Nel bicentenario della morte di Franz Joseph Haydn, il XXXIX
Concorso Internazionale per cantanti Toti Dal Monte, indetto nel 2009, ha
voluto omaggiare il celebre compositore austriaco, caro amico di Wolfgang
Amadeus Mozart ed insegnante di Ludwig van Beethoven, con la
partecipazione dei vincitori della competizione alla messa in scena de La
Vera Costanza.
Lo spettacolo, coprodotto da Teatro Real di Madrid, Teatro Comunale di
Treviso, Ópera di St. Etienne, Opéra Royal de Wallonie di Liegi, Ópera de Rouen
Haute-Normandie, Teatro Nacional de SofÃa, I Teatri di Reggio Emilia, è
firmato da Elio De Capitani, che riesce a rendere omogenea una vicenda
raccontata attraverso un libretto frastagliato e poco coerente.
Il regista bergamasco dirige precisamente, minuziosamente, con
maestria ed efficacia i giovani interpreti, creando un'atmosfera divertente e a
tratti intrisa di drammaticità, coadiuvato dalle scene di Carlo Sala,
semplici ma suggestive, perfettamente in accordo e utili all'economia
dell'opera. I bei costumi di Ferdinando Bruni sono particolarmente
spinti verso la caratterizzazione dei personaggi, dove i più semplici sono
indossati da Rosina, dal fratello Masino e dai pescatori, i più
divertenti da Lisetta e Villotto, il più freddo - con tinte nero e
argento - dal Conte Errico, fino ad arrivare al viscido Ernesto -
quasi una caricatura di Nosferatu e del Conte Dracula - e alla
fantasiosa Baronessa Irene, che in primo atto veste un abito blu scuro
con una fascia di tulle a ricordare le increspature delle onde del mare e un
corpetto ricamato con conchiglie, mentre la gonna del vestito di secondo atto è
arricchita dalla pelliccia di alcune volpi grigie.
Federica Carnevale possiede la vocalità calda e brunita tipica del
mezzosoprano barocco e rossiniano, oltre a doti recitative che le permettono di
rendere particolarmente drammatico il personaggio di Rosina, seppur
inserito nel contesto di un dramma giocoso. Decisamente intensa è la sua
interpretazione durante la lunga scena in cui decide di partire col figlioletto
e al termine dell'aria "Eccomi giunta al colmo. Care spiagge, selve, addio"
è accolta dal pubblico con un caloroso applauso.
La protagonista è affiancata da Anicio Zorzi Giustiniani, giovane
tenore fiorentino, già interprete di numerosi ruoli barocchi, che con La
Vera Costanza ha potuto consolidare la propria carriera internazionale.
La voce è dotata di un timbro lirico leggero suadente, seppur leggermente acerbo
e la parte è sostenuta diligentemente, mancando soltanto di una maggiore
esperienza.
Arianna Donadelli è una Lisetta simpatica e sbarazzina,
maliziosa al punto giusto, abile nelle agilità e deliziosa nel canto spianato,
sebbene la voce sia piccola. Il suo personaggio divide le scene comiche con
Villotto, "ricco ma sciocco", interpretato magnificamente da Gianluca
Margheri, al quale si possono perdonare certi passaggi musicali poco puliti,
visto il suo impegno complesso, ma ben riuscito, nella resa delle parti buffe.
Cosimo Panozzo, nel ruolo di Ernesto, conclude la rosa dei
vincitori del Concorso Toti Dal Monte, affiancati dal soprano spagnolo
Susana Cordon, una Baronessa elegante e vocalmente adeguata, e dal
baritono Elier Munoz, nei panni di un efficace Masino.
La direzione di José Antonio Montano, sul podio dell'Orquesta-Escuela
de la Sinfonica de Madrid, è salutata con scroscianti e meritati applausi. |