L'ultimo titolo in abbonamento nella Stagione Lirica del Teatro di Pisa (che si chiuderà in aprile con Il Maestro di Scuola di Telemann ed Esopo Opera Rock, fuori abbonamento, per bambini e ragazzi) è un dittico originale, che abbina due composizioni meno frequentate ma di notevole valore musicale: Mozart e Salieri di Rimskij Korsakov, nell'adattamento ritmico italiano di Marcello Lippi, e Zanetto di Pietro Mascagni: in scena sabato 25 febbraio alle ore 20.30 e domenica 26 febbraio alle ore 16.00, in una nuova coproduzione del Teatro di Pisa e del Teatro Goldoni di Livorno. Dirige Francesco Pasqualetti, con la regia di Gianluca Floris.
La nuova produzione di Mozart e Salieri / Zanetto vede dunque sul podio il Mº Francesco Pasqualetti, giovane direttore pisano che ha ormai da tempo spiccato il volo a livello internazionale (recentissimo il suo debutto con la BBC Philharmonic di Manchester, con la II Sinfonia di Rachmaninov, e innumerevoli i suoi impegni sia operistici che sinfonici in Italia e all'estero, in particolare in Inghilterra dove è anche visiting professor per il repertorio lirico italiano presso il National Opera Studio di Londra).
La regia è di Gianluca Floris, noto sia come artista lirico (tenore e regista, dal 1991 calca i palcoscenici di tutto il mondo presso le Opera House più prestigiose e recentemente è stato impegnato al Teatro Alla Scala di Milano nell'Attila di Verdi per la regia di Gabriele Lavia) che come scrittore (suoi romanzi sono pubblicati da Mondadori e da Piemme, ed è anche autore di sceneggiature e pièce teatrali), anche se è riduttivo racchiuderlo in qualsivoglia etichetta essendo un artista poliedrico per interessi, progetti ed impegno culturale.
Gli interpreti sono artisti affermati come il basso-baritono Alessandro Calamai (Salieri), il mezzosoprano Sandra Buongrazio (Zanetto), il soprano Silvana Froli (Silvia); con loro il giovane tenore Matteo Mezzaro (Mozart) , di carriera più recente.
Al debutto operistico l'Orchestra Arché, neonata compagine orchestrale che il pubblico del Verdi ha avuto modo di apprezzare nel Concerto di Capodanno e che unisce i migliori giovani musicisti della Toscana, coadiuvati dalle prime parti di alcune fra le più importanti orchestre nazionali.
Fra le più radicate realtà musicali della città di Pisa è la compagine corale, il Coro del Laboratorio Lirico San Nicola diretto dal Mº Stefano Barandoni. Scene del Teatro di Pisa, consulenza ai costumi di Massimo Poli, titolare della Sartoria Teatrale Fiorentina.
Una "Tragedia dell'invidia": così si potrebbe definire Mozart e Salieri; e proprio L'invidia era il titolo originale del microdramma scritto da Puskin cinque anni dopo la morte del vecchio Compositore di corte, nel 1830, microdramma che Nikolaj Rimskij-Korsakov nel 1898 volse in opera e a cui dopo di lui si ispireranno ai giorni nostri Peter Shaffer per la commedia Amadeus e Milos Forman per il celebre film omonimo.
Concepita da Rimskij-Korsakov come omaggio implicito ad Alexandr Dargomyzskij (l'autore che molti anni prima aveva messo in musica un altro breve dramma mozartiano di Puskin, Il convitato di pietra), Mozart e Salieri è opera di stile volutamente classicheggiante, articolata in due scene drammatiche intervallate da un intermezzo (una Fughetta) in stile contrappuntistico.
Sposando la tesi dell'avvelenamento di Mozart per mano di Salieri, in realtà contrappone due diverse idee d'artista, tema caro ai romantici: il genio assoluto, magari inconsapevole della propria grandezza, irrequieto, un po' folle e tormentato da paure irrazionali, e l'artista di maniera, assetato di gloria, razionale e mediocre.
Rappresentata per la prima volta al Teatro Solodovnikov di Mosca il 25 novembre del 1898, fu in seguito uno dei cavalli di battaglia di Fëdor Saljapin ed è rimasta nel repertorio dei teatri russi grazie alla predilezione dei maggiori bassi per il ruolo di Salieri.
Di tutt'altro tenore Zanetto, piccolo gioiello dimenticato del Liberty musicale italiano. Sesta creazione teatrale di Mascagni, fu da lui composta mentre era direttore del Liceo Rossigni di Pesaro per il teatrino dello stesso Liceo, dove andò in scena con successo, sotto la direzione dell'autore, il 2 marzo 1896. Il libretto è un adattamento che Targioni Tozzetti e Menasci fecero da una pièce teatrale all'epoca di successo, Le passant di François Coppée.
Dramma dal clima intimo, ambientato in una Firenze rinascimentale nell'arco di una sola notte, Zanetto si incentra su due soli personaggi, preceduti da un coro di apertura.
Silvia è una bellissima cortigiana, molto amata ma anche molto annoiata della sua esistenza perché vorrebbe incontrare un amore sincero. Un giovane cantastorie, Zanetto, arrivato all'improvviso, e la cui musica ha commosso la donna, le chiede ospitalità. I due dialogano dell'amore e della vita, e sono entrambi reciprocamente colpiti. Potrebbe essere questo l'amore vero ma Silvia, consapevole di essere una cortigiana e di poter arrecare al giovane sofferenza e rovina, alla fine preferisce sacrificarsi, negandosi al suo amore e lasciandolo andar via.
Anticipatrice del crepuscolarismo gozzaniano, Zanetto consentì a Mascagni di dar corpo – come annota Alberto Paloscia –"a una tematica già collaudata nel teatro d'opera quella della cortigiana redenta dall'amore immortalata dal Verdi di Traviata e dal Massenet di Manon e di Thaïs, immergendola nella temperie culturale del suo tempo, ovvero quel momento di delicata transizione che vede il passaggio dal verismo alle prime avvisaglie della poetica del decadentismo.
Due opere fra loro assai diverse, Mozart e Salieri e Zanetto, per stile, per estetica, per ambientazione. Nulla parrebbe accomunarle, a parte il fatto di prevedere entrambe due soli personaggi e di essere state scritte a un anno di distanza l'una dall'altra, ma forse un trait-d'-union c'è, ed è la chiave di lettura che ne danno concordemente direttore e regista: la dimensione del sogno.
"Mozart descrive il sogno/incubo che lo ossessiona da notti a Salieri", annota Francesco Pasqualetti, "mentre Silvia ripetutamente si rivolge a Zanetto definendolo oggetto dei suoi sogni, tanto che l'ipotesi che Zanetto non sia in realtà nient'altro che una proiezione onirica di Silvia ci lusinga e ci tenta", per aggiungere poi, ricordando che L'interpretazione dei sogni di Freud uscirà nel 1899, "Sicuramente non sorprende che grandi artisti siano capaci di far depositare sul fondo delle loro anime lo spirito dell'epoca di cui sono testimoni e riescano a parlarne, magari in anticipo sui tempi".
E precisa Gianluca Floris: " … sotto questa luce del sogno il legame drammaturgico fra questi due atti unici appare meno forzato, meno dettato dall'occasione per diventare addirittura sottolineatura efficace. In questi due allestimenti è la luce a determinare gli spazi, è la luce a costringere o a liberare, a sottolineare e a fuggire. Tutto è volutamente poco definito ma nel contempo chiaramente espresso. In Mozart e Salieri e in Zanetto la luce diventa forma esattamente così come i sogni diventano realtà. Ecco la mia chiave di lettura per questi due atti unici: mettere in scena i sogni".
Biglietti in vendita al Botteghino del Teatro e nel circuito Greenticket con prezzi che variano dai 27 agli 11 euro.
Oltre alla consuete riduzioni (tra le quali il 50% di sconto per gli under 26), su questo dittico il Teatro di Pisa ha scelto di riservare uno sconto promozionale (50% sul prezzo intero) agli abbonati della propria Stagione teatrale, agli abbonati della 45a Stagione dei Concerti della Normale, ai membri del Comitato Amici del Teatro e agli spettatori che avranno acquistato una copia del volume In viaggio con Mozart.
Per informazioni: Teatro di Pisa, tel 050 94111.
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