Un Attila che non è affatto il temuto flagello di Dio ,
bensì un uomo che tenta di sopravvivere, un profugo in mezzo ad altri profughi
come lui, questa la mia prima e personale impressione nell'assistere alla
poderosa opera verdiana “Attila” andata in scena al Teatro La Fenice di
Venezia.
Il regista DANIELE ABBADO ha volutamente scelto di vestire i
personaggi sulla scena in abiti moderni dimessi e da povera gente, anche il re
unno ha un capottone lungo e nessuna insegna militare o reale ed anche il suo
atteggiamento è molto umano. Manca il carisma del grande condottiero, la sua
forza brutale e strategica è un pover'uomo come tutti gli altri. Come anche
Odabella che di femminile ha pochissimo (mentre Verdi ha
creato un personaggio fortissimo certo nella sua smania di vendetta, ma anche
molto tenero e dolcissimo nel ricordo del padre ucciso e nel rivolgersi
all'amato Foresto). I romani sono in divisa da militari un po' fanti
della Grande Guerra ed un po' tedeschi della Seconda guerra. Manca il mordente
secondo me, la zampata sul libro della Grande storia insomma.
Scene lugubri e quasi inesistenti, pareti oppressive e tutto grigio ad opera
di GIANNI CARLUCCIO. I costumi sono di GIANNI
CARLUCCIO E DANIELA CERNIGLIARO gradevoli solo i bianchi sai dei
personaggi religiosi (Leone e gli eremiti della laguna o le sacre figlie degli
Unni). Certo l'argomento storico non offre momenti di luce o scene grandiose si
parla di un paese devastato dagli Unni, ma qualche pennellata di colore non
guasta secondo me . Odabella nel diventare sposa del re almeno avra'
smesso la divisa simil operaia cinese sotto Mao per indossare una tunica
femminile ricamata, immagino io…
Volutamente fredde e livide tranne un bel momento nell'alba sulla laguna le
luci curate da GIANNI CARLUCCIO
ROBERTO TAGLIAVINI ha tutto per essere un ottimo Attila.
Voce omogenea e di velluto bronzeo, compatta e possente, tecnica splendida e
nessuna sbavatura, ha dato il meglio di sé nel Sogno con fraseggio nobile ed
elegante. La figura è da attore, alto e bell'uomo con grande presenza scenica.
In taluni momenti tende a calcare troppo la parola e casca nello stile antico
amando indulgere in portamenti, ma nel complesso la sua prova è buona. Manca il
carisma del grande personaggio, ma questa può essere una scelta registica che
non puo' essere imputata all'interprete.
Odabella è il soprano VITTORIA YEO che sta andando
per la maggiore (è anche Cio Cio San alla Scala). A me è parsa troppo leggera
nella parte, buono e svettante il registro acuto, esile ed in alcune parti
usurato, tanto da far pensare che non arrivava a fine recita. Ottima comunque la
dizione e molto fragile la resa del personaggio.
Il tenore rumeno STEFAN POP ha una gran bella voce, omogenea
e molto lucente negli acuti, sostiene perfettamente la parte ed entusiasma il
pubblico come lo entusiasma il baritono coreano JULIAN KIM nei
panni di Ezio generale romano. Voce potente, morbida e ben condotta, da
forza e vigore al suo personaggio eroico e sfoggia un'ottima dizione ed una
buona presenza scenica.
Aderiscono bene al loro personaggio MATTIA DENTI che veste i
panni di Leone e ANTONELLO CERON che da voce ad
Uldino, molto presente.
Grande protagonista l'ottimo Coro della Fenice diretto
magistralmente da CLAUDIO MARINO MORETTI. Menzione speciale
alla sezione maschile e specialissima ai tenori, ben presente, con
gradevolissimo e maschio suono e unico senza sforzature o sforature.
Il direttore RICCARDO FRIZZA ha illuminato l'opera verdiana
di un colore vivido e bronzeo , con scatti luminosi e vigorosi nervosi e ritmom
fulminante dando una lettura entusiasmante dello spartito degli anni di galera.
Ben assecondato da una signora Orchestra del Teatro La Fenice,
elegante, ottima senza sbavature, adamantino il suono degli archi e perfetto
quello di legni ed ottoni.
Uno spettacolo tutto sommato gradevole, soprattutto nella parte musicale, per
un pubblico numeroso e contento. Fa bene al cuore entrare e vedere uno dei
Teatri più belli al mondo quasi esaurito! Un'ultima menzione alla grande
gentilezza del personale di sala, veramente squisiti!
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