UNA PARATA DI STELLE IN ARENA PER TRAVIATA
Una serata al calor bianco quella dell 1 agosto in ARENA per la
rappresentazione de La TRAVIATA di Verdi. Scalinate e cavea strapiene di
pubblico adorante ed entusiasta, in verità sembra di essere tornati ai tempi d
oro della lirica anni 50 e direi che fa piacere.
La messa in scena è del mitico e sublime maestro scomparso Franco
Zeffirelli e sembra di essere immersi in un film sontuoso, ricco nei
particolari, con la casa di Violetta su due piani, quasi a simboleggiare il lato
frivolo ed il lato intimo e profondamente umano della protagonista
contrapposti.
L'allestimento è veramente spettacolare tanto da meritare un applauso a scena
aperta per la casa di Flora con cambio a vista.
Ma gli spettatori sono tutti, o quasi tutti per i due divi della serata , due
veri leoni della scena: VITTORIO GRIGOLO nella parte di
Alfredo e PLACIDO DOMINGO come Germont.
GRIGOLO è molto baldanzoso, atletico, la voce è ben emessa, ricca e forse
anche amplificata, tanto da prevalere sulle altre, ma l'interprete è ottimo:
ogni parola ed ogni accento espressi con attento scavo del personaggio e
togliendo qualche "gigionata" di troppo, il suo Alfredo è magistrale.
Altro discorso per il padre interpretato dal mito dell'opera Domingo.
Il grande leone in scena c'è , ma risulta stanco nell'emissione e con tempi
molto personali e non certo verdiani. Come quel tempo quasi da zarzuela ed
eseguito con staccato evidente di “ Un di quando le veneri” a mio
avviso troppo sottolineato. Poi la voce, certo autorevole, ma dal timbro
inequivocabile di tenore. Mi si perdoni la schiettezza, ma non si può forzare a
tutti i costi la mano. Il grande Domingo è stato uno dei più grandi tenori al
mondo. Appunto: è stato.
Tra questi due leoni la Violetta di LISETTE OROPESA
non sfigura, ma neanche avvince. La voce è molto particolare, con un vibrato
naturale e personalissimo che a me non dispiace, gli acuti luminosi, il
personaggio ben delineato e svolto, non tocca però le corde più intime in chi la
ascolta, non avvince in pieno.
Annina è interpretata da un'altra grandissima delle scene
DANIELA MAZZUCCATO, qui comprimaria di gran lusso, che tratteggia una
cameriera molto elegante es incisiva.
Ottimo anche il dottor Grenvil del giovane ALESSANDRO SPINA
come risultano molto ben eseguiti, professionisti eccelsi e
musicalissimi CLARISSA LEONARDI (Flora) CARLO
BOSI (Gastone) GIANFRANCO MONTRESOR (Barone
Duphol) DANIEL GIULIANINI (Marchese) un altro
grandissimo delle scene qui sempre comprimario di lusso MAX RENÉ
COSSOTTI (Giuseppe) e STEFANO RINALDI MILIANI
(domestico e commissionario).
Il maestro MARCO ARMILIATO conduce con mano ferma, usando
una seducente tavolozza di colori musicali, la splendida ORCHESTRA
DELL'ARENA DI VERONA sempre più pregevole a mio avviso anche nel
Trovare ed eseguire pianissimo sognanti. Merito certo del direttore del momento,
ma anche di musicisti che lo seguono.
Come sempre eccellente IL CORO DELL'ARENA formato da artisti
versatili, pronti anche a 35 gradi e con umidità pesante a cantare, ballare,
saltare, correre e tutto con risultati eccellenti sempre magistralmente guidati
dal Maestro VITO LOMBARDI.
Come non mi stancherò mai di lodare la bravura, la fluidità dei movimenti del
CORPO DI BALLO DELL'ARENA DI VERONA che qui danza su
coreografie di GIUSEPPE PICONE che assieme a PETRA
CONTI incanta anche come primo ballerino.
Un sogno meraviglioso di colori e suggestioni è offerto anche dai bellissimi
costumi di MAURIZIO MILLENOTTI e dalle luci di PAOLO
MAZZON.
Uragano di applausi di un pubblico entusiasta hanno fatto vibrare l'Arena.
Musica confortante per le orecchie degli appassionati di opera e per chi ama
questo mondo.
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