, il
bel ricordo di Cossuta, La Scola, e Licitra, la forza
espressiva di Jose Cura, la concentrazione, serietà e i
consigli di Martinucci, e la voce??? Mammamia che voci!!!!
Dovrei fare una lista enorme, e tanti altri che adesso non mi vengono in mente,
potrei scrivere tantissimo dei miei tenori.
4) Ha qualche
aneddoto simpatico da raccontarci? Tantissimi!!!! Per essempio
Domingo, con il quale facevo le prove di Tosca
al mattino in teatro a Roma, e siccome Pavarotti non c'era
allora cantava lui! E mi diceva: “Ines canto piano perchè devo fare una
recita questa sera a Madrid!”. Dopo la prova partiva di corsa con un aereo
privato, cantava la sera a Madrid, ripartiva e al mattino dopo era li puntuale a
fare la nostra prova con orchestra. Geniale! Che forza della natura. Io per
cantare devo riposare, dormire... Lui fa tante cose ed è sempre pieno di
entusiasmo! Poi mi diceva esattamente quello che un cantante vorrebbe sentire da
un direttore: “Qui non ti stancare! Qui ti aspetto! Qui puoi fare l'acuto
più lungo”... Insomma tutta la sua esperienza di cantante al nostro
servizio... Grande Placido!
5) Qual è il ruolo che prediligi
e/o l'autore preferito? Non potrei, non sarebbe giusto dire
solo uno, amo Tosca che mi ha dato tanto! Amo Mimì... Poi
Donizetti, adoro il belcanto! Poi Bellini! E
Verdi??? Cosa potrei dire di Verdi, ho amato e
amo ogni ruolo che ho fatto, ognuno mi ha riempito l'anima di passione vivendo
anche il personaggio fino in fondo, Aida, Trovatore, Forza del destino,
Macbeth, Ernani tutti!!! Veramente non posso dirne solo uno.
6) Ha ricevuto numerosi premi internazionali, e lo scorso anno anche
il premio "Anita Cerquetti", direttamente dal grande soprano marchigiano. Ora si
dedica anche all'insegnamento, e sarà infatti docente ad un corso di
perfezionamento all'Accademia Anita Cerquetti di Montecosaro. Quali sono i
consigli che si trova maggiormente ad elargire ai giovani cantanti? Quali valori
trasmette loro? Si, sono veramente onorata di questi
riconoscimenti, poi riceverlo e abbracciare Anita Cerquetti è
stata un'emozione fortissima, lei ha ancora una forza incredibile vederla ogni
mattina in teatro ad ascoltare ogni concorrente, al pomeriggio, fino alla sera,
in silenzio, attenta a tutto. Questo mi ha commossa veramente. Mi chiedevo a
volte se stava ricordando i suoi inizi, la sua carriera nel momento in cui
cantavano le più grandi. Lei come è riuscita con la sua meravigliosa voce a
stare accanto a loro senza sfigurare. Con una grinta, un fraseggio, una dizione,
un legato da fare invidia a molte! E' meravigliosa, le auguro ancora tanti
momenti belli e pieni d'affetto dai suoi fans e le persone di Montecosaro... Che
abbia ancora tante soddisfazioni nella sua vita, perchè eègiusto si premi
l'artista quando e vivo!!!
Io mi sto avvicinando con umiltà e grande
attenzione all'insegnamento, non è facile, la voce è un tesoro troppo grande e
unico. Per questo cerco di dare consigli chiari e senza troppi paroloni che poi
non tutti capiscono. Faccio le cose che ho fatto io e che mi aiutano ancora oggi
a fare il mio lavoro con serietà. Cerco di capire la natura dei ragazzi,
dipende a volte anche la provenienza, la lingua che parlano, e mentre cerchiamo
insieme di trovare il modo più efficace anch'io sto imparando cose nuove. Imparo
sempre. E quando si sentono dei miglioramenti e una sensazione indescrivibile,
quasi da piangere! Io mi auguro che mantengano sempre quella passione nello
studio e la serietà nella carriera. Io conosco solo queste norme, non potrei
insegnare il contrario.
7) Oltre ad essere una grande
artista, se non sbaglio, è anche ambasciatrice Unicef. Ci parli di questa
esperienza e di questo impegno. La beneficenza l'ho vista in
casa mia da quando ero molto piccola, i miei genitori hanno aiutato tanta gente,
provo una gioia nell'anima e nel cuore quando posso farlo, non lo dicevo mai, mi
sembrava brutto. Ricordo quando cantai la Tosca del centenario,
donai tutto il mio compenso alle persone colpite dall'alluvione in Venezuela e
cercavo il modo per fare arrivare a qualche istituzione il mio contributo,
sempre cercando riservatezza parlai con la carissima amica e artista
Simona Marchini, una vera ambasciatrice Unicef di lusso! E mi disse, “Non
farlo mai più in silenzio, noi siamo artisti, abbiamo la possibilità di fare
arrivare il nostro messaggio a tanta gente, muovendo le coscienze delle persone.
Lo devi dire!!!“
E da allora ho dato il mio granellino di sabbia. Facendo delle scuole in
varie citta dell'Africa in America per una scuola di musica per bambini, in
Venezuela per una associazione di bambini malati di cancro. Per i bambini down.
Per i terremotati dell'Aquila, per il conservatorio dell'Aquila, per varie
associazioni benefiche, in parrocchie per famiglie in difficoltà che vivono in
Italia, a Roma il concerto dell'epifania per la Teleton aiutando alla ricerca.
Se potessi prenderei in adozione altri figli... Non è detto che non lo faccia
quando la mia vita sarà più serena. Per adesso mi bastano due: mio figlio e il
mio cane.
8) Qual è il miglior pregio di Ines Salazar? E il
peggior difetto? Pregio? Non lo so... la mia fede in Dio!!!... Si,
la mia fede!!! Il mio difetto? Credo ancora che l'essere umano sia buono,
invece non è così, comunque sono fiduciosa. Ahaha!
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