E' una Lucia che vive in mezzo a cadaveri e macerie quasi
post atomiche la Lucia di LAMMERMOOR che e' andata in scena il
6 ed 8 maggio (recita a cui ho assistito) al Teatro Claudio Abbado di
Ferrara.
In coproduzione con Teatri ed Umanesimo Latino Spa di Treviso
ed in collaborazione con Operastudio del Conservatorio
Benedetto Marcello di Venezia, l'opera e' stata interpretata in gran
parte dai vincitori del Concorso Internazionale per cantanti Toti dal
Monte.
Veniamo subito alla parte musicale : sul podio il giovane ed affermato
direttore d'orchestra Valenciano SERGIO ALAPONT, una garanzia
di ottima musicalita' e di forti intenzioni. Ha dominato con piglio sicuro l'orchestra
“CITTÀ DI FERRARA” spesso con la tendenza a suonare forte, ma ben
tenuta dalla ferma e sicura bacchetta del maestro spagnolo che ha saputo trovare
e sviluppare nuances di chiaroscuro notevoli e momenti di suggestivo abbandono
durante punti salienti del capolavoro di Donizetti.
Lucia e' il soprano rumena LETITIA VITELARU : voce
assolutamente ottima, tecnica di acciaio , splendido il settore acuto e morbido
il centro, i sovracuti da migliorare ma ci sono tutti e ben centrati . L'attrice
necessita ancora di esperienza e lascia a desiderare nella scena della Pazzia,
risolta in modo scolastico.
Il tenore italiano (finalmente!!) GIUSEPPE TOMMASO ha il
fisico e la bellezza di un attore del cinema, la voce e' buona ma non
interamente proiettata in avanti anche se compie in pieno il suo dovere e porta
a casa la recita. Mostra il fianco nell'ultima splendida cabaletta stiracchiando
la parte acuta. Una voce da seguire sicuramente l'esperienza e gli anni la
renderanno molto buona.
Invece e' già ottimo e ben proiettato il meraviglioso baritono sempre
italiano BIAGIO PIZZUTI un Enrico maschio, dal morbido
e possente timbro, attore notevole e ben incisivo.
Il basso RAIMONDO CAVALLUZZI anche lui possiede ottimo
materiale, ma ancora da sviluppare a mio avviso e da rendere più sicuro.Il suo
Raimondo e' a tratti incerto e tremolante.
Lo sposino e' l'ottimo tenore ANGELO FERNANDO DIAZ SANCHEZ
voce notevole come e' notevole l'apporto scenico molto carismatico anche se in
un piccolo ruolo.
ZHENLI TU e' un'Alisa strega e quasi fautrice delle
sciagure per la regia. La voce e' da falcon quasi sopranile, comunque assolve
molto bene il suo compito come YOUDAE WON un Normanno
dipinto dalla regia come il manzoniano Griso.
La regia di FRANCESCO BELLOTTO tratteggia una Lucia
bambina e bamboleggiante in un mondo di violenza e morte che sembra essa
respingere rifugiandosi in un mondo tutto suo. Non capisco i riferimenti al
Macbeth con le tre streghe striscianti come serpenti (tra cui Alisa) ed
il già citato Manzoni dei Promessi sposi con Arturo lo sposino che e'
Don Rodrigo anche nelle vesti seguito da due bravi anche loro spesso
onnipresenti. Molto buone le intenzioni del regista, grande uomo di spettacolo e
di teatro, ma spesso inespresse e non realizzate in questo allestimento. Avrei
chiesto a Bellotto di curare di più la scena eponima della pazzia. Scene molto
efficaci e di effetto con l'ottima scelta della pedana girevole a cura di
ANGELO SALA, come pure sono splendidi i costumi di
ALFREDO CORNO e le luci taglienti e suggestive di
ROBERTO GRITTI.
Il giovane coro BENEDETTO MARCELLO diretto dal maestro FRANCESCO
ERLE e' molto volonterosi e presente in scena, ma a volte manca della
potenza richiesta soprattutto nella gran scena prima della Pazzia “Oh qual
funesto avvenimento”.
In sostanza uno spettacolo di qualità, gradevolissimo ed applaudito con
calore dal folto pubblico presente
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