TEATRO SOCIALE DI SORESINA
CAFFE' ALL'OPERA – seconda edizione
20 novembre 2009 – ore 20.30
La rassegna Caffè all'opera, giunta alla seconda edizione, in linea con
la valorizzazione del patrimonio musicale della nazione, rende omaggio sia al
melodramma, sia al luogo che la ospita. Infatti il 7 ottobre 1840 fu
inaugurato il Teatro Sociale di Soresina con l'esecuzione del dramma tragico
“Lucia di Lammermoor”.
Da cinque anni l'opera di Gaetano Donizetti furoreggiava nei teatri
italiani ed europei, magari senza incontrare il favore unanime della critica, ma
ottenendo sempre quello del pubblico.
Che poi è ciò che ancora oggi ha valore e lo aveva anche allora, per la
soddisfazione degli impresari e degli amministratori dei teatri; dunque la
sovranità del pubblico decideva le sorti, ovvero la sopravvivenza della memoria
dell'opera e del musicista.
Il gradimento deve essere stato davvero consistente ed incisivo se le
drammatiche disavventure della fanciulla scozzese, dal 1835, non hanno mai
abbandonato i palcoscenici del mondo operistico.
E' invece successo, a causa di complessi fattori storici, sociali e di costume,
non ultimo l'impossibilità del musicista di controllare ogni rappresentazione,
che talvolta il livello di comprensione della musica e dei personaggi da parte
degli esecutori si sia appannato, per lasciare posto a letture approssimative.
Per anni, le "cattive abitudini" dei soprani leggeri hanno influenzato e
creato la moda di una Lucia più simile ad una bambola triste e incompresa,
privata dello spessore drammatico che il libretto di Salvatore Cammarano
e la musica di Gaetano Donizetti, interpreti dello spirito romantico, le
avevano assegnato in origine.
Questo fino a quando un puntiglioso soprano greco - americano, versatile al
punto di leggere, comprendere e tradurre le partiture originali, impose al
pubblico un atteggiamento canoro "fedele" e lontano da "cattive abitudini".
Ecco perchè l'edizione di "Lucia" proposta nel video di Patrizia Sudati
è quella prodotta nel 1953 dalla Columbia-EMI con Maria Callas, Giuseppe Di
Stefano, Tito Gobbi e diretta da Tullio Serafin con l'orchestra del Maggio
Musicale Fiorentino; oltre ad essere la prima incisione completa dell'opera,
fu quella che impose la rilettura dell'opera avviando la cosiddetta “rinascita
di Donizetti” e che fece ripensare la figura dell'interprete, capace e al
servizio del compositore.
Il video, con il collaudato linguaggio visivo e musicale, partendo dal
romanzo “La sposa di Lammermoor” di Walter Scott, propone le
illustrazioni di un'edizione italiana del 1872, oltre ad immagini degli
interpreti, di bozzetti scenografici e di costumi, di spartiti, di libretti e
qualche accenno all'arte pittorica di Constable.
Foto di scena utili a seguire lo sviluppo della vicenda, insieme a didascalie
illustrative della trama, del periodo storico e del romanticismo, sono
affiancate alle citazioni delle lezioni sulla tradizione lirica, tenute da Maria
Callas alla Juilliard School di New York tra il 1971 e il 1972.
Un ulteriore supporto è fornito dalla citazione letteraria del quindicesimo
capitolo del romanzo “Madame Bovary” di Gustave Flaubert, in cui
l'inquieta protagonista, durante una rappresentazione di “Lucia”, racconta lo
svolgersi della vicenda, confrontandola con la sua esistenza.
Un omaggio quindi al melodramma come espressione artistica peculiare
dell'epoca romantica italiana, da avvicinare tenendo conto dell'arte
interpretativa, del valore del romanzo storico e della grande letteratura
postromantica.
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