Un'emozione che ti prende la gola: questo e molto altro abbiamo provato il 19
maggio assistendo all'ultima recita di una grande voce.
MARIELLA DEVIA ha salutato i suoi innumerevoli fans in una
Fenice stracolma con Norma.
Uno spettacolo originale già dall'ambientazione. La regista
KARA WALKER, che cura anche scene e costumi, pone l'azione nell'Africa nera
dominata dai colonialisti.
Pollione e Flavio, infatti, avanzano nella savana
imbracciando un fucile.
Non mi disturba questo, anzi, rende più evidente il contrasto ed il conflitto
che Norma ed Adalgisa vivono.
Solo sono imbarazzanti ed improbabili i costumi del coro maschile: un plauso
agli artisti del coro che indossano con estrema dignità e classe queste vesti
ridicole.
La parte musicale è degna di nota. La diva è una gran signora della scena il
suo canto è sublime e magistrale, anche se il ruolo non è per la sua vocalità
Mostra molte forzature nelle note centrali e basse e non ha autorità nelle scene
di furore, ma quando intona Casta diva oppure Oh rimembranza
la luna brilla nel nostro cuore. Con il suo addio, la scena perde una
grandissima.
Pollione è il tenore STEFAN POP: ha una buona voce
ben centrata e con buono squillo. L'Adalgisa di CARMELA
REMIGIO è magistrale e ben si accoppia e tiene testa alla regina:
morbida voce, luminosa e pura, dizione perfetta e grande perizia scenica
nell'interpretare i tormenti della rivale di Norma.
Ottimo ed autorevole l'Oroveso di LUCA TITTOTO
giovane basso su cui puntare: voce possente e ben posizionata e figura elegante
scenicamente.
Molto bene la Clotilde di ANNA BORDIGNON che ha
saputo farsi notare in questa recita.
Sublime l'orchestra della Fenice, una forza bruciante una
potenza data da un grande direttore lo spettacolare RICCARDO FRIZZA.
Come pure ottimo il coro della Fenice diretto da
CLAUDIO MARINO MORETTI .
Un Guerra guerra da brividi, una serata indimenticabile che ci rende ancora
felici di andare a teatro.
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