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Intervista al mezzosoprano Adriana Lazzarini

Gloria Bellini - Daniela Favi Borgognoni, 22/12/2009

In breve:
A conclusione di quest'anno molto bello, in vostra compagnia, abbiamo registrato per i nostri lettori una simpatica telefonata con la Signora Adriana Lazzarini, celeberrimo mezzosoprano dell'epoca d'oro della lirica.


A conclusione di quest'anno molto bello, in vostra compagnia, abbiamo registrato per i nostri lettori una simpatica telefonata con la Signora Adriana Lazzarini, celeberrimo mezzosoprano dell'epoca d'oro della lirica.

Inizia giovanissima lo studio del canto lirico (a 22 anni canta il primo Trovatore). Vince una borsa di studio e perfeziona i propri studi con Gilda dalla Rizza a Venezia.

Entra dapprima nel coro della Rai di Milano e dopo poco tempo inizia una carriera che la portata nei più grandi teatri del mondo tra cui La Scala di Milano e L'Arena di Verona.

Adriana Lazzarini in Carmen di George BizetInterpreta il ruolo di Azucena per circa 400 volte, e circa altrettante Amneris Sempre affiancata da prestigiosi colleghi quali Mario Del Monaco, Franco Corelli, Giuseppe di Stefano, Gianni Poggi, Carlo Bergonzi, Ettore Bastianini, Piero Cappuccilli, Aldo Protti, Gian Giacomo Guelfi, Magda Olivero, Marcella Pobbe, Anita Cerquetti, Antonietta Stella, Renata Scotto, incide, tra le altre cose, un famosissimo Rigoletto con Maria Callas. E' stata diretta dai maggiori Maestri del Melodramma quali Tullio Serafin, Antonino Votto, Francesco Molinari Pradelli, Andrea Gavazzeni, Ottavio Ziino, etc. Ha interpretato i più grandi ruoli mezzosopranili del suo repertorio fra cui Azucena, Amneris, Carmen, Dalila, La principessa di Bouillon, Eboli, Ulrica, Laura, La Cieca, Adalgisa, Quickly, La Zia Principessa. Lascia nel fiore degli anni il palcoscenico per problemi di salute e si dedica con amore alla adorata famiglia e poi all'insegnamento.

(Se non vedi correttamente il player, scarica flash player al seguente link: Flash Player , oppure in alternativa clicca sul seguente link per ascoltare l'intervista, attendendo, però, che il file venga scaricato): Intervista a Adriana Lazzarini (4,36 MB)

Signora Adriana Lazzarini, la ringraziamo molto per aver accettato di fare questa intervista natalizia perchè siamo sicuri che quello che ci dirà sarà una piacevole "lezione di canto" raccontata con passione. Lei è stata una grandissima interprete, ci dica quindi quali sono le doti importanti per un cantante?
Innanzitutto direi la vocalità, poi la respirazione e l'intelligenza di sapersi attenere al proprio repertorio studiando con passione non solo la parte musicale, ma anche l'interpretazione e la psicologia del personaggio.

Perché, secondo lei, non abbiamo più i grandi interpreti del suo periodo?
Adriana Lazzarini ne La Principessa di Bouillon Perchè oggi si ha troppa fretta di arrivare a discapito della buona preparazione e dello studio. Inoltre, non esiste più la cosiddetta gavetta. Non ci sono più i piccoli teatri di provincia in cui si perfezionava la propria esperienza.

Come si studiava un ruolo ai suoi tempi?
Io studiavo i ruoli con il mio maestro di spartito (Franco Ferraris) con il quale cercavo di approfondire il più possibile il personaggio. Prima di tutto lo studiavo musicalmente, e in seguito anche a livello interpretativo e teatrale.

Quanto tempo si impiegava per studiare un ruolo?
Dipende dall'opera e dalla difficoltà del ruolo. Si parla, comunque di mesi. Io ho avuto la fortuna di avere un grandissimo spartitista che essendo anche direttore d'orchestra conosceva alla perfezione i compositori ed era in grado di prepararmi al meglio.

Oggi si vedono spesso delle regie... particolari, a lei è mai capitato di dover cantare con una regia inusuale?
Si, credo di essere stata una delle prime ad aver lavorato con un regista "moderno" in una Carmen al Teatro Comunale di Bologna sotto la direzione di Alberto Albasino.
Il pubblico ha contestato fortemente la regia, però, forse per l'eco che si era creata intorno a questa regia, il teatro era sempre esaurito e sono sicura che se ci fossero state anche quaranta recite, ci sarebbe stato sempre il tutto esaurito. Alla prima ci fu una grande contestazione e giunsero sul palcoscenico anche scarpe, verdure...
Io penso, però, che un regista dovrebbe sempre rispettare i tempi e i luoghi dettati dall'autore, perchè il voler modernizzare a tutti i costi, toglie la poesia e il vero significato dell'opera.

Adriana Lazzarini in Amneris ne Aida di Giuseppe Verdi Eravate affiatati tra voi cantanti?
Molto, c'era solidarietà. In teatro ho sempre avuto molti colleghi con i quali avevo ottimi rapporti. Magari un po' meno con i mezzisoprani Beh, un po' di rivalità è naturale che ci fosse, perchè può stimolare a far meglio! Certo, certo, è proprio così.

Dopo un'intensa carriera da cantante si è poi dedicata all'insegnamento. Come dovrebbe essere un allievo ideale?
Dovrebbe avere una grande passione, dedicarsi con pazienza allo studio, senza arrendersi alla prima difficoltà, ma traendo da queste nuovi stimoli di miglioramento.

Cosa cura nei suoi allievi?
Curo prima di tutto la respirazione, l'intonazione e l'emissione vocale. Bisogna lavorare sulla respirazione diaframmatica.

In media, un allievo, per raggiungere buoni risultati quanto deve studiare?
Bisogna studiare tanto, non basta un anno o due. Bisogna continuare a studiare, anche quando si è in carriera, perchè non si ha mai finito di imparare e di migliorarsi.

Qual è stato il suo ruolo preferito?
Adriana Lazzarini in Azucena ne Il Trovatore di Giuseppe Verdi
Azucena
per l'attinenza alla mia vocalità e la complessità del personaggio e più tardi Carmen, che era una personalità opposta alla mia e mi permetteva di confrontarmi in scena.

Ha un aneddoto da raccontarci?
Quando andavo a scuola alle elementari, si faceva fa canto ed in pagella la mia insegnante mi dava sempre 5 o al massimo 6.
Una sera venne ad ascoltarmi ad ascoltare in Arena a Verona la mia insegnante e alla fine venne in camerino piangendo e disse "Ma pensa un po' che io ti davo sempre brutti voti in canto!".

Per fare la cantante ha fatto anche studi musicali, quanto sono importanti?
Sono molto importanti, perchè per studiare è necessario conoscere la musica, il solfeggio. Qualcuno studia solo ascoltando i dischi, ma non è giusto.

Lei cosa si augura per il futuro della lirica?
Mi auguro che si cominci ad educare all'ascolto della lirica fin dall'infanzia arricchendo così le proprie conoscenze e allargando gli orizzonti. Mi auguro anche che le istituzioni inizino a collaborare e a promuovere la cultura musicale.

La ringrazio molto per la sua disponibilità

Vi lasciamo con un video de Il Trovatore di Giuseppe Verdi - registrazione Rai del 1966 con Adriana Lazzarini (Azucena), Carlo Bergonzi (Manrico), Piero Capuccilli (Conte di Luna).
 
 
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