La piacevole sorpresa e lo stupore di entrare mezz'ora prima al
Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena e vederlo già tutto pieno,
anche se saggiamente la Direzione tiene ancora il distanziamento tra un posto e
l'altro in platea, è la prima emozione viva e stringente che avvolge lo
spettatore.
In scena c'è il capolavoro di Donizetti “Lucia di
Lammermoor”. La triste e folle sposa scozzese con la sua tragedia è
rappresentata come un'anima pura prigoniera degli uomini della sua vita,
Enrico, il fratello che la usa come pura merce di scambio, il precettore
Raimondo, freddo rappresentante di una salute spirituale opportunista e
calcolatrice ed Edgardo, l'amore, che non la comprende e l'aggredisce
per troppo amore. Tutto questo vibra in un colore cupo, funereo, sottolineato da
luci fredde e crude a volte quasi inesistenti, da abiti scuri e pesanti e da
gesti lenti, misurati e gravi.
Stefano Vizioli nella sua regia ha voluto esprimere
idealmente la prigione allegorica in cui è costretta l'eroina scozzese, ma le
intenzioni non raggiungono in pieno il loro scopo. Molti discorsi scenici e
gestuali vengono abbozzati e poi non espressi in pieno. Per esempio il lungo,
tenero abbraccio di Edgardo alla sua amata nella stretta finale del concertato
non ha senso, Lucia impazzisce per le aggressioni verbali del suo amore
e per le pressioni psicologiche a cui è sottoposta dal fratello. Non si sente
più amata e compresa dal suo fedele e per questo crolla psicologicamente. Di
buona fattura i tetri costumi di Farani Costumi e Teatro di
Pisa, mentre le già citate luci sono di Nevio Cavina.
Veniamo alla parte musicale che vede protagonista assoluta Gilda
Fiume nel title role. Il soprano canta magnificamente, non una nota
fuori posto, sublime la sontuosa vocalità dal colore di perla e di velluto,
sovracuti lanciati con estrema sicurezza e lame lucenti gli acuti, ma manca
totalmente l'espressione, l'accento, la tragica parola ed il cuore.
Un'interpretazione che si poteva benissimo ascoltare in cd restandone
affascinati per la sublime resa, ma che non parla al cuore di chi assiste allo
spettacolo.
Al contrario l'Edgardo di Giorgio Berrugi, focoso,
impulsivo ed attore molto bravo nel rendere il tormento e la valenza eroica del
giovane Ravenswood. La voce tecnicamente buona, ben sorretta da bella
musicalità, anche se a volte pare intimidito e titubante.
Il crudele fratello è interpretato da Ernesto Petti, una
voce di buon colore brunito, ma spesso trattenuta e quasi ingolfata. Peccato
perché la musicalità è ottima e la resa scenica è volonterosa.
Purtroppo non gradevole all'ascolto è stato il Raimondo di Viktor Shevchenko,
con voce quasi dallo strano colore tenorile e sfibrata nelle note medio acute,
pur tuttavia sostenuta da buona musicalità e bel personale scenico.
Ottimo e di rilievo nel suo breve intervento è stato l'Arturo di
Matteo Mezzaro, dalla bella voce tenorile ben proiettata in avanti.
Degni di nota e ben condotti sia musicalmente sia scenicamente sono stati il
Normanno di Cristiano Olivieri e l'Alisa di
Shay Bloch.
Il Coro Lirico di Modena, guidato dal Maestro Stefano
Colò, ha un gran bel colore e fa la sua buona figura in scena, ma spesso
viene divorato dal fortissimo eccessivo dell'Orchestra Filarmonica
dell'Opera Italiana “Bruno Bartoletti”, che non convince già dai primi
accordi strani e sordi delle percussioni iniziali.
Il maestro direttore Alessandro D'Agostini non imprime un
carattere all'opera e spesso avviene scollamento tra orchestra e palcoscenico,
con pochi colori non ben definiti.
E' stato uno spettacolo accolto con entusiasmo dal numeroso pubblico
presente, che ha elargito ovazioni al giovane soprano protagonista.
Gaetano Donizetti Lucia di Lammermoor
Lord Enrico Ashton Ernesto
Petti Lucia Gilda Fiume Sir Edgardo di Ravenswood Giorgio Berrugi Lord
Arturo Bucklaw Matteo Mezzaro Raimondo Bidebent Viktor Shevchenko Alisa
Shay Bloch Normanno Cristiano Olivieri Direttore Alessandro D'Agostini
Regia Stefano Vizioli Assistente alla regia Lorenzo Nencini Luci Nevio
Cavina Scene realizzate su bozzetti di Allen Moyer Costumi forniti da
Farani - Sartoria Teatrale, Roma Sartoria Teatrale Fiorentina di Massimo Poli
Filarmonica dell'Opera Italiana Bruno Bartoletti Coro Lirico di Modena
Maestro del Coro Stefano Colò Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di
Modena e Teatro Galli di Rimini Allestimento Teatro di Pisa in collaborazione
con Opéra Nice Côte d'Azur Foto: Rolando Paolo Guerzoni
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