Meraviglia e commozione ogni volta che metto piede nell'incantato anfiteatro
di pietra della mia città natale. Qui sono stata artista del coro giovanissima,
qui fin dai miei 5 anni ero sotto l'Ala a vedere e sentire i piu grandi artisti,
ed ora ci ritorno per voi, per farvi rivivere le mie emozioni e la magia che
ogni sera viene sviluppata sull'immenso palcoscenico.
Ieri ho assistito alla suggestiva e monumentale TURANDOT di Puccini
con scene e regia di un altro grande mago e signore della scena FRANCO
ZEFFIRELLI. Il regista fiorentino ha tratteggiato perfettamente la
società cinese, il popolo quasi raffigurato come un unico mostro strisciante,
grigio, piegato, rannicchiato, monocolore, pronto a colpire e distruggere ed ad
inchinarsi ai potenti. Sopra questa massa il palazzo dell'Imperatore,
sfavillante d'oro e di gemme, con i nobili avvolti in sontuose vesti (stupendi i
costumi di EMI WADA).
La parte musicale è guidata dal giovane e talentuoso direttore
d'orchestra FRANCESCO IVAN CIAMPA, grintoso e capacissimo
nel guidare e reggere con perizia il timone della grande ed esperta
ORCHESTRA DELL'ARENA DI VERONA. Di rilievo la ricerca del direttore e
lo scavo del fraseggio per i cantanti, preziosi pianissimi e lunari mezzevoci,
inconsuete in questo repertorio ed in questo teatro estivo. E pregevole la
lettura musicale soprattutto in alcuni strumenti come il violino nella morte di
Liù o la brillantezza dei poderosi ottoni veronesi.
Nel ruolo del titolo, stupenda signora della scena e della parte,
REBEKA LOKAR. Il soprano sloveno colpisce per la luminosa morbidezza
della bella voce, elemento di grande importanza in una parte di solito soggetta,
causa l'impervia tessitura, a note acide e stridule.Anche negli estremi acuti il
soprano non spinge e regala un'interpretazione ottima, condita anche da una
bella figura scenica.
Altra grande protagonista l'altra figura femminile che si contrappone alla
grintosa protagonista con la soave dolcezza ed il trionfo dei buoni
sentimenti,la piccola, tenerissima e stupenda Liù di RUTH
INIESTA praticamente perfetta. Seduce ed affascina il pubblico areniano
che alla fine le riserva il trionfo. Voce meravigliosa, ben condotta e ben a
fuoco in ogni registro.
Buono il settore maschile.
Il tenore turco MURAT KARAHAN presenta un primo atto un po'
sottotono, per riprendersi nel secondo atto con lo spavaldo e ben centrato acuto
nella scena degli enigmi e poi raggiungendo il trionfo con l'aria in cui tutti
lo aspettano: Nessun dorma cantato benissimo e bissato a furor di popolo. Un
artista di cui sentiremo parlare. Buona anche la figura.
Ottimo ed una garanzia il basso GIORGIO GIUSEPPINI voce
possente e figura imponente.
Le tre maschere sono “capitanate “ dalla bella voce del Ping del
baritono valdostano FEDERICO LONGHI musicalmente prezioso e
artista di riferimento nei ruoli baritonali.
Buoni e simpatici il Pong di FRANCESCO PITTARI ed
il Pang di MARCELLO NARDIS.
Degno di nota l'Altoum di ANTONELLO CERON con voce
tenorile robusta e ben posizionata (di solito la parte viene eseguita con voce
tremula).
Molto incerto il Mandarino di GIANLUCA BREDA
incisivo invece nella sua brevissima parte UGO TARQUINI quale
Principe di Persia.
Professionista e omogeneo il CORO DELL'ARENA DI VERONA con
qualche leggerissima sbavatura data da un vento forte e per chi canta non è
agevole. Diretto dal M. VITO LOMBARDI ottimo musicista ha dato
il meglio di sé nei cori più intimi come il coro alla Luna e la morte di Liù.
Puntuali il CORO DI VOCI BIANCHE A.D'A.MUS diretti da
MARCO TONINI.
Il CORPO DI BALLO DELL'ARENA DI VERONA nei spericolati e
fulminei movimenti coreografici di MARIA GRAZIA GAROFOLI e
coordinati dal coreografo GAETANO PETROSINO è stato
spettacolare.
Uno spettacolo bello, amato e che mi ha fatto star bene.
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