| Con "La traviata", il popolarissimo capolavoro di Giuseppe Verdi,
sabato 17 ottobre alle ore 21 si inaugura la nuova stagione d'opera e 
operetta del Teatro Cenacolo di Lecco.  Il direttore artistico e regista Daniele Rubboli, per l'occasione, ha 
voluto in scena due artisti che, dopo aver debuttato nel suo Laboratorio 
Lirico Europeo di Milano, sono stati subito scritturati dal tetro alla 
Scala iniziando due splendide carriere internazionali: il soprano Monica 
Tarone e il tenore Federico Lepre. La Tarone, fascinosa artista di Cuneo dotata di grande carisma personale, fu 
chiamata alla Scala direttamente da Riccardo Muti che ancora oggi la coinvolge 
nei suoi spettacoli non ultimi quelli delle stagioni di Ravenna e Roma.  Da Udine proviene invece il tenore Federico Lepre, recentemente acclamato 
anche nei teatri del Sud America, uno dei piu' prestigiosi tenori di ultima 
generazione, affascinante interprete di opere del Romanticismo e 
tardo-romanticismo. Tra i suoi cavalli di battaglia il "Werther" di Massenet, 
opera per la quale oggi non ha confronti e che si spera, prima o poi, possa con 
lui apparire anche sulle scene del Cenacolo.  Con loro, nel ruolo di Papà Germont, l'ottimo baritono di Trento 
Walter Franceschini, altro artista emergente del panorama italiano che 
svolge gran parte della sua attuale carriera nei teatri francesi e svizzeri, ma 
collabora anche volentieri con il Laboratorio di Rubboli con il quale ha 
festeggiato una lunga serie di debutti.  Nei ruoli minori sono in scena a Lecco alcuni giovani di grande talento come 
il mezzosoprano di Pavia Isabel De Paoli (Flora) che ricordiamo 
bravissima nel "Falstaff"; il ventenne soprano milanese Camilla Antonini 
(Annina) altra realtà che farà a lungo parlare di sè; e ancora Roberto 
Natale, Giampaolo Vessella, Nicolò Dal ben, Diego Bellini, Paolo Saccaggi.
 Come sempre le coreografie sono firmate da Cristina Romano con le 
artiste di Arte Danza di Lecco, mentre il Coro Mayr di Bergamo è 
preparato dal Mº Salvo Sgrò che dirige anche l'Orchestra Sinfonica di 
Lecco. La regia di Daniele Rubboli punterà a sottolineare l'attualità del 
messaggio che Verdi lanciò con questa sua opera: la vergogna dello sfruttamento 
della donna approfittando della situazione di miseria in cui tanti giovani 
possono trovarsi, e il senso di vuoto e solitudine che accompagna Violetta 
Valery prima di conoscere il vero amore.  L'allestimento scenico, curato da Angelo Cesana e Giuseppe Fumagalli, 
è del Teatro Cenacolo e i costumi della Casa d'Arte Angaroni&Ciapessoni di 
Gerenzano. Lo spettacolo sarà replicato domenica 18 ottobre alle ore 
15,30. |