Ariadne auf Naxos torna finalmente al Teatro alla
Scala in una nuova produzione firmata da Frederic Wake-Walker.
Lo spettacolo non ha certamente la pretesa di grandiosità, anche perché si
tratta di un'opera piuttosto intima, ma attraverso pochi elementi riesce a
centrare perfettamente il dramma privato. Il prologo sembra quasi ambientato
nella sala stessa del Piermarini dove si sono installate le
roulotte degli artisti, mentre l'atto unico appare più come una visione onirica
dei tumulti interiori dei protagonisti. Dunque le scene di Jamie
Vartan sono semplici ma efficaci, sapientemente illuminate dalle
luci suggestive di Marco Filibeck e giustamente arricchite
dalle proiezioni video di Sylwester Luczak e Ula Milanowska.
Il lavoro di regia di Wake-Walker è ordinato e
puntuale nei movimenti e nelle gestualità; ogni scena è propriamente arricchita
da controscene.
Altrettanto meticolosa è la direzione di Franz Welser-Möst
alla guida dell'eccellente Orchestra del Teatro alla Scala, che
forse non è così prodiga di strabilianti emozioni, ma è indubbiamente
scrupolosa, indiscutibilmente precisa.
Krassimira Stoyanova è sempre una maestra di classe ed
eleganza, morbida e omogenea su tutta la linea di canto - fatta eccezione per
qualche nota grave poco naturale - limpida e vellutata nella vocalità. La sua
Arianna è un successo annunciato se si ricorda la sua bellissima interpretazione
della Marescialla in Der Rosenkavalier.
La affianca un bravissimo Michael Koenig nei panni di
Bacco, dotato di buon smalto e in grado di dosare accuratamente il suono
laddove sarebbe facile cadere in eccessiva veemenza.
Altrettanto efficace è la Zerbinetta di Sabine Devieilhe
che si prodiga in rigogliose fioriture strappapplausi. Volendo cercare il pelo
nell'uovo c'è da notare come diversi acuti estremi siano soltanto toccati, non
certamente sostenuti, tanto da lasciare intendere che la tessitura del ruolo le
sia un poco ardua.
Ottimo il Maestro di musica di Markus Werba, sempre pronto a
fraseggiare senza eguali, piegando le note all'interpretazione mantenendo un
canto pulito.
Pure centratissima è la resa del Compositore, ruolo in cui
Daniela Sindram riesce a mostrare buone doti sceniche accanto a una
certa musicalità nell'esecuzione vocale.
Bravissime Christina Gansch, Anna-Doris Capitelli e Regula Muehlemann
nei panni delle emozionanti e suggestive ninfe Naiade, Driade ed Eco.
Molto buona la resa di tutti gli altri ruoli a partire dall'istrionico
Maggiordono di Alexander Pereira subito seguito dal
divertente Maestro di ballo di Joshua Whitener.
Ottimi Thomas Tatzl, Krešimir Spicer, Tobias Kehrer e Pavel Kolgatin
nei panni di Arlecchino, Scaramuccio, Truffaldino e Brighella.
Altrettanto adeguati Riccado Della Sciucca, Romiro Maturana, Hwan An
nei ruoli di un ufficiale, un parrucchiere e un lacché.
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