Dopo il successo dello scorso anno con la produzione de L'amico Fritz
nell'ambito del progetto di formazione guidato da Leo Nucci,
anche il questa stagione il Teatro Municipale di Piacenza
propone un titolo poco rappresentato di quel periodo culturale che generalmente,
anche se non sempre a proposito, viene identificato col movimento del verismo.
La Wally di Alfredo Catalani manca dai
cartelloni italiani da troppo tempo e il direttore artistico Cristina
Ferrari, capitanando una coproduzione che vede coinvolti i teatri di
Piacenza, Modena, Reggio Emilia e Lucca, riesce a mettere insieme una squadra di
professionisti di ottimo livello, inserendo anche alcuni nomi dei più importanti
panorami internazionali.
Nicola Berloffa crea uno spettacolo molto piacevole e pure
particolarmente efficacie, dove c'è sempre azione e movimento, riuscendo a
rendere ottimamente anche certi difficili passaggi come la caduta di
Hagenbach nel burrone, la calata di Wally con la corda e la
valanga. Purtroppo ci sono anche alcuni momenti deludenti, come la taverna di
Afra troppo piccola per fare danzare tutti, i protagonisti che non
muovono un solo passo di valzer e poi si scambiano un vistoso bacio finto, il
continuo lancio di sciarpe e altri abiti tra terzo e quarto atto.
A parte ciò la resa complessiva è davvero buona, impreziosita dalle scene
funzionali di Fabio Cherstich e dai bei costumi di
Valeria Donata Bettella. Pure le luci di Marco Giusti
sono efficaci, anche se si sarebbe preferito qualche effetto più marcato al
momento della valanga finale.
Francesco Ivan Ciampa si immerge nella difficile partitura
di Catalani sortendone una direzione molto lineare, sempre omogenea, sempre al
servizio del canto e dei sentimenti voluti dal compositore attraverso una scelta
adeguata di fraseggi e sfumature. Molto buona la prova degli archi dell'Orchestra
Regionale dell'Emilia Romagna, mentre è piuttosto mediocre quella dei
fiati. Il Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da
Corrado Casati si riconferma eccellente.
Saioa Hernandez è un'ottima protagonista, ben centrata nel
personaggio e vocalmente molto sicura, dotata di un timbro morbido e pastoso
tipicamente lirico, che riesce a piegare lungo le insidie della parte. Gradevoli
anche le note basse, che pur risuonando di petto non ne modificano il colore, ma
forse ne abusa un po' troppo durante la recita, poiché nell'ultimo atto gli
acuti non sono particolarmente eccezionali. Hernandez è anche piuttosto parca
nell'uso del legato, che invece avrebbe potuto impreziosire e raffinare la
performance, come pure una certa avidità di sfumature, presentando un canto
molto simile anche nei vari cambi di stato d'animo. Detto ciò la prestazione
complessiva è di alto livello e sarà certamente un piacere poterla riascoltare.
Zoran Todorovich porta a casa il ruolo di Hagenbach
con i suoi pregi e difetti. Il tenore è indubbiamente dotato di buono squillo,
ma che talvolta appare spinto e forzato. Qualche nota calante qua e là non va
fortunatamente a precludere l'esecuzione. Inoltre si sarebbe preferita qualche
tinta romantica in più nel quarto atto.
Claudio Sgura è un Gellner davvero eccellente e si
riafferma, per l'ennesima volta, interprete di riferimento per questo genere di
ruoli. È sempre omogeneo, dal pianissimo al fortissimo, dalla nota più grave a
quella più acuta, con un suono chiaro e ben impostato in maschera, arricchito di
tinte drammatiche mai eccessive e di un fraseggio molto ben rifinito. Il duetto
con Stromminger e quelli con Wally sono indubbiamente le
pagine migliori della serata.
Altrettanto magnifica è Serena Gamberoni nei panni di un
Walter di extra lusso. Il ruolo lirico leggero le calza a pennello, tanto
da far traboccare di validissimi cromatismi l'aria di apertura, mantenendo
sempre in primo piano un suono limpido e cristallino.
Molto bene anche per Giovanni Battista Parodi che si cimenta
nella breve ma complessa parte del vecchio Stromminger. Efficacissima
l'Afra di Carlotta Vichi. Ben riuscito il Pedone
di Mattia Denti.
Grandissimo e meritatissimo successo per tutti. E già si vocifera nei
corridoi che la prossima stagione vedrà risorgere un altro titolo molto
interessante.
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