In breve: Nel 2015 Liricamente.it inaugura una nuova rubrica dedicata ai giovani professionisti del canto lirico che stanno progressivamente calcando i palcoscenici più importanti di tutto il mondo. Il primo artista che conosceremo questo mese è il basso Mattia Denti, che è in carriera da circa una decina d'anni. Fare il cantante lirico è stata la realizzazione di un sogno e vive la professione con grande gioia, ha sempre i piedi ben ancorati a terra e con umiltà e spirito di sacrificio affronta ogni giorno la professione conciliando gli impegni artistici con quelli familiari.
Nel 2015 Liricamente.it inaugura una nuova rubrica dedicata ai giovani
professionisti del canto lirico che stanno progressivamente calcando i
palcoscenici più importanti di tutto il mondo.
In questo percorso conosceremo persone diverse che attraverso strade
differenti sono riuscite poi a coronare il sogno di fare il cantante lirico.
L'obiettivo è far conoscere la loro esperienza e la loro arte, con tutte le
soddisfazioni e le difficoltà del lavoro del cantante lirico in questi tempi.
Conosceremo quindi artisti con storie e percorsi di vita edi studi
differenti.
Il primo artista che conosceremo questo mese è il basso Mattia Denti,
che è in carriera da circa una decina d'anni. Da manager nel mondo delle
telecomunicazioni è oggi un volto noto ai melomani di molti teatri nel mondo. Il
suo percorso è stato ricco di emozioni ma anche di tante difficoltà. Anche fare
il cantante lirico è stata la realizzazione di un sogno e vive la professione
con grande gioia, ha sempre i piedi ben ancorati a terra e con umiltà e spirito
di sacrificio affronta ogni giorno la professione conciliando gli impegni
artistici con quelli familiari.
1) Mattia, per presentarti raccontaci com'è nata la tua passione
per il canto lirico, qual è stato il tuo percorso di studi e i tuoi esordi in
teatro. Il mio percorso di studi è iniziato abbastanza tardi.
Nel 2001 a Genova ho iniziato a seguire le prime lezioni di canto con il soprano
Gabriella Ravazzi, poi ho seguito diversi laboratori lirici con grandi nomi del
panorama musicale e questo mi ha dato modo di affrontare subito il palcoscenico
e di conoscere il lavoro che ruota dietro una produzione lirica: il lavoro con i
maestri collaboratori, i professori d'orchestra, i direttori. Ciò mi ha dato
modo di affrontare fin dall'inizio tutti gli aspetti del canto: musicali,
interpretativi e registici.
I primi anni sono stati quindi per me altamente formativi e mi hanno
consentito anche di accelerare i tempi e di recuperare il tempo che avevo perso
in precedenza.
2) Da dove nasce la tua passione per la lirica?
Nasce grazie al mio professore di musica delle medie che ci faceva ascoltare
brani lirici e sinfonici facendoceli commentare e facendoceli rielaborare
mettendoli a confrtonto con altri ascolti o contestualizzandoli con avvenimenti
storici.
3) Come sono stati i tuoi inizi di carriera?
Sono stati duri. Provengo da una famiglia modesta e ho iniziato tardi lo studio
del canto perchè avevo un altro lavoro nelle telecomunicazioni. I primi anni per
sostenere le spese dei continui viaggi per studio hanno comportato grandi
sacrifici. Poi ho iniziato a collaborare come artista aggiunto nel coro nelle
produzioni di diversi teatri e questi anni trascorsi in coro sono stati molto
formativi. Da una parte mi hanno dato la possibilità di guadagnare e poi di
osare il percorso da solista. Fortunatamente subito dopo pochi anni sono
stato scelto da una grande agenzia lirica che mi ha dato modo di lavorare sui
palcoscenici di teatri importanti coinvolto in produzioni a fianco di grandi
colleghi.
4) Tu sei un basso. Quali sono stati i primi ruoli che ti sono
stati affidati? Qual è il repertorio che canti oggi e che prediligi?
All'inizio, fresco di studi, facevo piccoli ruoli di comprimario in grandi
palcoscenici (ad esempio il Marchese o il Dottore in Traviata) poi con la
maturazione vocale, ora prediligo i ruoli del basso verdiano.
5) Quando è avvenuto il tuo debutto in palcoscenico? Il mio debutto è
stato nel 2004 nell'opera festival di Wexford in Irlanda di con La Vestale di
Mercadante e ne Il viaggio a Reims di Gioachino Rossini.
6) Come ti sei sentito? E' stato speciale perchè
il giorno del mio trentesimo compleanno sono arrivato in Irlanda che io amo per
i suoi paesaggi e per l'ambiente che si respira. Quindi è stata un'esperienza
speciale per diverse ragioni. La tensione era altissima ed è stato molto bello.
7) Il tuo debutto quindi è avvenuto all'estero. Sei l'ennesimo
cantante italiano che debutta all'estero. Ma è così difficile per un cantante
italiano debuttare in Italia? Con la globalizzazione ormai il
mercato è tutto il mondo e ci sono opportunità sia in Italia sia all'estero.
8) Quali sono le principali difficoltà per chi svolge la
professione del cantante lirico? Di difficoltà ce ne sono molte
e di tutti i tipi. Si va da quelle tecniche: servono molti anni di studio mirato e metodico prima di poter cantare per
poter conoscere il proprio strumento e riuscire a impostare la voce in modo da
sostenere la professione. Quante ore studi al giorno?
Compatibilmente con gli impegni lavorativi e familiari (sono sposato e ho una
figlia) quando sono a casa non studio mai meno di 3/4 ore al giorno quando sono
a casa e poi invece quando sei in produzione le ore sono differenti. Ci sono
poi difficoltà artistiche perchè ogni volta che si affronta una nuova produzione
entrano in gioco non solo gli aspetti musicali, ma bisogna conoscere l'ambiente
nuovo, il pubblico, la critica. Infine, siamo liberi professionisti e nella
situazione contingente odierna di crisi e di mercato globale, bisogna saper
stare sul mercato! Oltre al talento bisogna legare delle doti di marketing e
immagine per fronteggiare la concorrenza che è davvero tanta!
9) Quindi il tuo lavoro precedente di manager nel mondo delle
telecomunicazioni è stato utile anche per affrontare la professione del cantante
lirico? Si, mi ha fatto capire cosa significa lavorare dovendo
raggiungere quotidianamente degli obiettivi, rapportandomi con le persone a
diversi livelli.
10) Quali sono stati i momenti più belli
della tua carriera? Poter cantare è la realizzazione di un
sogno, quindi lo vivo ogni giorno con grande gioia. Sono soddisfatto quando
riesco a raccogliere i frutti dei sacrifici che faccio. Poter stare su un palco
e dare voce ai personaggi che amo, respirare quell'energia che si sprigiona tra
il palcoscenico e la sala, sentire il battito del cuore ad ogni ingresso in
palcoscenico sono le ragioni che mi fanno amare questo lavoro.
11) E' difficile conciliare famiglia e lavoro?
Si e no, se si ha la fortuna di avere a fianco una persona che conosce e capisce
questo mondo. A differenza di altri lavori si deve stare per tanto tempo
fuori casa. Non esistono festività. Anche se si è a casa spesso ci si deve
isolare perchè si deve studiare per preparare lavori futuri. Bisogna sapere
dosare tutti gli ingredienti.
12) Hai sentito dei cambiamenti nella tua vocalità rispetto agli
inizi? Si, assolutamente si. Innanzitutto il fisico cambia,
quindi lo strumento si modifica e poi lavorando si incontrano tante persone che
possono darti suggerimenti per migliorare.
13) Prima hai detto che la tua carriera ha avuto una svolta da
quando sei entrato in un'importante agenzia di canto. Quanto è importante
l'agente di canto per questa professione? E' indispensabile.
Non è detto che l'agente sia sempre lo stesso per tutta la durata della
carriera. E' un rapporto personale, pertanto oltre al rapporto artistico ci
dev'essere anche una sintonia personale. Bisogna creare insieme un percorso
artistico graduale che possa far crescere.
14) Quali sono i tuoi prossimi impegni? Sono un
po' scaramantico. Sarò alla Fenice di Venezia in molte recite di Traviata e sarò
poi in Germania.
15) Qual è un tuo difetto? Il difetto che mi ha
portato più disgrazie è quello che mi fido troppo delle persone.
16) Un tuo pregio? Pazienza ed umiltà.
17) Quanta umiltà ci vuole? Per me è
fondamentale. C'è sempre da imparare. Bisogna porsi degli obiettivi e cercare di
dare il massimo sempre mantenendo i piedi per terra.
18) Cantando tu hai realizato un sogno, ma hai mai pensato di
cambiare lavoro? Si, è capitato, ma poi il destino mi ha
portato a trovare per fortuna la soluzione dei momenti difficili, quindi poi ho
continuato.
Ti ringraziamo Mattia per il tempo che ci hai dedicato. Noi ti
avevamo conosciuto durante l'evento Liricamente cantando organizzato qualche
anno fa a Parma ed è un piacere vedere che la tua costanza ti ha portato a fare
la professione del cantante! In bocca al lupo per tutto e ti ringraziamo per
questo racconto! Grazie a voi per il lavoro che fate per il
mondo della lirica.
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