Una intensa, commovente, lucida Madama Butterfly mi ha
colpito al cuore e, come me, ha commosso il numeroso pubblico che affollava la
splendida sala del sommo teatro veneziano, La Fenice, in un
assolato e terso tardo pomeriggio settembrino infrasettimanale. Con le opere
cosiddette “di cartello” il teatro, come la città di cui è un'immortale gemma,
non conosce crisi di pubblico!
Ha colpito l'allestimento essenziale, scarno, di un bianco accecante
e pieno di suggestioni a firma di Alex Rigola (regia
ripresa da Cecilia Ligorio), che rende ancora più viva e
pregnante la vicenda tenera e tragica della piccola geisha e sbalza
prepotentemente fuori i caratteri e le bellezze e miserie dell'animo di chi
agisce in scena.
Le scene e i costumi minimal e rigorosi di Mariko
Mori sottolineano questa ricerca e aiutano lo spettatore a immergersi
senza fronzoli nella tragica vicenda, assieme alle luci di
Albert Faura con l'head design Miliner by Kamo.
Cio-cio-san, chiamata anche Madama Butterfly vibra
nell'anima del soprano che la interpreta, la bravissima Monica Zanettin.
La voce è piena, rigolgliosa e pastosa, gli acuti ben dosati anche se qualche
volta risulta un'emissione trattenuta, forse per risparmiarsi o per emozione, ma
è nel definire il personaggio durante lo svolgimento dell'opera che il soprano
risulta fantastica: ogni sillaba, ogni sguardo è vissuto e sofferto, ogni gesto
e posa del corpo nonché la plastica facciale è determinante nello scolpire un
personaggio vero e sincero, non artefatto o studiato. E' una giovane
artista da seguire con vero interesse.
Stessa cosa dicasi per l'affascinante e focoso suo Pinkerton, il
tenore napoletano Vincenzo Costanzo, non più una promessa, ma
una splendida realtà del panorama lirico. La voce è intensa, piena, rigogliosa e
uniforme, lo squillo è eroico. Nel complesso è un grande interprete e delinea un
ufficiale americano dapprima guascone e menefreghista, appassionato e sensuale
nel duetto d'amore, poi all'ultimo atto quasi un uomo distrutto dal male che ha
provocato. E' un altro artista da seguire con vivo interesse.
Due grandi leoni della scena affiancano queste belle giovani realtà: sono il
baritono Alberto Mastromarino, umanissimo e partecipe console
Sharpless, elegante nel porgere, maestro nel saper gestire i momenti
scabrosi o forti e che sa ben guidare una voce non più giovanissima e la
raffinata Manuela Custer, Suzuki ben presente e guida
della giovane padrona, che con pochissimi gesti sa definire lo spazio scenico e
l'atmosfera ed avvince con una sola occhiata, la voce è sicura e bronzea e
l'interprete davvero eccelsa.
Ottima l'interpretazione di Cristiano Olivieri, un Goro
da manuale, musicalissimo e vero deus ex machina della storia.
Simpatico, incisivo e ben definito lo Yamadori di Armando
Gabba, come importante e incisivo è lo zio Bonzo di grande
levatura di Christian Saitta. Intensa, nella sua breve
apparizione, è la Kate Pinkerton di Julie Mellor.
Da sottolineare e applaudire le esecuzioni degli artisti del coro in piccole,
ma ben eseguite sia musicalmente sia scenicamente parti: meritano di essere
citati Enrico Masiero (Yakuside), Nicola
Nalesso (Comissario), Emanuele Pedrini (ufficiale
del registro), Francesca Poropat (Madre),
Mariateresa Bonera (Zia), ed Emanuela Conti (Cugina).
Ottimo, come sempre, è il Coro del Gran Teatro La Fenice,
guidato dal Maestro Alfonso Caiani, in particolare nel il tenue
e splendido Coro a Bocca chiusa, di una bellezza incisiva.
Il direttore Sesto Quattrini, con gesto asciutto e di fuoco.
ha impresso all'opera un accento e un vigore personalissimo, trasmettendo la
forza del dramma e la passione che si agita nel cuore della dolce e volitiva
fanciulla giapponese, ben sostenuto e seguito dalla meravigliosa sempre
Orchestra del Teatro La Fenice.
Uno spettacolo molto bello e che ha colpito al cuore il pubblico presente,
che alla fine ha tributato una valanga di applausi ne consensi agli artisti.
La locandina Cio-Cio-San Monica Zanettin Suzuki Manuela Custer F. B.
Pinkerton Vincenzo Costanzo Sharpless Alberto Mastromarino Goro Cristiano
Olivieri Il principe Yamadori Armando Gabba Lo zio Bonzo Cristian Saitta
Kate Julie Mellor Yakusidè Salvatore De Benedetto Il commissario imperiale
Carlo Agostini L'ufficiale del registro Emanuele Pedrini La madre di
Cio-Cio-San Simona Forni La zia Marta Codognola La cugina Alessandra
Vavasori
Direttore Sesto Quatrini Regia Àlex Rigola ripresa da
Cecilia Ligorio Scene e Costumi Mariko Mori Light designer Albert Faura
Maestro del Coro Alfonso Caiani Foto: Michele Crosera
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