A conclusione della Stagione d'Opera 2011-2012, il Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia ripropone Rinaldo di Friedrich Händel nello spettacolo creato e interamente firmato da Pier Luigi Pizzi nel 1985.
Innanzitutto è doveroso sottolineare l'alto livello qualitativo e professionale delle proposte reggiane – una delle poche realtà che oggi ancora crede nel concetto di fare cultura, e non di restringe il cartellone ai soli titoli popolari – le cui uniche pecche, negli ultimi anni, si sono riscontrate solamente in alcune produzioni provenienti ed interamente curate da altre istituzioni.
In secondo luogo occorre rimarcare l'interesse artistico e la convenienza economica nel riallestimento di messinscene molto ben riuscite come quella in oggetto.
Lo spettacolo di Pizzi è efficacissimo ed elegantissimo, interamente votato al classicismo e non al realismo, sorprendentemente in continuo movimento, mai noioso o monotono, nemmeno durante alcune delle lunghe e ripetute arie, grazie ad alcuni accorgimenti di regia davvero opportuni. Il plauso va anche alle luci di Vincenzo Raponi, non solo per la suggestività, ma soprattutto per la precisione dei puntamenti. Altrettanti consensi vanno alle coreografie di Roberto Maria Pizzuto e a tutti i figuranti, impegnati nello spostamento dei carri che sorreggono i protagonisti e nei giochi di luce e movimento creati coi mantelli.
Ottavio Dantone, sul podio dell'Accademia Bizantina, oltre che seduto al cembalo, guida sapientemente l'orchestra nei cromatismi più raffinati della musica di Händel, accurato nello sviluppo della partitura e pregevole nell'uso dei colori.
Delphine Galou, contattata all'ultimo minuto per sostituire l'indisposta Marina De Liso, inizialmente veste i panni di Rinaldo con leggera insicurezza, anche nella voce che si presenta lievemente opaca, ma col procedere della vicenda acquisisce maggiore padronanza del palcoscenico ed ottiene certamente un buon risultato nell'esecuzione musicale e vocale e nella recitazione.
Maria Grazia Schiavo è un'Almirena abile nel fraseggio e nell'uso dei colori, ben dosata nell'interpretazione e giustamente patetica nella celebre aria Lascia ch'io pianga in cui si nota un piacevolmente omogeneo passaggio all'acuto.
Roberta Invernizzi possiede le giuste tinte drammatiche per dare vita al personaggio di Armida in maniera efficace e ben costruita. È affiancata da Riccardo Novaro nel ruolo di Argante, dove mostra uno squillo ben chiaro e limpido.
Krystian Adam veste in maniera opportuna i panni di Goffredo ed adeguati sono Antonio Vincenzo Serra e William Corrò nei ruoli del Mago e dell'Araldo, oltre a Lavinia Bini che dona voce alla Donna e alle Sirene. |