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Recensione opera lirica L'occasione fa il ladro di G. Rossini al Teatro Regio di Parma

William Fratti, 01/03/2016

In breve:
Parma - Recensione dell'opera lirica "L'occasione fa il ladro" di Gioachino Rossini in scena al Teatro Regio di Parma il 19 febbraio a cura del Conservatorio Arrigo Boito di Parma.


Il Teatro Regio di Parma, dopo il fortunato esperimento di un paio di anni fa, torna ad allestire un'opera in collaborazione con il Conservatorio di Musica Arrigo Boito, dimostrando il suo impegno nella formazione e l'importanza che riconosce nei giovani interpreti.

Incarico lodevole se non fosse eseguito a spese degli abbonati, che si trovano questa produzione, seppur di un certo livello, ad occupare un terzo del loro abbonamento a dei prezzi che non sono propriamente in linea con la qualità corrisposta.

Ci sono altre istituzioni fortemente impegnate nell'istruzione e nella preparazione, con rinomate accademie e conseguenti messinscene, tra l'altro molto seguite dal pubblico, anche straniero, ma i prezzi dei biglietti sono decisamente differenti. E questo è proprio uno dei maggiori difetti del Teatro Regio di Parma: anche al botteghino si fregia di un grande nome che non ha più, poiché nei blog, nei forum e in alcuni corridoi è diventato invece occasione di scherno.

Ancora una volta a firmare la regia della produzione giovanile è il bravo Andrea Cigni, che costruisce la sua vicenda all'interno dell'oggetto che ha creato tutti gli equivoci tra i vari personaggi: un'enorme valigia - ad opera dello scenografo Dario Gessati.

Come sempre il lavoro sugli interpreti è eccellente, tanto nella gestualità quanto negli sguardi, come pure l'uso dei mimi e la costruzione di alcune controscene.

Peccato per la caduta di stile con il ballettino nel terzetto Alberto, Parmenione, Martino e col giro dei ritratti nel quintetto.

A parte ciò la regia è piacevolissima e, con l'aiuto dei bellissimi costumi di Simona Morresi, a tratti ricorda Stanlio e Ollio, i fratelli Marx e Charlie Chaplin.

Giustamente identificato anche geograficamente, il viaggio per Napoli parte da Parma e subito si inizia a sorridere.

Alessandro D'Agostini dirige con grande efficacia e sicurezza d'intenzione l'Orchestra del Conservatorio di Musica Arrigo Boito, che ancora una volta dimostra di sapersi districare molto bene anche all'interno di partiture complesse: le farse rossiniane, contrariamente a quanto pensano certi melomani parmigiani, sono tutt'altro che “operette” - per usare un loro termine. E se questo è il modo per portare un nuovo Rossini a Parma che non siano le solite quattro grandi opere comiche, allora ben venga, anche se basterebbe molto poco per alzare notevolmente ed indiscutibilmente il livello: non si può certo rivaleggiare con l'accademia di Pesaro, ma un responsabile musicale di comprovata esperienza al ROF e accanto a Zedda, da affiancarsi ai coordinatori della Scuola di Canto del Conservatorio, incrementerebbe a dismisura la qualità di questi spettacoli.

Nao Yokomae è una brava Berenice, inizialmente non troppo intonata, ma poi puntuale e precisa, soprattutto nel duetto con Parmenione e nell'aria finale, anche se lo stile di canto è tutt'altro che rossiniano.

Manuel Amati, che abbiamo già ascoltato in piccoli ruoli in altre produzioni, nei panni di Alberto dimostra indiscutibili doti di attore; in quanto alla voce si percepisce un ottimo potenziale, ma è ancora molto giovane e le imprecisioni ancora tante. Sarebbe auspicabile che si facesse ascoltare da un insegnante specialista nel repertorio rossiniano, poiché ha una vocalità molto particolare e non è detto che debba essere trattata come le altre. Tanta limpidezza non deve essere sprecata.

Jaehong Jung è un bravo Parmenione, molto ben impostato e ben timbrato, seppur non troppo brillante e tende ad inserire troppe h nelle agilità.

Molto bravo il Martino di Nicolò Donini che riesce davvero bene sia nell'interpretazione sia nel canto.

Nota più che positiva per l'Ernestina di Federica Cacciatore, un poco tirata negli acuti, ma naturalmente dotata di grande musicalità e begli armonici.

Efficacissimo il simpatico Eusebio di Davide Zaccherini.

Sinceri e meritati applausi per tutti.

 
 
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