TRITTICO D'AUTORE A TORRE DEL LAGO
In occasione del centenario della
prima rappresentazione Il Festival Pucciniano di Torre del Lago
ha allestito il giorno 11 agosto il Trittico.
Allestimento dell'Opera di Stato di Budapest molto bello,
funzionale e ben condotto da una regia sciolta, vivace ed accattivante a firma
di Ferenc Anger. I tre atti unici sono stati ciascuno nella sua
caratteristica di fondo molto ben dipanati sia musicalmente che scenicamente.
Il Tabarro vive di una luce livida che contrasta con
la vivacità della città di Parigi che continua la sua gaia vita incurante del
dramma di miseria e morte che avviene sotto i suoi ponti.
Il baritono Estefan Florin è un Michele umano e
sofferente, la voce è bella anche se un po' troppo vibrata. Manca a mio avviso
un pizzico di cattiveria prepotente in più nel personaggio.
Invece il soprano Silvana Froli coglie in pieno la dolorosa
e viva femminilità di Giorgetta. La voce è luminosa, bella e svettante
negli acuti.
Come il tenor Vitalij Kovalchuk un Luigi
affascinante e baldanzoso dalla voce bella e ben emessa.
Annunziata Vestri offre una Frugola simpaticissima
e ben cantata con una sapiente ricerca di fraseggio. Bene anche gli altri
interpreti nelle parti di fianco Luca Micheli (Il Tinca)
Vejo Torcigliani (il Talpa) Francesco
Napoleoni (un venditore di canzonette) Alberto Petricca
e Micaela Sarah D'Alessandro ( i due amanti).
La scena cambia ed eccoci nel chiostro di Suor Angelica. La
protagonista ha la dolcezza paradisiaca sia di voce che di gestualità di
Donata D'Annunzio Lombardi. Il soprano cattura il cuore degli
spettatori nel celeberrimo Senza mamma a mio avviso l'aria più toccante
di tutta la produzione stupenda del grande maestro Puccini. Quei pianissimi
filati quasi grida silenziose dell'anima, quelle dolcissime mezzevoci che ti
fanno venire i brividi sotto pelle rivelano una grande interprete.
Come lo è il mezzosoprano Annunziata Vestri che deposti i
panni di frugola diventa una diabolica e spigolosa zia Principessa, con
accenti da autentico contralto e con figura quasi che richiama Crimilde matrigna
di Biancaneve. Eccezionale interprete. Ottime tutte le suore ma una menzione
particolare al contralto con voce e colori stupendi Elena Kanakis
(suora zelatrice), il mezzosoprano Paola Leveroni (madre
badessa) una voce molto bella e ben emessa. Le altre sono:
Donatella De Caro, Micaela Sarah D'Alessandro, Veronica Tello, Manuela
Pellegrino, China Susakawa, Marina Gubareva, Ai Awata, Beatrice Stella,
Alexandra Ivchenko e Beatrice Cresti .
Il terzo ed ultimo atto unico, il solare e divertente Gianni Schicchi
è dominato dal grande mattatore Bruno De Simone un
protagonista di eccezione. Voce bellissima e molto in parte, attore sopraffino e
abilissimo nel gestire voci e situazioni rende ogni nota ed accento un grande
momento. Lo affiancano la grande dolcezza di Elisabetta Zizzo
una Lauretta dalla voce giovane e fresca che rende poesia il famoso “O
mio babbino caro” ed il bravo e baldanzoso Rinuccio di
Danilo Formaggia.
Anche gli altri numerosi interpreti sono molto in parte, sciolti e
musicalissimi : Donatella De Caro (la Zita)
Alberto Petricca, Anna Paola Troiano , Alessandro Biagiotti,
Davide Mura, Filippo Lunetta, Anna Russo, Andrea Del Conte, Alessandro Ceccarini
, Massimo Schillaci, Andrea De Campo.
Ottima prova dell'Orchestra della Toscana diretta con
equilibrio ma senza voli pindarici dal giovane maestro Jacopo Sipari
di Pescasseroli.
Bene nei suoi brevi interventi il Coro del Festival Puccini
diretto da Roberto Ardigò, come si sono distinti per
intonazione Il coro voci bianche del Festival Puccini dirette
da Viviana Apicella.
Un buon pubblico che ha tributato festosi applausi ai numerosi interpreti ha
coronato questa godibilissima serata.
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