Impeccabile la prima de Le nozze di Figaro andata in scena domenica 17 giugno al Teatro Comunale di Bologna. Il capolavoro mozartiano in un allestimento firmato da Mario Martone già realizzato nel 2006 per il Teatro di San Carlo di Napoli. Un allestimento affascinante per il suo restare nell'ambito classico, tradizionale e non attualizzato, con la scena essenziale, praticamente fissa.
Anche la musica è stata trattata in modo esemplare con un cast di primo livello: è Bruno Praticò nei panni di Bartolo a scaldare per primo il teatro con "La vendetta, oh, la vendetta": eccezionale nel ritagliarsi il proprio personaggio, Praticò è un Bartolo studiato nei minimi particolari, dai piccoli gesti alla vocalità ricercata nei fraseggi.
Nicola Ulivieri è Figaro: per quanto perfetto, Ulivieri inizia forse un po' troppo rigido, calcolato, ma si scioglie completamente con "Non più andrai"salutato da lunghi applausi, meritati, da parte del pubblico.
Cinzia Forte possiede una vocalità forte, piena: la sua non è una Susanna ingenua e fragile ma un personaggio che tiene la scena con una maestria indispensabile, che funge da collante per tutti gli altri interpreti.
Carmela Remigio, che veste i panni della Contessa d'Almaviva, è probabilmente colei che in assoluto interpreta il proprio ruolo in uno stile mozartiano a dir poco perfetto: "Porgi amor" è cantato con una delicatezza e un'intimità che mettono in risalto tutte le sfumature della musica e del tormento psicologico del personaggio; non è da meno neppure in "Dove sono i bei momenti" con cui strappa una vera e propria ovazione da parte del pubblico.
Marina Comparato è formidabile nel ruolo di Cherubino: continuamente in movimento sul palco, coglie sempre il giusto ritmo teatrale e, in "Voi che sapete", illuminata dalla sola luce delle candele, fa venire i brividi con un'interpretazione raffinata e per niente scontata: vivace e fluida nel sottolineare le diverse emozioni, la Comparato è capace di trasportare il pubblico in una dimensione drammaturgicamente e musicalmente coinvolgente.
Simone Alberghino è il Conte: anche lui ottimo, si prende i propri tempi e dà il meglio di sé nei momenti di indispettimento e di tormento del complesso personaggio.
Inizialmente debole, Tiziana Tramonti (Marcellina) si riscatta in corso d'opera fino a "Il capro e la capretta." Cristiana Arcari si trova perfettamente a proprio agio in Barbarina: "L'ho perduta, me meschina" è interpretata con freschezza e naturalezza. Buona prova anche per il giovane tenore turco Mert Süngü nei panni di Basilio, mentre Nicolò Cerini (Antonio) brilla per le sue trascinanti capacità attoriali.
Michele Mariotti è acclamato, ed è quasi scontato visto che gioca in casa essendo il direttore principale del Teatro: tuttavia nella conduzione strumentale l'Orchestra spesso appare un po' troppo impastata e la cura maggiore viene destinata all'Ouverture. In ogni caso è lodevole che in uno stato gerontocratico come quello italiano, con i soliti noti avidamente incollati alle proprie poltrone da una vita in tutti i campi, non solo in quello musicale, senza lasciare spazi alle nuove generazioni, qualcuno abbia dato la possibilità di lavorare a una persona così giovane; ogni sbavatura, quindi, si può non considerare.
Ultime due date il 26 e il 28 giugno.
Il cast
Il Conte d'Almaviva, Simone Alberghino
La Contessa d'Almaviva, Carmela Remigio
Susanna, Cinzia Forte
Figaro, Nicola Ulivieri
Cherubino, Marina Comparato
Basilio, Mert Süngü
Bartolo, Bruno Praticò
Marcellina, Tiziana Tramonti
Barbarina, Cristiana Arcari
Antonio, Nicolò Ceriani
Don Curzio, Saverio Bambi
Due contadine, Silvia Calzavara e Roberta Sassi
Direttore, Michele Mariotti
Regia, Mario Martone
Scene, Sergio Tramonti
Costumi, Ursula Patzak
Luci, Pasquale Mari
Coreografia, Anna Redi
Assistente alla regia, Raffaele di Florio
Maestro del Coro, Lorenzo Fratini
Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna
Tecnici del Teatro Comunale di Bologna
Allestimento del Teatro San Carlo di Napoli |