√ LIRICAMENTE.IT >>IL SITO PER GLI APPASSIONATI DI MUSICA LIRICA E OPERA LIRICA XIV Concorso Anita Cerquetti Associazione Spazio Musica

IL SITO PER GLI APPASSIONATI DI OPERA LIRICA

Chiudi Finestra
Home  Mappa  Contatti  RSS 

Recensione opera Candide di Bernstein al Maggio Musicale Fiorentino

William Fratti, 11/06/2015

In breve:
Firenze - Recensione dell'opera "Candide" di Leonard Bernstein in scena il 3 giugno 2015 al Maggio Musicale Fiorentino.


Non c'è alcun dubbio che la partitura di Candide sia un capolavoro in termini sinfonici e di invenzione musicale, un'operetta assolutamente in grado di stare al pari dei grandi titoli del melodramma, come pure dei più importanti musical di Broadway.
Perciò è necessario che sia diretta da maestri concertatori di sicuro talento, sul podio di orchestre che sappiano riconoscere la differenza tra l'opera italiana e la musica contemporanea d'oltreoceano. Detto ciò la guida di John Axelrod è una certezza assoluta, provvisto di gesto saldo e vigoroso, puntuale e sicuro, nonché della giusta lettura stilistica e l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino lo segue con suoni precisi e puliti, salvo qualche piccolo e sporadico intoppo nelle trombe.

La versione andata in scena all'Opera di Firenze è quella della Scottish Opera del 1988, approntata con il consenso dello stesso Bernstein ed è un vero successo musicale.

Quanto allo spettacolo, il lavoro di Francesco Micheli respira in perfetto sincrono con la direzione di John Axelrod ed è un grande piacere per lo spettatore poter assaporare un tale equilibrio tra buca e palcoscenico.

Il romanzo di Voltaire è composto di satira e filosofia ancora perfettamente attuali e che si prestano – anzi, obbligano – ad adattamenti contemporanei, pena l'assoluta mancanza di significato. Così la Vestfalia si trasforma in una fabbrica di esseri umani, costruiti con materie prime provenienti da tutto il mondo – quello visitato da Candide – tramite rapporti di import-export e in grado di soddisfare le esigenze più disparate. Una fabbrica inserita in un mercato finanziario feroce, una fabbrica parte di un mondo industriale dove ogni invenzione diventa presto obsoleta ed è messa da parte, una fabbrica dove tutti, più o meno consapevolmente, fanno parte di una grande catena di montaggio, che forse non è il “migliore dei mondi possibili”.

Il lavoro di Francesco Micheli è pressoché perfetto, poiché riesce a dare un senso – condivisibile o meno – ad ogni parola, ad ogni singola nota, muovendo con grandissima armonia non solo la lunga lista dei protagonisti e il copioso Coro del Maggio Musicale Fiorentino, ma anche un lungo stuolo di attori e figuranti, oltre ai carri di scenografia. Anche la gestualità poco teatrale, ma più realistica, contribuisce a ridurre la distanza che spesso si impone tra platea e palcoscenico.

All'eccellente messinscena il resista è coadiuvato da Federica Parolini alle scene, Daniela Cernigliaro ai costumi, Angelo Linzalata alle luci, Alfonso Cayetano alla coreografia.

Keith Jameson, nei panni di Candide, è il solo cantante ad avere un minimo di liricità, di vocalità adeguata, di sapienza nel legare i suoni e nel dar senso alla parola attraverso i colori.

Abbastanza adeguato, pur senza segni di spicco, è anche il Maximilian di Gary Griffiths.

Invece appare un poco limitata la Cunegonde di Laura Claycomb che a prima vista sembra dinamica e frizzante, ma guardando e ascoltando con molta attenzione ci si rende conto che tali qualità derivano dalla partitura e non dall'interprete, che presumibilmente è indisposta, comunque non in serata e inferiore rispetto a sue precedenti esibizioni. La voce è uno spillo e corre poco, le note basse non sono pervenute, quelle alte e i sopracuti talvolta riescono, talaltra sono calanti o gracchianti. E soprattutto mai si intravede il carattere bipolare del personaggio, che dovrebbe trovare il suo apice in “Glitter and be gay” tra i momenti di canto spianato e quelli di agilità.

Più attori che cantanti, risultando pertanto non completamente convincenti in termini vocali, sono il Pangloss di Richard Suart, la Paquette di Jessica Renfro e il Cocambo di Gianluca Di Lauro.

Non troppo efficaci, ma comunque adeguati, i Re di Timothy Martin, Luca Casalin, Hector Guedes, Christopher Turner, Alessandro Calamai e il Ragotski di Christopher Lemmings.

Menzione a parte va riservata ai grandi di un tempo, che hanno lasciato, ciascuno nel suo repertorio, segni indelebili nella storia della lirica. Chris Merritt veste i panni di un credibilissimo Governatore e dimostra di avere ancora parecchie cartucce da sparare. Certamente non si può pretendere un canto sempre omogeneo, appoggiato e in maschera, ma può senza dubbio fare le scarpe a tanti interpreti più giovani in quanto a grinta, smalto e slancio negli acuti, oltre a grande simpatia nella recitazione.

Invece Anja Silja, pur efficiente scenicamente, è vocalmente l'ombra di se stessa e con tale performance non rende certo merito all'eccellente primadonna che è stata.

Superba Lella Costa nei panni di un Voltaire al femminile dinamico e spumeggiante, in corsa sui pattini. Voce penetrante, dizione impeccabile.

Bravissimi i ballerini di MaggioDanza, gli attori e i figuranti dell'Associazione Culturale Teatro della Limonaia e i figuranti speciali.

Come sempre eccellente, anche nell'interpretazione, il Coro del Maggio Musicale Fiorentino guidato da Lorenzo Fratini, ad eccezione delle parti cantate a cappella dove, per qualche ragione, parte dei coristi esce dal seminato, ma potrebbe essere un problema di ritardo nei monitor.

Grande successo per tutti al termine dell'ultima recita dell'opera eseguita a Firenze per la prima volta.

 
 
Archivio Documenti di musica e opera lirica - Recensioni - Interviste - Medicina - Articoli - Novità
Archivio Recensioni Teatri Opere Liriche
recensioni

Dite la vostra...



 

Esprimi un giudizio sul documento e visualizza i risultati

 
                            

Codice di sicurezza (Aiuto Aiuto):

Scrivi nella casella i caratteri che vedi nell'immagine.

Codice di sicurezza          

 
 
Cookie | Privacy Policy | Copyright 2006 © | Powered by Andrea Ferretti | 4/20/24 10:23
Liricamente.it utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie    Leggi tutto Ok