Il pomeriggio di domenica 6 maggio è stato testimone di un autentico miracolo a Milano. In via Natale Battaglia infatti, nel bell'Auditorium del Centro Lirico Rayo De Sol, mentre fuori si scatenava il diluvio sono brillate le stelle della Master Class di Nicola Martinucci.
Sala gremita, gente in piedi, anche qualche bambino tra i presenti per assistere a due ore di musica operistica in un crescendo di entusiasmi come da tempo non si registrava in un concerto vocale a Milano.
Nicola Martinucci, dopo 50 anni di carriera artistica come tenore lirico e lirico drammatico in tutti i più grandi teatri del mondo, è oggi un Maestro raro per competenza, scrupolo, passione. In 7 giorni ha posto riparo ad autentici disastri operati da troppi sedicenti insegnanti di canto che occupano abusivamente tante cattedre di canto nei conservatori italiani, e ha avviato tutti sulla strada di una resurrezione vocale che ci auguriamo possa proseguire affinché questi giovani abbiano la possibilità di calcare il palcoscenico e realizzare la propria vocazione.
Lo spettacolo, condotto con grande vivacità e capacità di coinvolgimento, da Daniele Bubboli, regista e musicologo, ha visto sfilare ben dodici giovani artisti tra i quali era facile individuare un plotoncino di "eccellenze", prima fra tutti il soprano coreano Shin Sounmi, residente a Milano, che ha emozionato il pubblico con una intensa interpretazione dalla Manon Lescaut di Puccini.
Il tenore Luigi Battistoni, grazie a Martinucci, sta mettendo a fuoco tutte le sue potenzialità e, mantenendo l'eleganza e la nobiltà del porgere che gli sono abituali, ha sfoggiato una vocalità più sfogata che potrà portarlo in breve ad appropriarsi del repertorio lirico con piena soddisfazione sua e del pubblico.
Di grande interesse anche il tenore Lorenzo Marroccu, residente nell'Oltrepò Pavese, di grandissima potenzialità, ed il soprano palermitano Adriana Calì dotata di una voce di puro argento lunare.
Di sicura professionalità poi due artisti del Teatro di Stato di Belgrado: il soprano Suzana Suvakovic e il tenore Darko Djordjevic che potrebbe benissimo meritare il
cartellone scaligero anche per le sue doti di attore.
Tutti gli artisti sono stati magistralmente accompagnati al pianoforte dalla coreana In Seon Lee del Conservatorio di Milano. |