Il nuovo allestimento di Norma di Vincenzo Bellini prodotto dal
Teatro Verdi di Pisa, in coproduzione con il Circuito Lirico Lombardo
e il Teatro Santa Chiara di Trento, approda sul palcoscenico del
Teatro Ponchielli di Cremona nella serata di giovedì 26 novembre 2009.
Lo spettacolo firmato da Pier Paolo Pacini suscita poco interesse, con
un progetto di regia pressoché assente e una vicenda quasi interamente svolta
nei pochi metri quadrati di praticabile costruito al centro del palcoscenico,
mentre la parte restante è a disposizione soltanto del coro, che entra ed esce
di scena senza mai un disegno ben chiaro e definito.
 Le scene di Tobia Ercolino e i costumi di Massimo Poli
sono semplici e funzionali, ma non conquistano il pubblico.
 Silvia Dalla Benetta interpreta il massimo ruolo belliniano, uno degli
emblemi del belcanto, riscoprendo tratti stilistici originali, atti a favorire
l'uniformità della linea di canto, il legato, nonché l'agilità e la
flessibilità. Il soprano vicentino è lontana dall'avere una voce imponente, dal
timbro scuro e ricco di tinte drammatiche – come il pubblico è stato spesso
abituato a sentire – ma riesce a portare sul palcoscenico l'eleganza di cui
spesso Norma è stata privata, sfoggiando una tecnica solida e importante
nei virtuosismi e nella respirazione, impreziosita da un fraseggio accurato e un
buon passaggio omogeneo dalle note centrali alle sovracute, che necessiterebbe
di essere affinato solo verso il registro più grave.
La delicatezza e la musicalità con cui affronta alcune pagine, tra cui la
celebre “Casta Diva”, la portano a momenti particolarmente toccanti
durante il recitativo di apertura di secondo atto “Dormono entrambi… Teneri
figli” e ad un intenso finale “Qual cor tradisti… Deh non volerli vittime”
arricchito di splendidi filati.
Francesco Anile sembra essere scomodo nel ruolo di Pollione,
purtroppo privo di colori e di sfumature. La sua voce di tenore lirico spinto
gli permette di raggiungere una certa intensità, ma le tinte e le finezze più
tipiche del belcanto sono poco presenti nella sua esecuzione.
Anche Alessandra Palomba nei panni di Adalgisa è messa in
difficoltà, soprattutto nelle pagine più acute e non riesce a trasmettere a
sufficienza i sentimenti contrastanti che attanagliano il suo personaggio.
Completano il cast Luca Tittoto nel ruolo di Oroveso, imponente
nella voce e nel carattere, Giorgio Trucco in quello di Flavio e
Nadiya Petrenko nei panni di Clotilde, dotata di corposità e
rotondità, certamente meritevole di attenzione.
Daniele Rustioni, sul podio dell'Orchestra Lirica I Pomeriggi
Musicali, esegue un'ouverture con particolare intensità e vigore,
mentre durante l'opera è discontinuo, a tratti lento e poi veloce e rischia di
mettere in difficoltà i cantanti.
Il Coro del Circuito Lirico Lombardo, diretto da Antonio Greco,
sembra svogliato sia nel canto sia nella recitazione.
Al termine dello spettacolo il pubblico accoglie tutti gli interpreti con
copiosi applausi, soprattutto per la protagonista, salutata con lodi e ovazioni.