In occasione dell'ottantesimo compleanno del soprano Anita Cerquetti,
il Comune di Montecosaro (MC), città natale della straordinaria artista,
organizza la prima edizione del Concorso di Canto Lirico Internazionale
“Anita Cerquetti”. Il celeberrimo soprano ha rilasciato un'interessante intervista ai nostri microfoni.
La sua carriera, seppur breve, è stata intensa e ha lasciato un segno
indelebile nella storia e nel cuore di tutti gli appassionati dell'opera lirica
per la purezza della sua voce, capace di giungere viva e palpitante al cuore
degli ascoltatori. Il suo canto, di eccezionale fluidità, era dotato di una
straordinaria valenza artistica ed umana.
Iniziò giovanissima gli studi, a soli sedici anni, quando una cara amica le
chiese di cantare al proprio matrimonio. In quell'occasione era presente un
professore di fagotto del S. Carlo di Napoli che, colpito dalle eccezionali
qualità, la convinse a studiare canto al Conservatorio Morlacchi di Perugia.
In breve tempo, sotto la guida del Mº Aldo Zeetti, apprese una solida
tecnica e decise di iscriversi al Concorso di Spoleto, pur senza
l'approvazione del suo insegnante che la riteneva troppo giovane.
Il suo carattere determinato e le sue doti vocali le fecero vincere il
concorso, pertanto debuttò in Aida a soli vent'anni e da lì inizio una splendida
carriera che la portò a calcare i palcoscenici dei più importanti teatri al
mondo.
In un decennio la sua vita fu totalmente dedicata al canto e alla carriera:
nei giorni in cui non calcava le scene era chiusa in casa a studiare per i suoi
successivi debutti. Oggi è un punto di riferimento per molti giovani che, dai
suoi insegnamenti e dalle sue registrazioni, cercano di apprendere i “segreti”
della sua arte.
Presidente onorario del concorso che porta il suo nome, Anita Cerquetti ha
accettato di rispondere ad alcune nostre domande: 1) Signora Cerquetti, innanzitutto grazie per la sua disponibilità, è
davvero un piacere e un onore poter fare la sua conoscenza. Qual è il “segreto”
della sua arte? Quali sono le doti e le condizioni che l'hanno portata ad essere
una delle pietre miliari della lirica? Beniamino Gigli diceva che “il Padre Eterno si era svegliato
di buon umore quel giorno”. Quando avevo solo 16 anni, Gigli mi
portava a fare i concerti con lui insieme al maestro Riccardo Zama. Ho
studiato molto. Il fatto di essere anche violinista ha arricchito la mia
musicalità.
La mia dote maggiore è forse la duttilità della voce; il fatto di essere un
soprano drammatico con agilità e morbidezza della voce.
2) Quand'è che un cantante può ritenere di avere “acquisito” una
tecnica di canto?
La tecnica è molto importante. A me dicevano che avevo nell'uguaglianza della
voce nei vari registri una straordinaria particolarità.
3) In che modo si studia un ruolo?
Si studia un ruolo conoscendo il personaggio. Ho sempre amato il teatro; volevo
fare l'attrice di prosa. Bisogna conoscere il personaggio da un punto di vista
storico e psicologico.
4) Quali indicazioni le dava il maestro Rossini quando studiava con
lui?
“Dopo lo si mette in musica. Prima le parole, poi la musica.” Dicono che
delle mie interpretazioni si capiscono perfettamente tutte le parole con il
profondo significato.
Mi diceva di esprimere sempre quello che cantavo con il giusto significato,
perchè il giusto significato dà la giusta emissione. Ed è la stessa cosa che
anch'io dico sempre ai miei allievi.
5) Ricorda un aneddoto simpatico da raccontarci?
Avevo appena vinto il concorso a Spoleto e doveva debuttare in un ruolo da
comprimario in Aida. Si ammalò la Sacerdotessa e il direttore d'orchestra aveva
difficoltà a trovare il sostituto e disse “Come facciamo a trovare una
sostituta?”. Con il coraggio e l'entusiasmo dei miei 19 anni dissi: “lo
faccio io!”. Dopo un attimo di stupore, mi assegnarono il ruolo. E lo feci.
6) C'è un ruolo al quale è particolarmente affezionata?
Tutte le opere di Verdi, forse il Don Carlo più di tutte. Ricordo con emozione
quella edizione di Firenze del '56 con Antonino Votto, Fedora Barbieri, Angelo
Lo Forese, Cesare Siepi, Ettore Bastianini.
7) Quali valori di quest'arte ritiene debbano essere trasmessi ai
giovani artisti?
Serietà e professionalità. Io studiavo anche di notte. Questo valore forse oggi
si sta perdendo. E' un problema generale della società di oggi.
8) Cosa manca, secondo lei, alla lirica di oggi? Manca l'entusiasmo. Manca l'amore per la vera arte. Forse manca anche la
purezza del suono. Io, anche nel verismo, non ho mai fatto le note di petto,
sempre miste tra petto e testa; questo lo facevo per non perdere la purezza del
suono e fare in modo che rimanga l'uguaglianza nella sonorità e nel carattere.
9) Ha un consiglio (o più consigli) da elargire ai giovani che studiano
canto lirico? Studiare a fondo il personaggio, carattere ed espressione giusta della
parola che è la prima cosa. Altrimenti il personaggio non può essere reso. Un
esempio sono le tre parole di Norma a Pollione: “Pentito,
Supplichevole, Amante” che vanno fatte con tre diversi significati espressivi.
A Montecosaro (MC), città natale di Anita Cerquetti, oltre alla prima
Edizione del Concorso Lirico Internazionale Anita Cerquetti (9 e 10 Aprile 2011), prenderà il via
in estate l'Accademia Musicale Anita Cerquetti al Teatro delle Logge
di cui il Maestro Alfredo Sorichetti promotore di questa iniziativa è
Direttore Artistico.
L'intenzione è di creare nella sua Montecosaro un "Centro" che promuova la figura e l'arte
di Anita Cerquetti. L'anno scorso il Sindaco Stefano Cardinali ha voluto
conferire ad Anita Cerquetti la Cittadinanza Benemerita; quest'anno, nei
giorni del Concorso sarà assegnato il "Premio Anita Cerquetti alla carriera"
e verranno a tenere delle conferenze dei relatori tra cui Maurizio Modugno
ed Elio Trovato autore del libro "Anita Cerquetti, umiltà e
fierezza".
La redazione desidera ringraziare la signora Anita Cerquetti per la
squisita disponibilità e il maestro Alfredo Sorichetti per la cortese
collaborazione.
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