Cari amici che condividete con noi le gioie e le amarezze della musica: oggi,
con voi, vorremmo analizzare il panorama della Musica Italiana che i
discografici vorrebbero esportare nel mondo come accadeva ai mitici tempi della
MELODIA ITALIANA.
Siamo proprio in periodo “Sanremo” e, per pura curiosità professionale, abbiamo
voluto ascoltare cosa ci viene oggi proposto dal tempio della Canzone
Italiana.
Risultato… abbiamo dovuto cambiare canale in preda ad una crisi di nervi!
Sappiamo bene che la maggior parte di voi si chiederà cosa c'entri Sanremo
con Liricamente, ma dato che ci siamo fatti promotori di provini per una
nota trasmissione televisiva, cosa che ci ha consentito di ascoltare e
contattare giovani aspiranti, volevamo renderci conto del livello di
preparazione e del gusto musicale del momento.
Questo ha fatto in modo che potessimo renderci conto del perché la maggior
parte dei prodotti italiani non venga neanche preso in considerazione dai
fruitori stranieri e, di questo passo, speriamo neanche dai locali!
Con disappunto abbiamo constatato che la maggior parte degli interpreti non è
in grado di cantare una frase intonata e che le voci… latitano in favore di
look improbabili o di performances che di artistico
hanno ben poco.
Ci hanno spiegato che oggi, i discografici, cercano solo il “Fenomeno”
che sia in grado di stupire e far “vendere” che poi sia un cantante… poco
importa.
Ecco allora il pullulare di gente stravagante che propone cose improbabili ad un
pubblico che, allibito, credeva di assistere ad uno spettacolo di infimo ordine
anziché al Festival della Canzone Italiana.
Come dichiarò la garbata sig.ra Carla Boni che, la maggior parte di
voi non ricorderà per mero fatto anagrafico, ai tempi della Grande Canzone
Italiana, Sanremo era uno spettacolo con 2 orchestre e 4 cantanti che
proponevano 5 canzoni a testa (per un totale di 20) che potessero concorrere al
titolo di Vincitrice.
E gli interpreti erano proprio “Cantanti” e sapevano fare il loro mestiere.
Oggi abbiamo una quantità di pseudo-compositori che propongono in qualche
modo i loro prodotti, ma Mina è stata o no una grande interprete?
Non è mica riduttivo il termine “Interprete” quando autori capaci scrivono per
queste voci di grandissima levatura!
Oggi nessuno di questi che ci vengono proposti sarebbero vocalmente in grado
di cantare brani come “La voce nel silenzio” che pur non vincendo il
Festival rimane una delle più belle melodie del passato.
Allora che vogliamo fare? Vogliamo che il più importante Festival Italiano
continui ad essere la vetrina del nulla o ci auguriamo che la Direzione
Artistica faccia un passo indietro e recuperi quei bravi cantanti (che vi
assicuriamo esserci) in grado di riportare la melodia Italiana nel
mondo non solo come promozione di look stravaganti ma anche come capacità e doti
che il mondo ci ha invidiato per anni fino a che i discografici non hanno
cominciato a sostenere che si vendeva di più mostrando un tanga oppure
proponendosi come pagliacci o stonando disperatamente pur di farsi notare.
Noi, dal canto nostro, ci limitiamo a guardare i bellissimi abiti della
graziosa sig.na Andrea Nonsocosa che, pur essendo straniera, almeno stavolta
parla in Italiano!
Tutto il resto non fa che spingerci a cambiare canale e a sostenere che
si trovano molti più talentuosi alla Corrida! |