Senza mezzi termini è uno dei più bei spettacoli a cui ho assistito negli
ultimi anni.
Titolo desueto e scelta coraggiosa da parte della Direttrice Artistica e
Sovrintendente del Teatro Municipale di Piacenza
Cristina Ferrari, "Le Convenienze e inconvenienze teatrali"
di Gaetano Donizetti è un gioiello gustoso e pieno di
fascino, dove la forza briosa del compositore comico esplode con energia e
fuochi d'artificio musicali e scenici.
Il teatro nel teatro è il tema che rende unico e particolare questo piccolo
capolavoro del genio bergamasco, e che ha preso vita con fantasmagorica maestria
grazie alla regia di Renato Bonajuto, che ha
sapientemente condotto i cantanti ad essere attori consumati, quasi, della
commedia dell'arte, con un ritmo trascinante, mai un attimo di pausa o di noia,
tantissime risate e momenti di una magia unica, come la suggestiva aria tratta
da “Il viaggio a Reims” di Rossini con l'arpa in
scena, rendendo lo spettacolo indimenticabile e unico.
Il tutto è stato impreziosito dagli straordinari costumi di Artemio
Cabassi, maestro di colore e stile: incisivi e spettacolari quelli di
mamma Agata e della primadonna Corilla, in una sinfonia
morbida ed avvolgente di preziose stoffe e stili armoniosi.
La drammaturgia a cura di Alberto Mattioli ha messo una
firma scintillante, memorabile ed accattivante allo spettacolo.
Le scene di Danilo Coppola, quasi cinematografiche
ed imponenti, sono state molto in sintonia con il tutto: favolosa la
conchigliona del secondo atto!
Le luci di Michele Cremona, con tagli magici e ben
definiti, sono in armonia con il resto dell'allestimento.
La parte musicale ha visto un grande mattatore in Marco Filippo
Romano, nell'indimenticabile, straordinario ruolo en travesti di
Mamma Agata. L'artista è stato insuperabile nel tratteggiare una mamma
tipica che sogna una carriera artistica per la figlia, quasi facendo il verso ad
Anna Magnani nel film “Bellissima”, per poi rendere in maniera superba la donna
matura che vuole ancora fare parti che più non le si addicono. La voce brunita,
dal timbro accattivante e luminoso, la dizione perfetta, la musicalità eccelsa
hanno fatto il resto. Il cantante non solo ha cantato e recitato con grande
arte, ma ha coinvolto il pubblico, ha ballato da performer con un successo
personale autentico.
Bravissima nel ruolo di primadonna si è dimostrata Giuliana
Gianfaldoni, una Corilla dalla voce di madreperla, disinvolta
in scena, pepata e capricciosa, che ha incantato e commosso nell'Aria di
Corinna dal “Viaggio a Reims” di Rossini, gareggiando in soavità con l'arpa
e rendendo la sua voce bellissima uno strumento unico e fascinoso.
Molto simpatico e dalla voce molto interessante, è stato il Procolo
di Nicolò Donini, bravo nel rendere la nevrosi del marito della
primadonna, così come Paola Leoci si è dimostrata
disinvolta e molto sciolta, con una gradevolissima voce di soprano,
figlia succube di Agata e seconda donna gelosa del successo della primadonna.
Voce intensa, morbida, dal colore bronzeo condito da agilità fluide e
magistrale in musicalità è stata il mezzosoprano Silvia Beltrami
che impersonava Dorotea.
Di grande bravura e godibilissimo nel tratteggiare il Tenore si è
mostrato anche Matteo Desole, con voce dotata di un bel colore,
da acuti sicuri e simpatica presa sul pubblico.
Molto simpatici in scena nel caratterizzare i loro personaggi, sicuri e ben
incisivi anche vocalmente sono stati il Biscroma Strappaviscere di
Andrea Vincenzo Bonsignore, Direttore d'orchestra barocchista
della strampalata Compagnia, il regista Prospero Salsapariglia
di Stefano Marchisio, il Sovrintendente di
Dario Giorgelè e l'Ispettore di Juliusz Lorenz.
E' decisamente degno di nota anche il Coro del Teatro Municipale di
Piacenza, diretto dal Maestro Corrado Casati, qui
nella sezione maschile, che ha mostrato un bel suono unico ed incisivo e con
tutti gli artisti molto disinvolti in scena. Si sono divertiti nel gioco scenico
con grande spontaneità e scioltezza.
Hanno dato il loro ottimo contributo allo spettacolo e al divertimento anche
i danzatori dell'Ensemble Capital Ballet con le belle e
coinvolgenti coreografie di Riccardo Buscarini.
Il Maestro Giovanni Di Stefano ha sostenuto e reso ancora più coinvolgente e
memorabile questo spettacolo, donando un carattere travolgente, fiammante e
pieno di carattere e fuoco alla parte musicale, ben seguito da un'Orchestra
Filarmonica Italiana in stato di grazia.
C'è stato un piccolo e pregevole cameo da parte della famosa cantante
Iva Zanicchi, molto simpatica e con grande carisma personale.
E' stato uno spettacolo premiato da saluti trionfali alla fine, da parte di
un pubblico divertito e felice.
|