Signora Devia, da parte di tutto il team di Liricamente, la
ringraziamo molto per la gradita disponibilità a voler
rispondere ad alcune nostre domande.
Poterla intervistare è un sogno che si avvela, perché siamo tutti suoi
grandi estimatori.
Ringraziamo il maestro Roberto Gianola, giovane direttore d'orchestra che l'ha
diretta lo scorso mese di maggio in Corea in una splendida produzione di
Traviata e che si è fatto portavoce della nostra richiesta di poter fare
l'intervista.
1) A QUANTI ANNI HA INIZIATO A
STUDIARE CANTO/MUSICA? |
MARIELLA
DEVIA - SOPRANO
A sedici anni, al Conservatorio di
Milano, poi ho seguito la mia insegnante, Iolanda Magnoni,
al S. Cecilia, dove mi sono diplomata. |
ROBERTO
GIANOLA -Â DIRETTORE D'ORCHESTRA
Ho iniziato all'età di
5 anni con l'aiuto di mio padre che mi ha passato l'amore per questa
professione e i primi cenni di musica. |
2) QUALI SONO LE
CARATTERISTICHE CHE DEVE AVERE UN BUONE CANTANTE / DIRETTORE
D'ORCHESTRA? |
La voce, prima di tutto, anche se
da sola – ovviamente – non basta. Ci vuole passione e, come in tutte le
professioni, si devono rispettare delle regole: studio continuo e
perseveranza. Inoltre si deve avere la capacità di saper scegliere il
repertorio e di non avventurarsi in ruoli che non corrispondono alla
propria vocalità. |
Il Direttore d'orchestra deve essere sicuramente una
figura carismatica ; deve sapere e trasmettere quello che vuole . Deve
essere severo ma allo stesso tempo fare capire di essere vicino ai
cantanti e musicisti che si trova davanti. |
3) IN QUALE OPERA HA DEBUTTATO? |
Lucia di Lammermoor, un ruolo che
mi ha seguito per tanti anni e in tanti teatri. Ho dato l'addio a questo
ruolo soltanto perché sentivo che non avrei potuto aggiungere altro alla
mia interpretazione. |
Ho debuttato con LE NOZZE DI FIGARO di Mozart nel 2001 |
4) QUALI SONO I SUOI AUTORI
PREFERITI? |
Mozart, Rossini, Donizetti, Bellini,
proprio quelli che ho cantato di più. |
Sicuramente Verdi ma ho diretto molto anche Rossini,
Mozart e Puccini. |
5) TRA LE OPERE CHE HA DIRETTO,
QUALE PREFERISCE? |
Le potrà sembrare strano, ma non ho
una "eroina" nella quale mi identifico particolarmente: ogni volta che
canto cerco di essere il personaggio che interpreto; quindi le
risponderei: "tutte". |
Ogni volta che dirigo Traviata mi sento bene. E'
un'opera che ho diretto moltissime volte con emozioni sempre crescenti.
Ma in generale, sono innamorato dell'opera lirica e sono entusiasta ogni
volta che inizio una nuova produzione. |
6) COSA SIGNIFICA BELCANTO? |
Bel canto vuol dire esprimersi
attraverso la vocalità e ciò richiede controllo, tecnica, un certo tipo
di fraseggio e abbellimenti mai legati al caso ma all'espressività. E'
forse l'espressione vocale in cui maggiormente la voce viene trattata
come uno strumento e quindi esige non soltanto una tecnica inflessibile,
ma la padronanza nell'emissione: legato, morbidezza, agilità,
flessibilità, brillantezza, rotondità, etc. Esiste, ovviamente, un
repertorio belcantistico, ma lo stile del belcanto è tale da poter
estendersi fino al repertorio del tardo Ottocento, proprio per la grande
attenzione alla tecnica. E' il cantante, poi, a scegliere il proprio
repertorio e a capire quando la scrittura musicale collima o meno con le
proprie potenzialità. |
L'Italia è famosa nel mondo per essere il paese del
"Bel Canto" anche se in questo momento la realtà è molto diversa. Con
bel canto, in parole semplici, si intende la capacità di un cantante di
far vivere con la propria voce un personaggio e di far emozionare chi lo
sta ascoltando. La mia esperienza in Corea e la fortuna di avere diretto
il Soprano Mariella Devia mi ha fatto capire ancora di più cosa
significa Bel Canto. Ogni suono, ogni suo movimento era il Bel Canto e
basterebbe ascoltare un po' più spesso la sua voce per capire il
significato più profondo di questa espressione.
|
7) IN CHE MODO SI STUDIA UNO
SPARTITO/UNA PARTITURA? |
Lo studio dello spartito per me è
uno studio legato alla filologia. Lo spartito è un testo molto chiaro e
si deve leggere così come è scritto; infatti ho sempre preferito le
interpretazioni "integrali" dei singoli ruoli. Di volta in volta mi
documento sul personaggio che andrò a interpretare e, naturalmente,
sull'epoca in cui si svolge la storia. Leggo le biografie, i romanzi da
cui sono tratte le vicende, cerco di conoscere la persona con la quale
mi dovrò confrontare e il mondo che la circondava. Inutile dire che il
libretto, la parola, la frase, la pausa, i segni di interpunzione sono
importanti quanto quelli dello spartito. |
Studiare una partitura significa per il Direttore
prepararsi a rispondere a qualsiasi domanda gli venga posta dagli
artisti . Se si parte da questo presupposto, si arriverà veramente a
fare propria una partitura. Il Direttore d'orchestra ha l'obbligo di
sapere quello che sta facendo . Lo studio deve essere totale. Battuta
per battuta , nota per nota. |
8) IN CHE MODO SI STUDIA
TRAVIATA? |
Direi proprio nello stesso modo
delle altre opere, con la differenza che Traviata la conoscono tutti e
questo, in un certo senso, ne amplifica la complessità. Ci sono altre
opere, musicalmente anche più gravose, che non hanno la stessa
aspettativa da parte del pubblico. |
Traviata è un opera tra le più conosciute al mondo ed è
difficile studiarla senza essere condizionati da altre interpretazioni.
Tuttavia, ogni volta che dirigo Traviata con una nuova compagnia, devo
studiarla con loro in modo sempre diverso ed è questo il bello del
nostro lavoro. L'opera è la stessa ma ogni volta qualcosa cambia. Devi
ascoltare la vocalità del solista, discutere e trovare un compromesso. |
9) COSA MANCA AI GIOVANI
CANTANTI / GIOVANI DIRETTORI? |
Sinceramente
non saprei cosa rispondere. La mia professione non mi lascia molto tempo
per andare a teatro come ascoltatrice. Ho avuto l'occasione di cantare
con giovani usciti da Accademie di Perfezionamento, che interpretavano
ruoli di comprimari, e l'ho fatto con piacere. |
Sicuramente ai giovani cantanti manca la pazienza di
crescere. La professione del cantante è estremamente delicata. Viviamo
in un brutto momento e capisco che tutti hanno bisogno di lavorare ma è
anche vero che negli ultimi anni ho conosciuto molti colleghi che, per
la necessità di vivere, si sono compromessi la voce cantando un
repertorio non appropriato alle proprie qualità vocali. Per quanto
riguarda i direttori voglio dire che oggi
i giovani Direttori di qualità faticano ad emergere nei nostri Teatri. Peccato perché in Italia ci sono ancora grandi talenti e grandi
musicisti che rimangono nascosti. |
10) COSA
PROVA PRIMA DI SALIRE SUL PALCOSCENICO? |
Paura, come tutti credo!!
|
Quello che si prova un attimo prima è un misto di
emozione e adrenalina. Vivo per questa sensazione che mi carica al
massimo in ogni occasione. Non manca anche un po' di preoccupazione che
cerco di "controllare" tutte le volte. Però quando salgo sul podio,
tutto questo si scarica e inizia la musica. |
11)
L'OPERA LIRICA E' APPREZZATA PIU' IN ITALIA O ALL'ESTERO? |
Sicuramente all'estero. Basta
guardare il pubblico: fuori d'Italia è per lo più composto da giovani
che frequentano i teatri lirici con grande assiduità. L'attenzione alla
lirica all'estero è crescente, da noi i teatri sono quasi sempre in
crisi, la programmazione è difficoltosa, lo situazione finanziaria
generale non aiuta certamente il diffondersi della musica lirica. Sembra
un paradosso, ma proprio noi che abbiamo inventato l'opera sembriamo
estranei alla sua promozione. I nostri conservatorii sono frequentati da
molti stranieri, la stessa lingua italiana è conosciuta nel mondo
attraverso i libretti d'opera. Quanto spazio, per esempio, dedica la
televisone alla lirica? E a che ora, se non nel cuore della notte?
Basterebbe fare un confronto, anche su questo, con gli altri paesi
europei |
Purtroppo l'opera lirica è più apprezzata all'estero anche se all'estero
siamo sempre la nazione che ha fatto nascere l'opera.
|
12) E'
PIU' FACILE FARE CARRIERA IN ITALIA O ALL'ESTERO? |
Veramente
non mi sono mai posta il problema, forse perché ho considerato più la
"professione" che la "carriera". La mia professione mi ha portato
all'estero come in Italia. |
Parlando del mio caso personale
devo dire che per me, attualmente, è stato più facile far carriera
all'estero . In questi ultimi 4 anni ho diretto in Usa, Russia, Francia,
Austria, Messico, Brasile, Venezuela, Turchia, Rep. Ceca, Spagna,
Portogallo, Ungheria, Egitto in orchestre e teatri stabili che
regolarmente mi invitano tutti gli anni. In Italia devi avere una grande
agenzia alle spalle altrimenti diventa difficile proporsi nei nostri
teatri. Certo, cambierei ora con 4 anni di direzioni in Italia… |
13) COSA
PROPONE PER PORTARE PIU' PERSONE ALL'OPERA? |
Introdurre
l'insegnamento della musica fin dalle scuole elementari potrebbe essere
di grande aiuto ai giovani. Non soltanto per diventare buoni
ascoltatori, ma per confrontarsi con una disciplina, che al pari della
letteratura e delle arti visive in senso lato – compresi quindi il
cinema, la fotografia, i video – consente di inserire nella nostra
quotidianità l'espressione artistica. |
La pubblicità in Italia per
l'opera lirica deve cambiare. L'opera Lirica deve rientrare
nell'abitudine degli italiani di ascoltare buona musica. |
14) QUAL
ERA IL SUO SOGNO DA BAMBINA/O? |
Naturalmente fare la
cantante lirica! |
Sapevo fare solo due cose da
bambino: suonare e giocare a calcio. Alla fine ho realizzato uno dei
miei due sogni. Mi sembra una grande fortuna già questo. |
15) QUAL E' IL SUO PEGGIOR
DIFETTO? |
Sono una persona
molto introversa. Le dirò che io non lo considero un difetto, ma qualche
volta il mio essere "chiusa" viene scambiato per insofferenza o altro e
questo mi dispiace. |
Anche se lo nascondo bene, sono
molto permaloso. |
16) E IL SUO MIGLIOR PREGIO? |
Non dovei dirlo io! Sono esigente
nei confronti di me stessa e, come avrà capito, abbastanza schiva. Direi
che un mio pregio è l'essere affidabile. |
La calma e la tranquillità anche in momenti critici. |
Ringraziano Mariella Devia e Roberto Gianola per la cortesia
dimostrata, lasciamo ai nostri lettori con due video: il primo
relativo all'opera La Traviata realizzata a Seul in cui Mariella
Devia è una splendida Violetta diretta da Roberto Gianola e il
secondo è un video amatoriale di una storica rappresentazione
dell'opera Maria Stuarda di Gaetano Donizetti al Teatro Luciano
Pavarotti di Modena.