Il calendario della Quarta Edizione di Nuove Atmosfere della
Fondazione Arturo Toscanini prosegue con un appuntamento al Teatro Regio
di Parma, con la partecipazione della Filarmonica Arturo Toscanini
diretta da Lawrence Foster, accanto al Coro del Teatro Regio di Parma
guidato da Martino Faggiani, che eseguono alcuni dei brani più suggestivi
del repertorio francese di fine XIX secolo.
Il concerto si avvia con un regalo di Pasqua annunciato dal direttore
romeno-americano, Pavane di Gabriel Fauré, ispirata all'omonima danza
rinascimentale della corte spagnola, che il compositore francese fa rivivere con
estrema raffinatezza, eleganza e un poco di malinconia.
Nei pochi minuti dell'esecuzione di Pavane, Lawrence Foster incanta il
pubblico parmigiano, che lo accoglie con uno scrosciante applauso.
Segue il Te Deum di Georges Bizet, che si apre con il Coro
immediatamente impegnato ad inneggiare alla gloria, accompagnato dai magnifici
accordi degli archi.
Nella melodia splendidamente brillante, terrena, spiccatamente teatrale, si
inseriscono anche le voci del giovane tenore Adriano Graziani, di gusto
belcantista e del soprano Yolanda Auyanet, che interpretano anche il
successivo Tu rex gloria Christe, vigoroso ed intenso, certamente più
vicino al gusto profano che al canto religioso. Il Te ergo ha il
carattere di una raffinata preghiera, verosimilmente introducibile in un
melodramma, mentre la maestosa fuga conclusiva dell'opera, il Fiat
misericordia tua, riprende nel finale i gloriosi accordi introduttivi.
Nella seconda parte del concerto è eseguito il Requiem di Gabriel Fauré,
composto “solo per il piacere di farlo” e proposto per la prima volta nel 1888
durante un funerale privato alla Madeleine.
Pur essendo volutamente poco enfatico, più vicino all'idea di liberazione
gioiosa della morte, che alle paure tremende del giorno del giudizio – l'intera
sequenza del Dies Irae è addirittura eliminata – il compositore francese
decide di rimaneggiare la partitura e di rivedere l'orchestrazione, ampliando
l'organico, per la fastosa esecuzione al Trocadero nel 1900, in occasione
dell'Expo.
Il primo movimento è intriso di tinte scure nel Requiem, che diventano più
luminose passando al Kyrie, mentre l'Offertorio appare
particolarmente intimo, soprattutto nell'Hostias interpretata dal
baritono Simone Alberghini, che possiede la giusta vocalità calda e
morbida per donare alla preghiera il carattere giustamente raccolto.
Seguono l'angelico Sanctus accompagnato dall'arpa e il dolcissimo
Pie Jesu, elegantemente interpretato dal soprano Yolanda Auyanet,
seppur qualche piccolo passaggio nel registro acuto non risulta essere del tutto
pulito. Con l'Agnus Dei si riprendono alcuni colori ombrosi del Requiem,
per essere solo in parte mantenuti nel coro del Libera Me, contrapposto
alla linea melodica del baritono, che poi si tuffa nel celestiale e liberatorio
In Paradisum che conclude l'opera sacra.
Lawrence Foster e i complessi artistici parmigiani si distinguono
indiscutibilmente per la preparazione accurata e meticolosa, ma soprattutto per
un'esecuzione carica di sentimento, strappando ampi consensi al pubblico del
Teatro Regio.
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