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Recensione Gran Galà Giuseppe Verdi al Teatro Comunale Abbado di Ferrara

Redazione Liricamente, 14/07/2021

In breve:
Ferrara, 11 luglio 2021 - Recensione del Gran Galà lirico Giuseppe Verdi in scena al Teatro Comunale Abbado di Ferrara con Leone Magiera, Leo Nucci.


In una serata specialissima per l'Italia calcistica, e non solo, il Teatro Comunale Abbado di Ferrara propone una gemma rara ed inestimabile quale questo concerto con grandissimi miti della lirica e del podio assieme a due giovani promesse. E' uno spettacolo al calor bianco, non solo per il 35 gradi esterni (e nota molto gradevole e particolare che fa comprendere quanto la direzione artistica del teatro tenga al suo pubblico ventagli ed acqua offerti al pubblico all'entrata), ma per il valore artistico degli esecutori.

Gala lirico Verdiano a Ferrara 2021

Inizia il concerto salendo sul podio il maestro Giampaolo Maria Bisanti, che non solo esegue la musica durante il concerto, ma la vive e respira in ogni gesto, in ogni pausa, assaporandola assieme al pubblico, e quasi respirandola con i cantanti in scena. Apre il concerto con la rara Sinfonia dall”Oberto conte di San Bonifacio” prima opera del cigno bussetano, già percorsa da fremiti sanguigni e future immortali melodìe.

L'Orchestra Città di Ferrara segue il Direttore Bisanti con piena aderenza e perfetta musicalità, in pieno accordo con lui e con suono luminoso e sicuro. Peccato quando si avverte qualche leggerissima scollatura nella sezione dei primi violini, riscontrata anche nel successivo Preludio dal terzo atto di Traviata.

Entra in sala il primo leone della serata, il grande basso Michele Pertusi che da par suo incanta il pubblico con uno spettacolare e vivissimo “Infelice e tuo credevi” da Ernani. Di questo cantante parmigiano oltre alla bella, intensa e brunita voce, non smetterò mai di ammirare la grande capacità di giocare con nobiltà nel fraseggio e nello scolpire ogni sillaba con il suo giusto colore. Di grande effetto anche il successivo “Il lacerato spirto” dal Simone Boccanegra.

E' poi il turno della giovane promessa Dave Monaco, tenore lirico leggero, gradevole voce, un po' affettato come atteggiamento, ma con acuti sicuri, ben proiettati, interpretazione personale e non standard, dà il giusto colore ed interpretazione alle due arie del RigolettoElla mi fu rapita” e l'applauditissima “La donna è mobile” con il si finale lanciato per tutto il teatro, tale da entusiasmare gli ascoltatori. E' una giovane, raggiante voce di cui sentiremo parlare.

E' così anche quella del soprano Yulia Merkudinova, già ascoltata e recensita nell'Adalgisa poche settimane fa nello stesso teatro. Qui ha proposto la grande aria di Violetta dalla Traviata “E' strano”. La voce è tecnicamente perfetta, non ha un suono o un respiro fuori posto, lo stile è aderente allo scritto verdiano con acuti splendidi e sovracuti audaci e perfetti, ma a mio avviso manca una cosa: il cuore. Non ho avvertito un brivido, un sentimento espresso. La musicalità è bellissima, ma non si percepisce nessuna interpretazione personale. Manca totalmente l'attrice, insomma.

Gala lirico Verdiano a Ferrara 2021

Cosa che non si può dire in maniera assoluta nel grandissimo leone che irrompe in scena: Leo Nucci. L'età c'è e si percepisce in alcune note, ma non si può non emozionarsi fin dal primo suono di un “Cortigiani vil razza dannata”: da immenso brivido. Ogni nota, ogni accento vibra nell'anima di chi ascolta e basta solo vedere il Maestro Nucci, per capire che non canta Rigoletto, ma è Rigoletto. Come pure nel duetto con Gilda (una sempre perfetta, ma incolore davanti a tanta forza scenica e musicale Yulia Merkudinova), dove esprime anche stando zitto mentre canta la collega.

Un mito omaggiato alla fine anche dal basso suo pari parmigiano.

Gala lirico Verdiano a Ferrara 2021

Ospite speciale è un altro mito del pianoforte e della direzione, nonché grandissimo docente di canto, il modenese Leone Magiera, che regala dopo 15 anni un grande momento di direzione orchestrale al pubblico ferrarese salendo sul podio con un delicatissimo, etereo e sublime “Va pensiero”. La città estense avrà il grande privilegio di avere questo immenso artista come Presidente onorario del Teatro cittadino: una grande opportunità di crescita culturale musicale per il mondo artistico ferrarese.

Questa notizia è stata data dal direttore artistico Marcello Corvino e dal vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara Carlo Bergamasco durante la serata stessa.

Purtroppo i due cori presenti, il Coro Polifonico di Santo Spirito, diretto da Francesco Pinamonti, e l'Accademia Corale vittore Veneziani, diretta da Teresa Auletta, non hanno brillato nelle loro due esecuzioni. Manca l'afflato lirico ed il peso vocale dato proprio da voci professioniste liriche. Ottime e di grande rilievo nel loro repertorio appunto polifonico e barocco, nei due cori famosissimi verdiani ( Va pensiero e soprattutto Zingarelle e Matadores dalla Traviata) hanno mostrato il fianco, eseguendo con ottima musicalità, ma risultando esangui e addirittura scomparendo nei fortissimi orchestrali. Probabilmente a causa del covid erano anche pochi, bisogna riconoscerlo.

A mio avviso sarebbe meglio lasciare la scena ai cori professionisti lirici, che a Ferrara non mancano!
E' stato un concerto molto bello e a tratti entusiasmante, segno che la musica e il teatro stanno riprendendo alla grande!

ORCHESTRA CITTÀ DI FERRARA
GRAN GALA GIUSEPPE VERDI
con
Leo Nucci, Michele Pertusi, Yulia Merkudinova, Dave Monaco
Orchestra Città di Ferrara
direttore
Giampaolo Maria Bisanti
Coro Polifonico di Santo Spirito
direttore Francesco Pinamonti
Accademia Corale “V. Veneziani”
direttore Teresa Auletta

con la partecipazione straordinaria del
Mº LEONE MAGIERA

Foto: Marco Caselli Nirmal per Fondazione Teatro Comunale di Ferrara

 
 
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