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Addio a Salvatore Licitra

Redazione Liricamente, 05/09/2011

In breve:
Questa mattina i medici dell'ospedale Garibaldi di Catania hanno diagnosticato la morte celebrale, avvenuta dopo otto giorni di coma dal giorno dell'incidente in vespa, avvenuto il 27 agosto, che gli aveva causato numerosi traumi. Camera ardente allestita nel foyer del Teatro Massimo Bellini di Catania.


Salvatore Licitra - tenoreLunedì 5 settembre, dopo otto giorni di coma, all'età di 43 anni è morto il tenore Salvatore Licitra.

Probabilmente a causa di un malore, il 27 agosto, ha perso il controllo della sua Vespa e si è schiantato a Donnalucata, frazione di Scicli (Ragusa).

Soccorso e trasportato all'ospedale "Garibaldi" di Catania, fin da subito le condizioni sono apparse molto gravi e questa mattina i medici ne hanno diagnosticato la morte celebrale.
Successivamente i familiari hanno disposto l'espianto degli organi.

Diplomato ai Corsi Verdiani a Parma, debuttò nel 1998 in Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi.
Il successo internazionale arrivò nel maggio del 2002, quando sostituì Pavarotti al Metropolitan Opera, nel ruolo di Caravadossi in Tosca.

«La notizia della prematura scomparsa di Salvatore Licitra mi lascia costernato», ha commentato Riccardo Muti ricordando l'amico tenore: «Era un artista a cui mi legava una affettuosa amicizia maturata in moltissime collaborazioni in teatro e in disco».

«Come ormai tutti si temeva
Salvatore Licitra è morto.
Al di là dei suoi reali valori artistici credo che faccia male perdere lungo il nostro cammino musicale chi è tanto piu' giovane e aveva davanti ancora tanta musica da interpretare.
Al Rosetum lo ebbi tra i ragazzi della lirica che cercavano un trampolino per incontrare il pubblico e lo portai con me al mio primo Festival Filippeschi, assieme ad altri tenori che hanno poi calcato palcoscenici nel mondo.
Faceva fatica a dominare la sua esuberanza, a contenere la spontaneità della sua forza, anche fisica, a imbrigliare l'immenso dono ricevuto dalla Provvidenza.
Un dono che gli ha permesso di approdare ai massimi livelli e di raccogliere soddisfazioni a tanti negate, non senza sacrifici.
La morte lo ha colto in un momento di esuberanza, mentre testimoniava quella sua mediterranea gioia di vivere senza sapere, come nessuno di noi sa, chi lo aspettava dietro l'angolo buio in una notte piena di stelle.
Ciao, Salvatore, nuovo cantore tra gli angeli.
Ci vedremo lassù e ti riascolteremo nella gioia della luce.»

Daniele Rubboli

 
 
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