Una magica e fortissima sinergia di intenti e passione che coinvolgono tutti
gli artisti impegnati al Teatro Pavarotti Freni di Modena, dal
Direttore artistico M. Aldo Sisillo, alla coppia vincente
Direttore e Regista fino ad arrivare attraverso cantanti, Orchestra, Coro al
personale tecnico ed il risultato è questo: Mefistofele andata
in scena a Modena è una delle più belle opere che la scrivente, in 50 anni di
teatro trascorsi come spettatrice ed esecutrice, abbia mai visto.
E' uno spettacolo creato, con amore infinito e suprema conoscenza dello
spartito e del testo, da Enrico Stinchelli, noto conduttore
radiofonico, ma anche musicista e critico musicale, che firma regia, scene e
costumi di questo monumento della Scapigliatura italianoa, a torto
denigrato e fatto cadere in un limbo nebuloso di oblio. E' un'opera immensa e
non certo facile da allestire ed eseguire.
Stinchelli, coadiuvato da una giovane e grintosa squadra di
belle realtà artistiche come Rosangela Giurgola,
aiutoregista, e il talentuoso videomaker Angelo Sgalambro,
ha saputo commuovere, colpire nel più profondo e affascinare gli spettatori
presenti, attraverso le magnifiche proiezioni di Sgalambro, mai di troppo, mai
pesanti, ma vive e perfettamente in accordo con ogni sillaba cantata in
palcoscenico o inciso suonato nel profondo golfo mistico del bel teatro
modenese.
Indimenticabile, e quasi da pugno nello stomaco, è stata la proiezione,
durante l'aria del basso “Ecco il mondo”, del terribile cancello di
Auschwitz, ugualmente notevoli le immagini del coronavirus espresso con la
profonda tristezza di una donna munita di mascherina e con la danza dei virus
attorno al mondo, e certamente d'impatto la spettrale esplosione del fungo
atomico, purtroppo raggelante nella sua lucida realtà attuale.
Durante il magnifico Prologo viene raffigurata la creazione del mondo, fino
ad arrivare ad Adamo ed Eva, con le immagini che si sposano perfettamente con il
discorso musicale.
Alla splendida messinscena si unisce la stupenda lettura musicale del
Direttore Francesco Pasqualetti, che imprime fuoco, scolpisce
ogni nota e frase nel marmo, sa usare perfettamente tutta la sterminata
tavolozza dei colori usata con doviziosa maestria dal compositore Arrigo
Boito, dal pianissimo aereo e leggero del coro degli angioletti, fino
al furioso canto del Sabba o alle vigorose strappate del coro finale. L'Orchestra
Filarmonica Italiana lo ha ben seguito nel percorso musicale, fornendo
un suono robusto e luminoso, tranne qualche lieve incerteza negli ottoni
iniziali, se vogliamo proprio essere pignoli. Un apprezzamento particolare va
alla sezione delle Arpe, davvero fluide e perfette.
In palcoscenico abbiamo apprezzato voci di grande rilievo, nessuno escluso
anche nei comprimari.
Il basso coreano Simon Lim è dotato di una voce
straordinaria, estesa e compatta in ogni registro, che l'artista usa con molta
proprietà e valenza tecnica. Manca, a mio avviso, l'odore di zolfo nella sua
interpretazione, quella grandezza del Principe del male che avrebbe reso
indimenticabile la sua interpretazione, che è di tutto rispetto.
I panni del filosofo e scienziato Faust, così scaltro che imbroglia
addirittura il Demonio, sono indossati da un grande Antonio Poli,
voce eroica, raggiante, spavalda e indimenticabile di tenore, sempre in parte .
L'artista sa piegare la sua potente voce anche a mezzipiani teneri nel giardino
di Margherita ed il suo personaggio e ben condotto ed incisivo in scena.
Al debutto nel doppio ruolo di Margherita ed Elena c'è una
bravissima Marta Mari, voce estesa, morbida e splendida di
soprano, che ha saputo colorare con bravura tecnica ed adornare di fraseggio ben
elargito ogni singola frase dei suoi ruoli. Da brivido tutto l'atto del carcere,
dove l'artista sa trovare anche una voce sbiancata ed allucinata per rendere
magistralmente la pazzia di Margherita, commuovendo anche una gran
regina della scena e maestra dell'interpretazione che risponde al nome di
Raina Kabainwaska, presente in sala. E' stata fascinosa anche
come Elena di Troia e molto potente il suo ricordo della rovinosa notte
della caduta di Troia.
Sono stati ottimi i ruoli di fianco, dalla pepata e musicalissima
Eleonora Filipponi, bella voce di mezzosoprano, all'incisivo e degno di
ruoli primari Paolo Lardizzone, un valente Wagner,
fino agli eleganti Shay Bloch (Pantalis) e
Vincenzo Tremante (Nereo).
Altro immenso protagonista in scena è il coro, anzi sono i due cori, il Coro Lirico di Modena ed ol Coro del Teatro Municipale
di Piacenza, diretti sapientemente dal M. Corrado Casati,
che ha giganteggiato nei tanti momenti in cui è impiegato, dal poderoso Prologo,
fino alla funambolica scena del Sabba per concludere con il grande Epilogo.
Suono unico, suggestivo, ben dosato tra le sezioni, tutte munite di ottime voci,
il Coro ha donato un momento di grande professionalità ed arte, pur mi si è
detto con poche prove. Facciamo un grande applauso a tutti loro!
Deliziosi e ben preparate sono state Le voci bianche del Teatro
Comunale di Modena guidate da Paolo Gattolin..
Da sottolineare sono anche le belle coreografie di Michele
Merola, perfettamente eseguite con movimenti fluidi e nobili dai
danzatori di Agorà Coaching Project a cura di MM
Contemporary Dance Company.
Un trionfo finale è stato giustamente tributato a tutti gli artisti in campo
con un allestimento che dovrebbe essere visto anche nei grandi teatri e da chi
non ama l'opera o lo considera uno spettacolo ammuffito. Ne uscirebbe
sicuramente innamorato e commosso.
ARRIGO BOITObr>MEFISTOFELE Opera in un prologo, quattro
atti e un epilogo, su musica e libretto di Arrigo Boito tratto dal Faust di
Goethe Mefistofele Simon Lim Faust Antonio Poli Margherita/Elena Marta
Mari Marta Eleonora Filipponi Wagner Paolo Lardizzone Pantalis Shay
Bloch Nerèo Vincenzo Tremante Direttore Francesco Pasqualetti Regia,
scene, costumi Enrico Stinchelli Luci e video Angelo Sgalambro Coreografie
Michele Merola Orchestra Filarmonica Italiana Coro Lirico di Modena
Coro del Teatro Municipale di Piacenza Maestro del coro Corrado Casati
Voci bianche del Teatro Comunale di Modena Maestro delle voci bianche Paolo
Gattolin Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatri
di Piacenza Riallestimento con elementi scenici della Fondazione Teatro di
Pisa Foto : Rolando Paolo Guerzoni
|