Domenica 16 agosto 2009 alle ore 21,00 nella splendida e suggestiva Basilica
Santuario della Beata Vergine delle Grazie a Mantova, in occasione dei
festeggiamenti della Festa dell'Assunta, saranno saranno proposti due capolavori
sacri del panorama musicale sette-ottocentesco.
Il CORO OPERA HOUSE e l'ORCHESTRA TEATRO VERDI di BUSCOLDO saranno
impegnati nell'esecuzione del mottetto Exsultate Jubilate K 165 di W.A.
Mozart per soprano ed orchestra la Petite Messe Solennelle
di Gioachino Rossini per soli, coro e orchestra. I solisti coinvolti
saranno il soprano Gabriella Locatelli Serio che eseguirà il mottetto del
genio salisburghese, mentre il soprano Rim Sae Kiung, il contralto
Grazia Gira, il tenore Giorgio Trucco e il basso
Antonio Marani saranno le voci soliste del capolavoro rossiniano. L'ensemble sarà diretto dal
maestro direttore e concertatore Daniele Anselmi.
Rossini abbandonò la composizione di opere liriche dopo il successo ottenuto
con la sua ultima composizione per il teatro, il Guglielmo Tell (1829). Da
allora, quando aveva trentasette anni, si dedicò ugualmente alla composizione
dedicandosi però alla musica da camera e sacra senza pubblicare alcun lavoro
eppur lasciando capolavori specialmente in ambito sacro.
Di questi, due sono considerati tra i migliori capolavori della musica del XIX
secolo: lo Stabat Mater, composto nel 1841, e la Petite Messe
Solennelle, composta nel 1863, cinque anni prima della sua morte ed ultimo
peccato di vecchiaia, come il compositore amava definire i suoi lavori di età
senile.Capolavoro nuovo, quasi azzardato per anni in cui imperava il
romanticismo, con la sua melodia, che solo in seguito sarà valutata come
capolavoro rossiniano: esso anticipa i tempi della musica moderna dando nuovi
indirizzi estetici e forme avveniristiche che si svilupperanno ben oltre la metà
dell'Ottocento per giungere agli inizi del Novecento.
La Petite messe solennelle fu scritta per dodici cantanti, di cui quattro
solisti, due pianoforti e un armonium. Rossini la volle anche orchestrare, nel
1867, sia perché spinto da più parti ma, soprattutto, ritenendo che se
l'orchestrazione fosse stata fatta da qualcun altro musicista dopo la sua morte,
l'opera non avrebbe avuto quella caratteristica per cui la scrisse. Al riguardo,
sulla partitura tenne a precisare:
“Petite messe solennelle”, a quattro parti, con accompagnamento di due
pianoforti, e di un armonium. Composta per la mia villeggiatura di Passy (nota:
località presso Parigi). Dodici cantori di tre sessi, uomini, donne e castrati,
saranno sufficienti per la sua esecuzione. Cioè otto per il coro, quattro per il
solo, in totale di dodici cherubini: Dio mi perdoni l'accostamento che segue.
Dodici sono anche gli Apostoli nel celebre affresco di Leonardo detto La Cena,
chi lo crederebbe! Fra i tuoi discepoli ce ne sono alcuni che prendono delle
note false! Signore, rassicurati, prometto che non ci saranno Giuda alla mia
Cena e che i miei canteranno giusto e con amore le tue lodi e questa piccola
composizione che è, purtroppo, l'ultimo peccato della mia vecchiaia.”
Dopo che il lavoro fu terminato, si peritava di scrivere ancora: “Buon
Dio, eccola terminata questa povera Messa. Ho fatto della musica sacra o della
musica maledetta. Ero nato per l'opera buffa, io lo sai bene! Poca scienza, un
po' di cuore, tutto qui. Sia Tu dunque benedetto e concedimi il Paradiso.”
Ecco dunque che la Petite Messe può essere considerata il testamento spirituale
di Rossini, forse già presago della sua prossima morte.
L'esecuzione di quest'opera avvenne il 14 marzo del 1864 presso la cappella
di famiglia della contessa Louise Pillet-Will, alla quale fu dedicata, in
presenza di solo poche persone e di alcuni critici.
Ottenne grande successo e fu replicata diverse altre volte. |