Mi si riempie sempre il cuore quando entro nella splendida platea del
Gran Teatro La Fenice di Venezia sia per la bellezza suggestiva del
teatro sia perché è sempre pieno di pubblico attento e plaudente. E così era
domenica 19 febbraio per la recita de "La Bohème" di G.
Puccini. Un profumo irresistibile di gioventù, di primavera parigina,
di spensieratezza nonostante il freddo, la povertà pervade tutta l'opera ed i
suoi giovani protagonisti.
La regia di FRANCESCO MICHELI indulge forse fin troppo in
gesti quasi da "balli di gruppo" in alcuni casi ed in clownerie eccessive nel
secondo atto, ma l'impressione di chi guarda è di voglia di vivere nonostante
tutto. Assolutamente un colpo allo stomaco le lucette che si accendono e fanno
cornice di Natale alla morte di Mimì, questo davvero troppo. Ma invece
assolutamente pertinente il languido spogliarello di Musetta sulle note del suo
celeberrimo valzer.
Belli e colorati i costumi di SILVIA AYMONINO e le scene
girevoli di EDOARDO SANCHI con le belle luci di FABIO
BARETTIN sono molto godibili e prendono l'occhio di chi guarda.
Veniamo alla musica ed ai suoi esecutori.
MATTEO LIPPI è un giovane gradevole Rodolfo, la
voce è morbida, ben emessa ed il fraseggio molto curato.
FRANCESCA DOTTO è una Mimì dalla voce molto bella, ma in
alcuni momenti perde di intensità e sembra a stento passare l'orchestra. Bella
la figura e dignitosa l'attrice.
Colpisce molto per voce maschia, brunita e sonora il baritono MATTIA
OLIVIERI un Marcello anche molto buono come presenza scenica e
recitazione. Negli ultimi due atti perde un po' di intensità e di resa però.
Bella la presenza e la voce di LAURA GIORDANO una
Musetta sensuale e dagli acuti luminosi e tersi.
Meritatissimi gli applausi per il Colline di LUCA DALL'AMICO
un basso dalla splendida emissione di una voce buona e ben emessa.
WILLIAM CORRO' è uno Schaunard ben eseguito sia vocalmente
sia come personaggio sa rendere importante questo personaggio.
Ottime le prove e le voci dei comprimari che sanno dare rilievo e
professionalità anche a poche battute e parlo di MATTEO FERRARA
(Benoit), ANDREA SNARSKI (Alcindoro),
BO SCHUNNESSON (Parpignol), DIONIGI D'OSTUNI
(Un venditore), EMILIANO ESPOSITO (un sergente)
ed UMBERTO IMBRENDA (un doganiere).
Il direttore d'orchestra M. STEFANO RANZANI sa infondere
all'ORCHESTRA DEL TEATRO LA FENICE una gamma sapiente e ben
dosata di suono creando quella impalpabile e profonda atmosfera che brende unica
ed immortale quest'opera capolavoro meraviglioso.
Preciso e compatto il CORO DEL TEATRO LA FENICE diretto da
CLAUDIO MARINO MORETTO magistralmente come pure sono magnifici
e precisissimi i bimbi dei PICCOLI CANTORI VENEZIANI diretti da
DIANA D'ALESSIO. Uno spettacolo godibilissimo e molto
apprezzato dal pubblico presente.
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