IL GRANDE GRIDO DI LIBERTÀ IN CARMEN
La libertà espressa e gridata con
ogni mezzo è la nota caratteristica di questa particolare Carmen
areniana.
Chi voleva mantille pizzi nacchere e folclore spagnolo ci rimane male.
Il grande Hugo De Ana regista argentino geniale mette in
scena soldati tracotanti e prepotenti, operai e gitani ribelli e macchine e
camioncini facendo intuire di voler ambientare tutto nel periodo del regime
franchista.
Già dall'ouverture è molto chiaro quando al tema del destino un plotone di
soldati compie una fucilazione che sembra in pieno la fucilazione dipinta da
Francisco Goya (quadro il 3 maggio 1808). Ed al finale del secondo atto al grido
“La liberte “ appaiono striscioni di protesta. A me tutto questo è
piaciuto molto. Purtroppo la pioggia mi ha impedito di ascoltare il quarto atto
quindi sarà una critica incompleta.
Certo il côté musicale si è bene espresso nei tre atti precedenti. Il maestro
Francesco Ivan Ciampa ci sa fare molto bene, guida con fulminea
e salda mano Orchestra e Coro dell'Arena di Verona complessi
che ben conoscono l'opera e danno il meglio di sé nei momenti di grande effetto.
Il coro guidato da Vito Lombardi ha nuances e colori molto
belli (stupendo il coro delle sigaraie).
Mirabile e ben coordinato il corpo di ballo dell'Arena di Verona
con coreografie asciutte ma molto d'effetto di Leda Lojodice
e coordinati dal bravo coreografo Gaetano Petrosino.
Il cast è di rilievo: su tutti la stupenda personalità e la eccellente
tecnica del tenore genovese Francesco Meli che ha un colore
bellissimo di voce e che incanta l'Arena con il suo Don José
maschio ed appassionato.
La sua dolce metà Serena Gamberoni come Micaela ha
una limpida voce da soprano e cesella con perizia suprema ogni nota ed ogni
frase. Mirabile la sua aria del terzo atto pur nel nervosismo della pioggia
imminente.
Carmen è la bella Anna Goryachova. La voce è di un
brunito colore, autentico mezzosoprano, morbida e tecnicamente valida, ma manca
come diceva un signore del pubblico “la calamita”, il carisma di Carmen.
Non attira l'attenzione, non sbalza fuori. Nonostante bellezza fisica e voce
notevole.
Discreto l'Escamillo di Alexander Vinogradov buona
personalità ma un po' freddo.
Le parti di fianco sono tutte buone con una nota di merito alla Frasquita
di lusso di Ruth Iniesta che ho ammirato come Liu' nella
Turandot.
Buoni anche la Mercedes di Arina Alexeeva il
Dancairo di Davide Fersini, il Remendado di
Enrico Casari, lo Zuniga di Gianluca Breda
ed il Morales di Biagio Pizzuti.
Uno spettacolo bello, forte interrotto dalla pioggia.
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