Una serata davvero indimenticabile quella che ha visto Gregory Kunde
protagonista del concerto di auguri al caro compositore delle Roncole.
Dopo i mormorii di Otello e altri continui cambi di cast ne
Il corsaro, finalmente una serata degna del Festival Verdi che ha scaldato
il cuore di tutti gli appassionati intervenuti.
Il tenore americano, già apprezzato lo scorso anno sul palcoscenico del Regio
in occasione di Fuoco di Gioia, si è cimentato in una serie di
arie del Cigno di Busseto, da Luisa Miller a La forza del
destino, mostrando una vocalità liricissima e musicalissima, eccellente nel
fraseggio e nell'uso dei colori, nella dizione e nell'uso della parola; fino a
esprimere forti emozioni – molto diverse da ciò a cui il pubblico è abituato
secondo la tradizione – ne La traviata e Rigoletto,
titoli del suo vecchio repertorio, ma che è bello sentire interpretare, almeno
una volta, con la voce di Otello.
Un piccolo screzio accade al termine di “Di quella pira” – cantata
senza da capo e con qualche tacet di troppo – ma Kunde chiede
scusa a Verdi e la ricanta, così come si deve! Ed è un
meritatissimo successone.
Lo affianca il bravissimo Vittorio Vitelli, che fraseggia
meglio e si esprime con un suono più pulito in Rigoletto e
Macbeth piuttosto che in Attila, ma la
vocalità è assolutamente salda, omogenea e ricca d'accento, pur con qualche
piccola incertezza in alcuni acuti estremi e nelle note più basse in
Ernani e La forza del destino. Molto ben amalgamati
sono i duetti con Kunde.
I bravi solisti sono accompagnati al pianoforte dall'eccellente Beatrice
Benzi, che si cimenta in un paio di assoli, tra cui un bellissimo
Valzer in fa maggiore in cui mostra un tripudio di colori e sfumature.
Successo davvero entusiastico per tutti.
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